giovedì 24 febbraio 2011

Criscito: giusto restare

«Consiglio ai giovani di crescere in maniera giusta, serena, di fare sport con entusiamo». Così Mimmo Criscito a Stelle nello sport: il giocatore del Genoa fu vincitore del referendum sul genoano più votato tre anni fa, Criscito e l’attualità: «Le ultime due vittorie del Genoa hanno cresciuto l’entusiasmo».
Il derby e la rimonta con la Roma? «Due gare importantissime, il derby da vincere è arrivato in un momento difficile e nel momento giusto, non vincevamo fuori casa da tempo. Con la Roma rimonta storica, ci abbiamo sempre creduto. Dal derby speriamo sia rinato un nuovo campionato, ci guardiamo sempre alle spalle, a salvezza raggiunta ci toglieremo molte soddisfazioni».

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lunedì 21 febbraio 2011

La Roma è sparita Genoa da leggenda

Avanti 0-3 al 51' grazie ai gol di Mexes, Burdisso e Totti, i giallorossi si fanno incredibilmente rimontare dai rossoblù che ribaltano la situazione grazie alle doppiette di Palacio e Paloschi, entrato nella ripresa. Espulso nel finale Rafinha

di JACOPO MANFREDI


L'esultanza di Paloschi
GENOVA - Totti esce dal campo col volto coperto dalla maglietta: è l'immagine della Roma attuale, una squadra che si è completamente persa e non riesce più a ritrovare la via per tornare in corsa per l'Europa che conta. Avanti 0-3 al 51', la squadra di Ranieri butta via 3 punti fondamentali e consente al Genoa di confezionare un'impresa da leggenda, da raccontare un giorno ai nipotini. Una sconfitta assurda che conferma lo scollamento totale di una formazione con evidenti limiti di concentrazione e forma.

GENOA ASSENTE IN AVVIO - La gara di Marassi è stato un concentrato di emozioni ed umori. Per 50' in campo c'è stata una sola squadra, la Roma, che, decisa a rispondere alle critiche di stampa e tifosi, ha messo sotto un Genoa svagato, probabilmente ancora sotto gli effetti della sbornia post-derby.

ROMA, PARTENZA SPRINT - Con Totti ispirato e Borriello ottimo suggeritore, i giallorossi sono partiti col piede giusto e hanno subito messo sotto i rivali, sfruttando al meglio due calci piazzati con gli inserimenti in area di Mexes e Burdisso. Il Genoa ha provato a replicare subito sfruttando i buoni movimenti di Floro Flores e Palacio ma ha dovuto fare i conti con l'imprecisione, soprattutto, dell'ex attaccante dell'Udinese, tanto bravo negli smarcamenti quanto poco lucido sotto porta.

TOTTI, ILLUSORIO 0-3 - La Roma per due volte ha ringraziato Julio Sergio e, in avvio di ripresa, ha triplicato con Totti, bravo a chiudere una triangolazione
con Borriello. Partita chiusa? Macché. Il Genoa l'ha subito riaperta accorciando le distanze con Palacio, servito da Floro Flores, poi ha approfittato di una Roma impaurita per regalare un nuovo pomeriggio da sogno ai propri tifosi.

BALLARDINI, CAMBI DECISIVI - Fondamentali sono risultati gli innesti di Veloso e Paloschi. Il primo ha dato maggior ritmo e ordine agli assalti rossoblu, il secondo ha finalizzato la mole di lavoro prodotta da esterni e compagni di reparto siglando prima il 2-3 su nuovo assist di Floro Flores e poi il 4-3 su tocco di Palacio. Già, Palacio. L'argentino si è rivelato l'uomo in più nella rincorsa dei grifoni. Dopo il gol della speranza ha messo fine al vantaggio della Roma realizzando il 3-3 con un magnifico pallonetto di testa. E poi, come detto, ha ideato l'azione decisiva da 3 punti.

RANIERI, BOLOGNA ULTIMA SPIAGGIA? - Se il Genoa, quindi, può tornare a sognare un posto in Europa League la Roma, che è salita a 14 gol incassati nelle ultime 4 partite, deve rimboccarsi in fretta le maniche. Mercoledì c'è già il Bologna e non c'è tempo per piangere sul latte versato. Ma è evidente che un altro risultato negativo al Dall'Ara costringerà Rosella Sensi (o forse sarebbe meglio dire Unicredit...) a prendere una decisione drastica per non gettare già al vento la stagione. 

