martedì 31 gennaio 2012

Dainelli al Chievo, niente Candreva. Il Genoa ha detto no per Kucka all'Inter

Il direttore sportivo del Genoa, Stefano Capozucca, ha dato alcuni chiarimenti sulle trattative. Su Candreva: «Non ci interessa». Dainelli «va in prestito al Chievo». Per Kucka «l'Inter ha offerto 5 milioni per la metà del Genoa, ma abbiamo detto no».

Fonte 

Gianluca Di Marzio: «Il Vitoria Bahia su Zè Eduardo, offerta dall'Argentina per Pratto»

lunedì 30 gennaio 2012

Visite mediche per Carvalho e Belluschi

Genova - Visite mediche questa mattina per il difensore brasiliano Roger De Carvalho ultimo acquisto del Genoa. In giornata la società rossoblù dovrebbe concludere l’operazione del prestito con diritto di riscatto. «Fa molto freddo - ha detto il giocatore commentando le temperature molto rigide che si registrano a Genova - Devo ancora sistemare alcuni dettagli ma sono molto felice»

Continua qui 

Gianluca Di Marzio: "Incontro tra Genoa e Inter per Kucka da subito in nerazzurro"

domenica 29 gennaio 2012

Palacio esalta il Genoa. Il Napoli reagisce tardi: 3-2

A Marassi i rossoblù si portano avanti di tre reti con doppietta dell'argentino e rete di Gilardino. Sembra finita, ma Cavani, entrato nel 2° tempo, e Lavezzi, negli ultimi 10', tengono viva la gara. E nel recupero Dzemaili sfiora il 3-3


Palacio e Sculli festeggiano: vittoria di prestigio per il Genoa. ApPalacio e Sculli festeggiano: vittoria di prestigio per il Genoa. Ap
Il Genoa batte il Napoli "vendicando" sportivamente la batosta dell'andata al San Paolo, dove finì addirittura 6-1. A Marassi, innevato, stavolta finisce 3-2. Risultato frutto di due partite nei 90': quella giocata fino all'80' è stata dominata dal Genoa, che ha spadroneggiato con la tecnica di Palacio, autore di una doppietta, e festeggiato la prima volta in rossoblù come goleador di Gilardino. È stata una gara giocata a buon ritmo, nervosa e a tratti cattiva, condizionata dal turnover di Mazzarri, che ha tenuto fuori dal 1' Inler, Maggio e Cavani, che avevano bisogno di tirare il fiato anche in vista dei prossimi impegni ravvicinati degli azzurri. Poi negli ultimi 10' è successo di tutto: è successo anzitutto che il Napoli ha fatto vedere la sua faccia migliore, quella di solito messa in mostra in Coppa, che sia Champions o Coppa Italia. Hanno segnato Cavani prima e Lavezzi poi, e nel recupero Frey ha neutralizzato il tiro del possibile 3-3 di Dzemaili. Ma il pari non è arrivato, e così la rincorsa all'Europa del Napoli si complica: più facile passare dalla scorciatoia Coppa Italia, a oggi. Il Genoa ha un signor attacco, con Sculli e Jankovic a sostegno di Palacio e Gilardino, dietro continua a balbettare però. Forse c'è ancora tempo per intervenire in extremis sul mercato. 

Le probabili formazioni di Genoa-Napoli

Ecco le probabili formazioni di Genoa-Napoli, in programma alle ore 15.00 allo stadio Luigi Ferraris.
GENOA (3-5-2): Frey, Kaladze, Granqvist, Moretti; Mesto, Kucka, Seymour, Biondini, Sculli; Palacio, Gilardino. Allenatore: Pasquale Marino. Riserve: Lupatelli, Sampirisi, Zè Eduardo, Pratto, Birsa, Jankovic, Jorquera
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Aronica; Maggio, Dzemaili, Gargano, Dossena; Pandev, Hamsik; Lavezzi. Allenatore: Walter Mazzarri. Riserve: Rosati, Fernandez, Britos, Inler, Zuniga, Vargas, Cavani.

