Caro Lippi, prenda nota: cinque Grifoni sono da Nazionale

«Vostra eccellenza che guarda il Grifone in cagnesco, e lo gabella per anti interista (ma anche milanista o juventino) perché mette le grandi alla berlina». Dedico l’incipit di questa parafrasi un po' particolare dei primi versi della celeberrima poesia “Sant’Ambrogio” di Giuseppe Giusti a Marcello Lippi. Il nostro commissario tecnico probabilmente non ha preso in considerazione lo splendido campionato svolto dal Genoa quest’anno e l’eccellente stato di forma dei “papabili” per la Nazionale, poiché (sempre per dirla con il Giusti) «in tutt'altre faccende affaccendato». Non me ne voglia Lippi: ho il massimo rispetto verso di lui, ma dopo la figuraccia della nostra Italia nella Confederation Cup non si può non tacere. Voglio ricordargli che la squadra rossoblù è arrivata al quarto posto alla pari con la Fiorentina, ritornando nelle coppe europee, ed è stata eliminata in 10 uomini dall’Inter in Coppa Italia soltanto dopo i tempi supplementari. Quindi sarebbe opportuno se sua Eccellenza Lippi prendesse carta e penna e segnare alcuni nomi sul suo taccuino: alle porte c’è l’impegno casalingo a settembre contro l’ostica e fastidiosa Bulgaria, avversario da battere per avere il passaporto per i mondiali sudafricani del 2010. Prima però è necessaria una premessa fondamentale: Gasperini (che il ct conosce bene, poiché erano assieme alla Juventus) ha abituato i suoi uomini a lottare e a giocare anche in posizioni e ruoli diversi da quelli abituali. Non è facile dunque trovare un tecnico che spiani la strada al responsabile della panchina più difficile del nostro calcio.

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