GENOA-ROMA 4-3 (0-2)

Genoa (4-4-2): Edoardo 6, Mesto 6, Dainelli 5, Kaladze 6.5, Criscito 6.5, Rafinha 7, Kucka 6.5, Milanetto 5.5 (16' st Veloso 6.5), Rossi 6 (19' st Paloschi 7.5); Floro Flores 6.5 (35' st Moretti sv), Palacio 8. (73 Scarpi, 9 Boselli, 23 Antonelli, 71 Jankovic). All. Ballardini 7
Roma (4-3-1-2): Julio Sergio 6.5, Riise 5.5, Mexes 6, Burdisso 6.5, Castellini 5.5, Greco 6, Brighi 6, Perrotta sv (10' pt Taddei 6), Simplicio 6.5 (19' st Menez 6.5), Totti 7, Borriello 6.5 (26' st Loria 5). (1 Lobont, 25 Burdisso, 45 Pettinari, Pizzarro). All. Ranieri.
Arbitro: Orsato di Schio 6
Reti: nel pt 6' Mexes, 16' pt Burdisso; nel st 6' Totti, 7' e 29' Palacio, 22' e 40' Paloschi.
Angoli: 5 a 5
Recupero: 2' e 4'
Ammoniti: Greco e Dainelli per gioco scorretto, Rafinha  e Mexes per gioco pericoloso, Totti per comportamento non regolamentare
Note: 22.180 spettatori per un incasso di 223.172 euro lordi.

Fonte
 

Genoa vs Roma 4-3 Ampia Sintesi - "SKY HD" - Full Highlights (20-02-2011)

Il video

domenica 20 febbraio 2011

Roma da non credere a Marassi Avanti 3-0, perde 4-3 con il Genoa

I giallorossi al 6' della ripresa sono avanti di tre reti (Mexes, Burdisso e Totti), ma i padroni di casa non si arrendono e rimontano con Palacio (doppietta) e Paloschi. Totti sbaglia un gol fatto e al 40' ancora Paloschi va a segno regalando i tre punti ai rossoblù. Espulso Rafinha a tempo scaduto.

GENOVA, 20 febbraio 2011 - La Roma risponde alla violenta contestazione di Trigoria e alle ultime tre sconfitte di fila riversando in campo tutta la sua voglia e la sua qualità. Ma alla fine tutto questo non basta, contro un Genoa in straripante condizione fisica: a Marassi finisce 4-3 per i padroni di casa, dopo che al 6' della ripresa erano in svantaggio di tre reti. Sono le doppiette di Palacio e Paloschi a ribaltare un risultato che sembrava segnato.

