Tozser, le punizioni della classe operaia

Genova - Un operaio (del pallone) a cui la ripetizione non ha procurato alienazione. Anzi, è il segreto di Daniel Tozser, il centrocampista ungherese capitano del Genk che il Genoa controlla per giugno (quando andrà in scadenza con il club belga, soluzione ora divenuta più probabile) e cerca di avere subito (operazione “d’anticipo” da circa un milione di euro, contratto quadriennale più quinto anno, ingaggio da circa 800mila euro a stagione). Tozser ha raccontato quanto merito nella sua formazione calcistica, soprattutto come specialista delle punizioni che hanno contribuito al bottino da 16 reti in Jupiler League, abbiano avuto l’insistenza e l’abnegazione nel “preparare” il piede (mancino in primis), da bambino, insieme a papà: «Ho sempre lavorato duro. Quando ero un ragazzino ho passato ore a tirare in porta con mio padre, che era un calciatore professionista. Mi ha spiegato che i calci piazzati sono un ingrediente essenziale del calcio e mi ha aiutato a migliorare la tecnica per questa specialità. Per me non è una questione di talento, semmai di impegno e di volontà nel provare e riprovare. Quel lavoro mi ripaga adesso». Adesso che il Genoa vuole Dani per il suo centrocampo.

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