Fonte

sabato 28 gennaio 2012

Biondini sfida Campagnaro

Genova - Quelli del Rock & Tackle, a suonarsele. Sportivamente, s’intende, tra gente che non tira mai indietro la gamba. Palcoscenico del Ferraris, Genoa-Napoli, band contest: Davide Biondini al basso, l’ex blucerchiato Hugo Armando Campagnaro alla chitarra. Butta il pallone e attacca la musica.
Domani, rivincita del 6-1 del San Paolo che il 21 dicembre fu canzone triste per Malesani. Nei rossoblù, con ancora sei uomini infortunati, rientra Kaladze: «Quello che è accaduto nella gara di andata lo abbiamo già dimenticato. Abbiamo un nuovo allenatore e tanta voglia di vincere». C’è Marino in panchina, Gilardino e Sculli in attacco. Per quest’ultimo, esordio bis a Marassi: «Provo una sensazione strana. Emozionato? Sì. Soprattutto spero di bagnare l’esordio bis con un successo». 

Continua qui

venerdì 27 gennaio 2012

Genoa, ci vuole Pazienza

Genova - Ci vuole pazienza, perché mancano ancora sei giorni alla chiusura del mercato di gennaio. Ci vuole pazienza, per capire quale sarà il nuovo volto del Genoa. Ci vuole Pazienza , perché proprio il centrocampista arrivato l’estate scorsa alla Juventus è l’obiettivo per puntellare il Grifone in mezzo al campo. Un anno fa era stato vicinissimo a vestire la maglia rossoblù, visto che era in scadenza di contratto con il Napoli e l’offerta del Genoa era in pole position. Alla fine però la spuntò la Juve: triennale con tante speranze, presto rese vane dalla scarsa considerazione di Antonio Conte, testimoniata dalle 9 presenze complessive collezionate fino a questo momento. Pazienza così finisce in partenza, con il Genoa in prima fila. Ci sarebbe anche l’Udinese ma in realtà la Juventus preferisce la soluzione rossoblù (nell’affare entrano Lamanna, Boakye, Cofie e Immobile, vedi sopra). Pazienza, dal canto suo, nell’avventura juventina continua a credere con forza, convinto di essersela guadagnata dopo tanti anni di gavetta. Il problema è che gli spazi sono sempre più ristretti, visto anche che la Juve è alla ricerca di un altro centrocampista. Dell’interesse interista per Veloso parliamo a parte. Nel caso in cui il portoghese dovesse partire, ecco Francesco Lodi: la richiesta del Catania è di 6 milioni di euro. Si resta in tema di centrocampisti, da Cesena c’è da registrare l’annuncio del ds Minotti: «Candreva non rientra nei nuovi meccanismi di gioco del Cesena. Sappiamo che il calciatore è molto bravo, abbiamo richieste da vari club, non solo dal Napoli». E da Roma si parla di uno scambio tra Leandro Greco e Dario Dainelli. Il difensore rossoblù, ora fermo ai box per infortunio, è vicino alla cessione, visto che è anche finito nel mirino della contestazione della parte più “calda” della tifoseria. Diverse le destinazioni prese in considerazione: oltre alla Roma, pure Lazio e Cesena. «Sono solo voci, non c’è nulla di concreto», si limita a dire il ds rossoblù Stefano Capozucca. Il Genoa, però, si guarda intorno per l’arrivo di un rinforzo in difesa: in lista ci sono Acerbi (il Chievo però non vuole farlo partire), Rossettini (in scadenza di contratto con il Siena) e Von Bergen (in scadenza con il Cesena).

Continua qui

giovedì 26 gennaio 2012

Tozser, le punizioni della classe operaia

Genova - Un operaio (del pallone) a cui la ripetizione non ha procurato alienazione. Anzi, è il segreto di Daniel Tozser, il centrocampista ungherese capitano del Genk che il Genoa controlla per giugno (quando andrà in scadenza con il club belga, soluzione ora divenuta più probabile) e cerca di avere subito (operazione “d’anticipo” da circa un milione di euro, contratto quadriennale più quinto anno, ingaggio da circa 800mila euro a stagione). Tozser ha raccontato quanto merito nella sua formazione calcistica, soprattutto come specialista delle punizioni che hanno contribuito al bottino da 16 reti in Jupiler League, abbiano avuto l’insistenza e l’abnegazione nel “preparare” il piede (mancino in primis), da bambino, insieme a papà: «Ho sempre lavorato duro. Quando ero un ragazzino ho passato ore a tirare in porta con mio padre, che era un calciatore professionista. Mi ha spiegato che i calci piazzati sono un ingrediente essenziale del calcio e mi ha aiutato a migliorare la tecnica per questa specialità. Per me non è una questione di talento, semmai di impegno e di volontà nel provare e riprovare. Quel lavoro mi ripaga adesso». Adesso che il Genoa vuole Dani per il suo centrocampo.