uno-due roma — La Roma approccia la gara con spirito inequivocabilmente battagliero, nonostante le ultime avversità: Taddei accusa qualche linea di febbre nella notte, al suo posto viene rispolverato Brighi. Poi Juan, dopo il riscaldamento, capisce di essere in precarie condizioni di salute (influenza) e lascia il posto a Castellini. Non bastasse, dopo 8 minuti di gioco Perrotta è costretto ad uscire con la caviglia destra malconcia (al suo posto Ranieri getta nella mischia Taddei). Il tutto in aggiunta alle assenze di Vucinic e Adriano (infortunati) e a quelle di Rosi, Cassetti e De Rossi, squalificati. Ma la Roma di Marassi sembra più forte del destino avverso e dei veleni di Trigoria: entra in partita a testa bassa e già prima del vantaggio Borriello e Totti sfiorano più volte il gol. Il grande avvio giallorosso è premiato dalla rete di Mexes al 6', che di testa devia un calcio d'angolo alle spalle di Eduardo. La foga della Roma non si ferma, anzi Totti e C. sono ancora più carichi e determinati. Il Genoa non c'è o se c'è non si vede. Il primo segno di vita peraltro è offerto da Eduardo, che evita miracolosamente il raddoppio di Taddei. E il primo quarto d'ora se ne va così, con la partita fagocitata dalla squassante pressione della Roma, irrefrenabile e concentrata nelle sue avanzate, nonostante un campo appesantito dalla pioggia. Poi anche il Genoa si scuote, reagisce allo svantaggio, si ricorda del bel successo nel derby di mercoledì scorso (la formazione è la stessa) e sfiora il pari con Palacio. Il Genoa ora spinge, ma la la voglia della Roma travolge la difesa genoana, che non riesce ad opporre adeguata resistenza. E così al 16' l'altro centrale, Nicolas Burdisso, infila Eduardo di testa su azione d'angolo, ossia un altro calcio da fermo. E ancora il Genoa non ci sta: Floro Flores prima sbaglia la mira, poi chiama Julio Sergio a una grande parata. Il primo tempo si chiude sul 2-0 per la Roma, ma lascia intuire che la partita può ancora dire molto.
ribaltone genoa — E infatti la ripresa si apre con un Genoa scatenato e convinto di poter rimontare e con Floro Flores che subito inaugura il suo personale duello con Julio Sergio: il portiere salva la sua porta già dopo 5'. Un minuto dopo Totti sfrutta un assist di Borriello e di sinistro infila il 3-0. Partita chiusa? Neanche per sogno, perché il Genoa non ha cambiato idea, e non rinuncia a tentare la rimonta. Detto fatto, al 7' Palacio dopo uno scambio con Floro Flores batte Julio Sergio e firma il 3-1. Poi ancora Floro Flores prosegue la sua personale sfida con il portiere giallorosso, che ancora si dimostra decisivo per i suoi, e allora ci pensa Paloschi, che era a digiuno dall'ottobre 2009, a firmare il 2-3. Il Genoa ci crede sempre più ed è sorretto da una condizione fisica straripante, la Roma accusa il colpo e si squaglia come neve al sole. Ora i rapporti di forza sono completamente sovvertiti. Il pareggio arriva con un colpo di testa angolato di Palacio al 29', e la gara incredibilmente si riapre. Al 34' Totti, tutto solo in area, spreca malamente la più facile delle occasioni, tirando addosso a Criscito. Segnale premonitore? Forse, ma la sostanza è che al 40' il Genoa passa ancora e stavolta il risultato è definitivo: Palacio appoggia in area per Paloschi, che di destro appoggia in rete da pochi passi. Doppietta anche per lui, e incredibile 4-3 per il Genoa (che finirà in 10 per il doppio giallo a Rafinha a tempo ormai scaduto).
Livia Taglioli

Fonte: Gazzetta dello Sport.it

Genoa 4 Roma 3



Pazzesca rimonta genoana da 0-3 al vantaggio. Doppiette di Palacio e Paloschi dopo le reti di Mexes, Burdisso e Totti.

Che cosa dire di una partita del genere? Quando una squadra rimonta tre reti e vince vuol dire che gli avversari si sono un po’ suicidati, ma chi ha assistito allo spettacolo di Marassi in ogni momento della partita, anche sul 3-0 per la Roma, sentiva il gol nell’aria, anche perché le due difese sembravano largamente inferiori ai reparti offensivi. Il Genoa, inoltre, ha subito le prime due reti un po’ allo stesso modo, fermo su calci piazzati sapientemente battuti da Totti sulla testa di un difensore avanzante. Ma ha sempre ribattuto colpo su colpo e le sfortune di Floro Flores in fase conclusiva sono poi diventate le fortune di Paloschi, freddo a farsi trovare pronto sotto rete. Ma il vero gigante rossoblù è il piccolo Rodrigo Palacio, che ha fatto impazzire la difesa romanista dal primo all’ultimo minuto, ha segnato due reti e regalato l’assist vincente a Paloschi. Monumentale. Più della follia romanista.

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Serie A, Genoa-Roma: probabili formazioni LIVE. Ancora fuori Borriello?

