Genoa all'ultimo respiro Veloso spegne il Novara
Il portoghese indovina l'angolo giusto all'86' e condanna i piemontesi che sfiorano tre gol e colpiscono una traversa. Rossoblù in 10 dal 43' del primo tempo; rosso nel finale anche per Meggiorini
E quando ormai non ci credeva più nessuno; soprattutto
quando il Novara pareva vicino all'impresa, ecco Veloso scoccare il
rasoterra maligno e consegnare la vittoria al Genoa al termine di una
partita di sofferenza inaudita, giocata dal 43' del primo tempo in dieci
per l'espulsione diretta di Antonelli. Il Novara le prova tutte per
sfruttare il vantaggio numerico, ma dopo una traversa e un paio di
occasioni nette alza bandiera bianca, giocando dal 36' della ripresa in
10 per la doppia ammonizione comminata a Meggiorini.
-
- Marco Rossi e Andrea Caracciolo su Francesco Marianini. Ansa
Noia profonda —
Malesani, senza Kaladze schiera Granqvist in difesa e preferisce
Constant a Kucka. Tesser, che non conquista i tre punti da sette gare,
rinuncia a ben quattro titolari e lancia in coppia con Meggiorini il
bomber storico del Novara, Rubino. "Non c'è fango che tenga. Firmato: I
Genovesi" c'è scritto sulla maglia indossata dai rossobù nel
riscaldamento, a sottolineare la voglia di riscatto di una città ferita
dall'alluvione. Per i giocatori di Malesani, a dire il vero, solo a
parole, perché almeno fino al 36' del primo tempo i rossoblù giocano
senza uin'idea chiara di calcio, a ritmo compassato. Il Novara si
difende bene e con ordine senza esagerare e se il primo angolo della
partita arriva solo al 32', guarda caso per i piemontesi, non è un caso.
Pasticcio antonelli —
I padroni di casa decidono di alzare il ritmo, Veloso distribuisce
palla, ma non puoi chiedere a Marco Rossi, che si danna, di fare
l'ariete; compito che spetterebbe a Caracciolo, praticamente il fantasma
di se stesso. Insomma, una partita impietosamente mediocre, accesa
all'improvviso, dopo qualche tentativo goffo di Antonelli, da uno
spettacolare colpo di testa in tuffo di Rubino, che sfiora il palo alla
sinistra di Frey. Ma il pasticcio è dietro l'angolo e lo combina
Antonelli, tutto sommato, fino a quell'istante, fra i migliori in campo.
Il difensore commette fallo da ultimo uomo su Mazzarani e viene spedito
con due minuti di anticipo negli spogliatoi da Giannoccaro.
Psicodramma; Malesani urla rabbia e fumi, ma è costretto a ingoiare e
cambiare in corsa: dal 4-3-1-2 al 4-3-2, con Rossi scalato in difesa e
Merkel a fare da spalla a Veloso e Constant. Ma l'ex Chievo non rientra
in campo nella ripresa: al suo posto Malesani schiera Dainelli, perché
alla vittoria ancora ci crede.
Novara sprecone — Diverso anche l'atteggiamento del Genoa che attacca a testa bassa all'insegna del sacrificio. L'uomo in meno obbliga i rossoblù a manovre dispendiose ma efficaci. Il Novara attende e sfrutta la superiorità numerica in contropiede. Tesser che vuole sfruttare la grande occasione, toglie Mazzarani per Pinardi e al 18' impreca per la clamorosa traversa colpita da Rigoni che al limite dell'area piccola colpisce l'istinto la palla che schizza sul legno. Malesani allora toglie Merkel per Jorquera, come dire: o la va o la spacca. Il Genoa attacca più col cuore che con la testa, ma non perde il coraggio. Alla mezzora c'è spazio anche per Pratto che rileva lo spento Caracciolo, anche se è il Novara a sfiorare ancora il gol con Rubino. I ragazzi di Tesser vogliono vincere, ma, controsenso, subiscono il contropiede del Genoa che risponde con il tentativo di Pratto. Al 9' dalla fine è Meggiorini che regala fiato al Genoa perché si fa espellere per doppia ammonizione: un giallo per gioco scorretto e il rosso per proteste. Ma il Novara non molla; Rigoni sfiora ancora la traversa di testa, ma, refrain noto, a gol sbagliato corrisponde gol fatto. Lo segna Veloso, con una rasoterra che si infila nell'angolino alla destra di Fontana.
Fonte
Malesani: «Dedico la vittoria alla città di Genova»
Il gol di Veloso, video
Fonte della foto
Commenti