Continua qui 

Jankovic rinnova fino al 2014

FREY: «Avrei voluto essere meno protagonista, ma col Genoa più in alto in classifica»

«Avrei preferito essere meno protagonista ma che la squadra fosse più su». Dal suo profilo Twitter Sebastien Frey commenta così il momento altalenante del Grifone. Aggiunge però un ringraziamento tutto rossoblù: «comunque grazie a te GENOA sono tornato al mio livello!!!!!!».

Fonte 

martedì 24 gennaio 2012

Dainelli conteso tra la Lazio e il Cesena

Il difensore centrale del Genoa Dainelli è sul mercato e sarebbe tra conteso tra la Lazio e il Cesena. Lo affermato a Speciale Calciomercato su Sky Sport Gianluca Di Marzio. In particolare, secondo il giornalista con i romagnoli ci potrebbe essere lo scambio con il difensore svizzero Vonbergen (29 anni). Dainelli in questo periodo non sta giocando a causa di un infortunio a un piede.

Fonte 

Muntari si avvicina, Kucka verso l’Inter

lunedì 23 gennaio 2012

A Palermo il Grifone ha mostrato i muscoli, ma è andata male: occorre correre ai ripari

di Marco Liguori

Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso cominciamo la nostra chiacchierata odierna dal numero di gol incassati dal Genoa dopo la trasferta di Siena. Correva la quindicesima giornata, in cui il Grifone vinse senza subire reti. Il totale è di 17: una segnata dal Bologna, sei dal Napoli nella partita di recupero della prima giornata, tre dal Cagliari, due dall'Udinese e cinque dal Palermo. Senza contare le due pappine rifilate dall'Inter giovedì scorso in Coppa Italia. Al contrario i gol segnati nelle stesse gare sono nove: un disavanzo di otto gol. Tanti, troppi che testimoniano la preoccupante perforabilità della difesa rossoblù. Questo dato era già sconfortante prima della gara di Palermo (erano 12) e considerato tutto ciò unito al fatto che, almeno per ora, la società non vuol prendere un altro difensore (soprattutto centrale, visto che abbondano anche se sono infortunati) il tecnico Pasquale Marino oggi avrà pensato: è meglio mostrare i muscoli contro i rosanero. E' una scelta, coraggiosa o azzardata che sia, ma probabilmente nel periodo attuale è quasi obbligata per prendere di sorpresa gli avversari: quindi dentro un modulo 4-4-2 adattabile al 4-2-4 con gli esterni Sculli e Jankovic a galoppare sulle fasce come puledri.

Continua qui 

IL SECOLO XIX - Gli indifendibili

REPUBBLICA-IL LAVORO - Un ungherese alla corte di Preziosi oggi si chiude per il regista Tozser

 

domenica 22 gennaio 2012

Palermo 5 - Genoa 3

Genoa sconfitto a Palermo. I rossoblù partono bene con un gol di Palacio al 13’ su passaggio di Gilardino, ma poi il Palermo tira fuori l’orgoglio. Pareggio al 27’ con Budan e poi raddoppio al 37’ con Silvestre. Il 3-1 arriva con Mantovani al 42’. Accorcia Palacio su rigore al 14’ della ripresa. Poi ancora Miccoli al 31’: 4-2. E Migliaccio al 38’st: 5-2. Jankovic segna il terzo gol del Genoa al 44’st, ma ormai non c’è più nulla da fare.

Continua qui 

Promossi & bocciati: difesa in vacanza, centrocampo senza idee, almeno c'è Palacio

MARINO/1: «Le nostre ingenuità hanno deciso l'incontro»

MARINO/2: «Prendere due difensori? Devo vedere i tempi di recupero degli infortunati»

Palermo e Miccoli show. Il Genoa è solo Palacio

Gli highlights di Palermo-Genoa 5-3

 

Le probabili formazioni di Palermo-Genoa

Ecco le probabili formazioni di Palermo-Genoa in programma alle ore 15.00 allo stadio Barbera.
PALERMO (4-3-3): Viviano; Munoz, Silvestre, Mantovani, Balzaretti; Migliaccio, Donati, Miccoli; Vazquez, Pinilla, Ilicic. A disp.: Benussi, Cetto, Aguirregaray, Della Rocca, Bertolo, Barreto, Budan. Allenatore: Bortolo Mutti
GENOA (4-3-3): Frey; Sampirisi, Granqvist, Moretti, Mesto; Kucka, Seymour, Biondini; Sculli, Gilardino, Palacio. A disp.: Lupatelli, Marchiori, Zè Eduardo, Birsa, Jorquera, Jankovic, Pratto. Allenatore: Pasquale Marino
Arbitro: Andrea Romeo di Verona. Assistenti: Gianluca Vuoto di Livorno e Claudio La Rocca di Ercolano. Quarto uomo: Riccardo Tozzi di Ostia