SERIE A GENOA-ROMA, Milano 19 febbraio 2011 – Ballardini conferma 10/11 della formazione che ha vinto il derby, l’unico nuovo innesto è Konko al posto di Mesto, Rafinha torna terzino. Il ginocchio destro e la schiena bloccano Vucinic e Borriello, solo panchina per loro. In attacco al fianco di Totti ci sarà Menez, sulla trequarti Simplicio. Genoa (4-4-2): Eduardo; Rafinha, Kaladze, Dainelli, Criscito; Konko, Kucka, Milanetto, Rossi; Floro Flores, Palacio.
A disposizione: Scarpi, Chico, Mesto, Antonelli, Veloso, Jankovic, Paloschi. All.: Ballardini
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Boselli, Destro

Roma (4-3-1-2): Julio Sergio; N.Burdisso, Mexes, Juan, Riise; Taddei, Brighi, Perrotta; Simplicio; Totti, Menez. A disposizione: Doni, Loria, Castellini, G.Burdisso, Borriello, Vucinic. All.: Ranieri
Squalificati: Cassetti, De Rossi (1), Rosi (4)
Indisponibili: Adriano, Pizarro


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sabato 19 febbraio 2011

Boakye stende il Modena, rossoblù a più 5 sul Torino

Il Genoa non si ferma, batte il Modena tra le mura amiche del “Riboli” di Lavagna e vola a più 5 in classifica sul Torino secondo in classifica. Il gol che decide la sfida arriva dopo soli quattro giri di orologio nella ripresa e porta la firma di Richmond Boakye: l’attaccante ghanese riceve palla da Longo e scarica alle spalle di Gibertini. È il gol che decide una sfida ben giocata dai “grifoncini”, che proseguono la loro marcia trionfale.

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venerdì 18 febbraio 2011

Marco Rossi: «Ma se ghe pensö...»

«La nord sembrava un’onda»


La sa? «Il ritornello». E canta? «Mi piace, però sono stonato». L’area marketing insorge: «Lasciate perdere, non sa cantare». Non è Vasco. Omar Milanetto, con cui post-derby è andato a festeggiare nei vicoli del centro storico, sostiene invece che il problema del capitano è non saper esultare: «L’avete visto? Non è capace». E Marco Rossi incassa: «Omar mi prende sempre in giro per questo. Anche mercoledì sera continuava a dirmi: arrivi davanti alla porta e poi sbagli apposta pur di non esultare, non lo sai fare». Tormentone tra amici, primatisti di stracittadine: «Quattro vinti, con Criscito e Scarpi. Esaltante. Probabilmente noi lo viviamo così perché, oltre che giocatori, siamo tifosi del Genoa. Ah, e io so esultare...». S’è visto, dopo il derby 103, vinto con gol di Rafinha. «Cosa ho pensato in quel momento? Un orgasmo. Si può dire?». Si può dire e si può cantare. Almeno il ritornello. «Fa così. Ma se ghe pensö allua mi veddu u mâ...».Rossi, ma se ghe pensa al triplice fischio. Palla a lei, destino.
«Sì, l’avevo io. Se ghe pensö che ad avermi lasciato un secondo in più magari vado in porta. No, anzi, meglio così. Ringrazio Morganti, come dice Milanetto avrei sbagliato pure quello e mi sarei beccato dei fischi. A parte questo, una gioia infinita».

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BUON COMPLEANNO PRESIDENTE PREZIOSI

Sessantrè, ma non li dimostra. Oggi è il compleanno del presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che ha risollevato le sorti della società dopo aver attraversato periodi di grandi difficoltà. Il direttore ed editore Marco Liguori, assieme a tutta la redazione di Pianetagenoa1893.net augura un felice compleanno al numero uno rossoblù e tanti altri successi in campo sportivo e industriale.

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Preziosi a Radio19: dovevamo vincere 4-1

