Inutile insistere sulle stesse facce se ci sono i Boakye
Già così, ci sarebbero stati tutti i presupposti per un lieto fine. Ma, complici storie meno allegre, la favola si è arricchita di altri capitoli, di altri lieti fine. La serie infinita di infortuni e di squalifiche che ha martoriato le punte del Genoa, infatti, ha spinto Gian Piero Gasperini a guardare con più attenzione alla Primavera di Luca Chiappino. E, a sorpresa, Boakye ha scalato le posizioni, superando anche giocatori che sembravano già pronti per la prima squadra, a cominciare da Aleksic. Ma, anche stavolta, la convocazione e la panchina a Siena sembravano un premio, quasi una sorpresa pre-pasquale per il ragazzo classe 1993. Idem, per il bis di domenica a Marassi contro il Livorno.
E invece, la sorte. E invece, il nuovo infortunio a Suazo. E invece, la lavagna che si alza e dice fuori il 19, Suazo per l’appunto, e dentro il 18 Boakye. E invece, i minuti di adattamento alla serie A. E invece, un tiro bellissimo a fil di palo, che sfiora la rete già nel primo tempo. E invece, subito dopo, un assist meraviglioso, che i compagni non sfruttano. E invece, cinque minuti dopo l’inizio della ripresa, un gol da cineteca. Sotto la Nord, per di più, che per un rossoblù vuol dire tanto.
Insomma, tanti lieti fine.
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