Fonte

Genoa a Palermo, Super Frey sfida Viviano

Genova -«Ma quanto costano le banane a Palermo?». E giù urla e fischi, nella scena del teatro di “Jonnhy Stecchino”. Oggi, palcoscenico del Barbera, piuttosto che Roberto Benigni si va a Marlon Brando nei panni di Don Vito Corleone, “Godfather”. «Baciamo le mani». Battuta diventata striscione, con cui i tifosi viola avevano inneggiato ad Alberto Gilardino, uno che per il gol è nato. Vale più d’ogni “preziosa” banana siciliana: buttarla dentro, in ogni modo. Il 27 ottobre 2008 gli capitò di farlo col braccio, su cross di Montolivo e in contrasto con Dellafiore, proprio nello stadio rosanero. Saccani non vide, polemiche. «È stata una situazione involontaria: ho ricevuto una ginocchiata da dietro e l’ho presa di mano. Sarebbe stato rigore. L’esultanza? Azione talmente veloce che non me ne sono reso conto. Poi ho visto le immagini e l’ammetto: l’ho presa di mano». Beccò due giornate di squalifica per condotta antisportiva. Guadagnò l’ironico drappo dei sostenitori toscani. Da allora giù urla e fischi ogni volta che rimette piede al teatro Barbera. Lì, questo pomeriggio, il centravanti va in cerca della sua prima rete genoana. Contro Emiliano Viviano, pronto a sfidare il Violinista e il collega Sebastien Frey, con cui ha “incrociato” il destino. Due portieri ai quali baciare le mani.

Continua qui

venerdì 20 gennaio 2012

Coppa Italia, Inter-Genoa è finita 2-1 Scontro con agenti: ferito tifoso rossoblù

Milano - È ricoverato nel reparto di Rianimazione del Policlinico di Milano, il tifoso genoano di 38 anni giunto ieri sera al pronto soccorso in gravi condizioni dopo una colluttazione con un agente di polizia a San Siro, prima che incominciasse Inter-Genoa, partita valida per gli ottavi di finale della Coppa Italia.
Massimo Moro, questo il nome del tifoso, è piantonato dagli agenti in stato di fermo: secondo la ricostruzione fornita dalla questura, intorno alle 20.15, quasi un’ora prima del fischio di inizio del match, Moro sarebbe stato fermato e trattenuto al varco 9 dello stadio Meazza, durante l’afflusso degli spettatori agli ingressi, perché ubriaco. Dopo avergli impedito l’ingresso, le forze dell’ordine lo avrebbero portato in un vicino posto di polizia per un controllo, ma il tifoso genoano (sempre secondo la questura) avrebbe dato in escandescenze, cercando di aggredire un agente. Un collega è intervenuto per cercare di bloccare Moro, e durante la colluttazione entrambi sarebbero caduti a terra: ad avere la peggio sarebbe stato il tifoso, che avrebbe battuto la testa, riportando un trauma cranico.

Continua qui 

Inter-Genoa 2-1

Promossi & bocciati: Ok i giovani e Sculli, Pratto ci prova, Zè Love già su Twitter

Gioco sterile, attacco senza costrutto: Coppa Italia indigesta per il Genoa

giovedì 19 gennaio 2012

Pronti per la Coppa Italia, Sculli «a casa»

