Marco Rossi: «Ma se ghe pensö...»
«La nord sembrava un’onda»
La sa? «Il ritornello». E canta? «Mi piace, però sono stonato». L’area marketing insorge: «Lasciate perdere, non sa cantare». Non è Vasco. Omar Milanetto, con cui post-derby è andato a festeggiare nei vicoli del centro storico, sostiene invece che il problema del capitano è non saper esultare: «L’avete visto? Non è capace». E Marco Rossi incassa: «Omar mi prende sempre in giro per questo. Anche mercoledì sera continuava a dirmi: arrivi davanti alla porta e poi sbagli apposta pur di non esultare, non lo sai fare». Tormentone tra amici, primatisti di stracittadine: «Quattro vinti, con Criscito e Scarpi. Esaltante. Probabilmente noi lo viviamo così perché, oltre che giocatori, siamo tifosi del Genoa. Ah, e io so esultare...». S’è visto, dopo il derby 103, vinto con gol di Rafinha. «Cosa ho pensato in quel momento? Un orgasmo. Si può dire?». Si può dire e si può cantare. Almeno il ritornello. «Fa così. Ma se ghe pensö allua mi veddu u mâ...». Rossi, ma se ghe pensa al triplice fischio. Palla a lei, destino.
«Sì, l’avevo io. Se ghe pensö che ad avermi lasciato un secondo in più magari vado in porta. No, anzi, meglio così. Ringrazio Morganti, come dice Milanetto avrei sbagliato pure quello e mi sarei beccato dei fischi. A parte questo, una gioia infinita».
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«Sì, l’avevo io. Se ghe pensö che ad avermi lasciato un secondo in più magari vado in porta. No, anzi, meglio così. Ringrazio Morganti, come dice Milanetto avrei sbagliato pure quello e mi sarei beccato dei fischi. A parte questo, una gioia infinita».
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