Genova - Da 14 a 81, forse cambia solo quello, il numero sulla maglia rossoblù. Beppe Sculli e il Genoa, un anno dopo. Non per modo di dire. Sono passati solo 365 giorni. Un anno esatto, strana la vita. Il 18 gennaio 2011 Sculli era stato ceduto alla Lazio. Lo stesso giorno, ma del 2012 torna a Genova. Ieri, prima delle 15, l’auto con a bordo Beppe Sculli ha varcato i cancelli di Pegli. C’è pure qualche tifoso ad aspettarlo. Pronto ad abbracciarlo. Poi, come un bambino, appare commosso. «Sono emozionato. Per me è come tornare a casa». E forse non ci credeva più neanche lui. «Ringrazio Lotito ed il presidente Preziosi che ha fatto questo sforzo per riportarmi qui. Alla mia partenza mai avrei pensato di ritornare». Ed invece eccolo di nuovo al Signorini. E oggi a Milano, ottavi di Coppa Italia contro l’Inter che all’addio con lacrime al Ferraris pareva la sua destinazione. Invece, Lazio. Invece, di nuovo Genova. Chiamiamolo, in onor di avversari nerazzurri, Intervallo. Dopo quello di San Siro Sculley, all’inizio in panchina, potrebbe (ri)debuttare. C’era il dubbio del tesseramento lampo, superato. C’era quello regolamentare dell’aver già giocato gli ottavi di coppa, Lazio-Verona. La società rossoblù dopo controlli ha dato il via libera. L’anno scorso storia simile, aveva giocato Inter-Genoa e poi altri ottavi, Lazio-Roma, in panchina. E con Beppe bis, anche Interruzione. L’Inter è la big mai battuta dal ritorno in A, nonché l’artefice di due delle ultime tre eliminazioni in Coppa Italia. Sculley e impresa da tentare a San Siro.

Continua qui 

Se Kucka trasloca, Biagianti e Candreva

mercoledì 18 gennaio 2012

Sculli, affare fatto ma Zarate resta nel mirino

Genova - «Prenderemo un attaccante esterno, se non due». Parola di Enrico Preziosi. Due perché Zé Eduardo è sempre più vicino al Flamengo, dopo l’incontro di ieri fra l’agente Luiz Taveira e il club di Rio. Con El Shaarawy “frenato” da Allegri passi di avvicinamento per Cerci, in rotta con la Fiorentina. Ipotesi di scambio con Bacinovic del Palermo, ma preferenza per Genova, complice la presenza di ex compagni. Tanto che il tam tam toscano ha tirato fuori pure un sms che il 24enne di Velletri avrebbe indirizzato a Gilardino: «Bomber, sto arrivando». Se vero, si può capire a breve: nuovo contatto fra le dirigenze. Il ds Capozucca: «Stiamo verificando diverse piste e devo dire che sia Cerci che De Silvestri sono ottimi giocatori». Intanto, Sculli in arrivo. Enrico Preziosi: «Sculli non esclude l’arrivo di Cerci, possono giocare anche insieme. Però non sono cose scontate».

Continua qui

martedì 17 gennaio 2012

Merkel è già a Milano in prestito ai rossoneri

È durata soltanto alcuni mesi, almeno per ora, la storia fra il Genoa e Alexander Merkel. Il giovane centrocampista tedesco di origine kazaka, classe ’92, schierato titolare anche domenica da Marino contro l’Udinese, quest’oggi è passato al Signorini di Pegli a ritirare gli effetti personali e salutare la comitiva rossoblù: torna al Milan. Non si è allenato ed è partito subito per Milano. L’accordo raggiunto fra i due club prevede il prestito fino al termine della stagione, quindi il giocatore resta in comproprietà fra Genoa e Milan. Ma, da domani, alle dipendenze di Allegri.

Fonte 

ESCLUSIVA PIANETAGENOA - Il Genoa insiste per Cerci, ma non interessa De Silvestri. Per Sculli ostacolo Lotito

lunedì 16 gennaio 2012

Sculli oggi torna al Genoa. Merkel in dubbio

Oggi sarà ufficializzato il ritorno di Sculli. Lo riporta oggi Repubblica-Il Lavoro: con Reja alla Lazio non ha legato e il presidente Preziosi ha esaudito il suo desiderio di ritornare. Il numero uno rossoblù ha parlato anche di Merkel e Kucka: Chi è in bilico è Merkel. «Il ragazzo è destinato ad una grande carriera e a noi serve e molto, però voglio solo giocatori felici di essere al Genoa, gente come Biondini. E nel caso Merkel mi dicesse che vuole andare, lo accontenterò. Quanto a Kucka è un giocatore che abbiamo al 50 per cento con l´Inter, nei prossimi giorni ci incontreremo e prenderemo una decisione».

Continua qui 

E' arrivato Polo, talento diciassettenne oggi l'annuncio del ritorno di Sculli

Preziosi: «Ora c’è un’impronta»

Genova - Enrico Preziosi fa i nomi. Dei buoni e del cattivo - non proprio cattivo: triste sì, di una tristezza che al capo non è piaciuta -, di chi arriva e di chi forse partirà, di chi sta dando un’impronta alla squadra e di chi continua a farlo arrabbiare per certe scelte di calendario che proprio non condivide. E non fa il nome, ma indica il mestiere (l’arbitro, anzi gli arbitri) di chi, da un po’ di tempo, fa scelte discutibili. A senso unico. Il presidente si gode un dopopartita come piace a lui. E spiega: «Avevo sensazioni positive, prima. Questo è il Genoa che piace a me, ho visto spirito diverso. Anche se abbiamo rischiato di perderla, questa partita. Ma che rigore era? E che espulsione è stata? La settima, quest’anno. Il Genoa è cattivo? Io dico di no. Eppure abbiamo giocato venti minuti sul 3-2 in dieci contro undici. È stata dura e difficile, in quelle condizioni. Ma sono molto contento».

Continua qui 

domenica 15 gennaio 2012

Neanche l'arbitro Doveri guasta la giusta festa genoana

di Marco Liguori
 
Miei cari amici genoani da Boccadasse al Mato Grosso finalmente si torna alla vittoria. Un successo ancora una volta "da Genoa" con sofferenza e sacrificio: ma alla fine è giunto. D'altronde come mi raccontava l'amico Marco del pullman Red&Blue «la sofferenza è nel dna dei genoani». Aggiungo che il 3-2 sull'Udinese per certi versi è stato simile a quello contro la Juventus a Torino, stile "Fuga per la vittoria", a causa dello zampino (indesiderato) dell'arbitro Doveri. A proposito del direttore di gara domani prepareremo una petizione, in cui daremo la possibilità ai nostri lettori di chiedere al designatore Stefano Braschi di cominciare a inviare per le partite contro il grifone arbitri che almeno non sbaglino come oggi. Ripetiamo, ad uso dello stesso designatore, che Marco Rossi ha colpito la palla e non Di Natale in area di rigore: ma è stato ingiustamente espulso, come già Moretti domenica scorsa e, qualche mese fa, Kaladze per aver osato semplicemente parlare al direttore di gara. Non è possibile che la squadra rossoblù sia costantemente tartassata.
E torniamo a oggi. Nel primo tempo il Genoa ha sofferto la velocità dell'Udinese, com'era nelle previsioni. Il gol degli ospiti è arrivato però su calcio d'angolo enon su azione. In quel momento ho pensato: siamo "del gatto", come si dice a Genova e dintorni. Mi aspettavo che i rossoblù si spingessero in avanti, senza costrutto come purtroppo è spesso accaduto, e gli avversari colpissero in contropiede. Invece, i ragazzi di Marino si sono disposti con un 3-5-2 tutto corsa e pressing, mettendo in seria difficoltà più volte gli uomini di Guidolin. Il tecnico friulano ha affermato nel dopopartita che la sua squadra ha avuto un momento di black out,nei primi minuti della ripresa. La spiegazione è diversa. E' avvenuto che il Genoa, sicuramente per la "strigliata" del tecnico e di Frey (ormai assurto al ruolo di leader dello spogliatoio, ha iniziato a premere sempre più gli avversari, mettendoli alle corde, e a infilarli due volte. Marino lo ha capito bene: bisognava contrastare i bianconeri con le loro stesse armi, pena un'altra sconfitta con polemiche e cori di prefiche a lutto. Ed è stata una grande sorpresa la riscoperta di Constant nel ruolo di cursore sinistro: l'errore di Guidolin è stato quello di concedergli ampi spazi che il guineano ha sfruttato a dovere. Altra sorpresa: Gilardino uomo assist che ha servito i compagni, ma ha cercato anche il gol senza fortuna. E' tornato Palacio in forma ed è stato un toccasana. Finalmente si è rivisto il Mesto rapido e concreto che non si vedeva da tempo: Merkel è stato un perfetto anello di congiunzione tra centrocampo e attacco. Si segnala il gran Granqvist tornato in goleador come in Olanda, oltre a far muro sull'ex Floro Flores. E come non ricordare il contributo di Bosko Jankovic, ritornato ai livelli di quando l'avevo soprannominato "l'uomo di tacco" del gol segnato a Lecce nel dicembre 2008. Gran finale con Biondini che ho soprannominato "Federico Barbarossa": concreto e spietato (come l'imperatore germanico) contro la difesa avversaria, non solo corre ma dimostra di avere "piedi buoni". Un altro acquisto indovinato del presidente Preziosi: la settimana scorsa avevo scritto che il numero uno rossoblù vede e provvede. Continuerà sicuramente a farlo fino alla fine del mercato di gennaio.

Continua qui