«Sono felice di aver regalato una grande gioia ai tifosi genoani, ma non è una partita che può cambiare tutto. Certo è una gara particolare e non posso negare di essere felice, sarei un ipocrita a minimizzare. Una grandissima vittoria, anzi l’1-0 è stato pochissimo. Il risultato giusto era 4-1».
Enrico Preziosi è un fiume in piena a Radio19, dove ha parlato del derby e anche del dopoderby: «Io non so dove arrivano i meriti della mia squadra e dove i limiti dell’altra. L’avversario ieri per 60/70 minuti è stato inesistente. Merito nostro e del gioco che abbiamo espresso. Io ero sereno avevo pranzato coin la squadra e li avevo visti sereni. mi ha sorpreso l’intensità, l’agonismo e la correttezza in campo. Un derby così non sarà più dimenticato. Un regalo per il mio compleanno ? Sì ma ora lo voglio anche domenica con la Roma. Rafinha? Ieri ha fatto il suo lavoro, in altri casi no. Magari non è stato messo in condizione, ma il valore di un giocatore non si può giudicare in soli 3 o 4 mesi. Ci sono situazioni particolari e noi abbiamo cambiato allenatore. Di errori ne abbiamo fatto tutti e ieri lui ha giocato da ottimo giocatore quale è. Veloso? Chi lo discute discute il calcio. Lui deve capire che in Italia non ci sono pause come in Portogallo. Qui il campionato è duro e la palla va data più veloce. Lui lo ha capito e se lo recupereremo al 100% avremo un grande valore». 

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giovedì 17 febbraio 2011

Sampdoria - Genoa 0-1 Ampia Sintesi - SKY HD - Highlights

Il video

IL PAGELLONE - Kucka rade al suolo la Samp, Rafinha la stecchisce. Che cuore la vecchia guardia!

SAMPDORIA
CURCI 5,5: si fa trovare troppo avanti sul gol di Rafinha. Solo la traversa lo salva dalle conclusioni di Palacio e Rossi.
ZAURI 5,5: sempre costretto a rincorrere. Impreciso nei passaggi e rude nei contrasti.
LUCCHINI 6: non riesce a dare tranquillità alla difesa ma combatte con le armi che ha a disposizione: il fisico e lo stacco di testa.
GASTALDELLO 5,5: soffre Palacio per tutto il primo tempo. Costretto al fallo da ammonizione, viene avvicendato nell’intervallo.
(VOLTA 6): se la cava senza brillare. Non è certo il responsabile della sconfitta della Samp.
ZIEGLER 5: non difende e non spinge. E sulla sua fascia il Genoa va a nozze.
DESSENA 5,5: Di Carlo lo schiera per aggiungere sostanza al centrocampo ed invece l’ex cagliaritano viene spesso preso d’infilata.
(ZAZA SV)
PALOMBO 6:
ha personalità e malizia ma da lui ci si attende di più.
POLI 5,5: molto confusionario. Probabilmente sente troppo la partita e la prestazione ne risente.
GUBERTI 6: il più vivace della Samp, anche se dopo pochi minuti fallisce la rete del vantaggio.
MACHEDA 4,5: chi l’ha visto? La prestazione di un attaccante che non tira né fraseggia con i compagni si commenta da sé.
(MANNINI 5,5): prova a spingere sulla destra ma Criscito lo sovrasta.
MACCARONE 5,5: troppo lontano dalla porta di Eduardo per pensare di poter incidere. Si batte senza risultati concreti.

GENOA
EDUARDO 7: nella partita più delicata ed attesa sfodera una prestazione di grande valore. Provvidenziale in avvio su Guberti, sicuro sulle uscite alte. Ritrovato.
MESTO 7: macina chilometri su chilometri creando spesso la superiorità numerica. Alcune sovrapposizioni mettono in apprensione Ziegler. Ficcante.
DAINELLI 7: non concede neppure le briciole agli attaccanti sampdoriani. Dimostra grande sicurezza badando sempre al sodo. Granitico.
KALADZE 7: neppure una sbavatura o un’indecisione. Gigantesco.
CRISCITO 7: nel secondo tempo è una furia. Spettacolare in chiusura su Mannini, scatenato in fase di spinta. Uomo da derby.
RAFINHA 7,5: non avrebbe neppure dovuto giocare, risolve la stracittadina con il primo gol in Italia. Decisivo.
MILANETTO 7: partite di questo calibro lo esaltano. Tocca decine di palloni smistandoli con sapienza, lotta e contrasta come un ventenne, copre ed imposta con la stessa efficacia. Irriducibile.
KUCKA 8: c’è il centrocampista bravo ad impostare, quello capace a contrastare, quello che punta sul fisico. Kucka sa fare tutto in maniera formidabile. Fuoriclasse.
ROSSI 7,5: solo la sfortuna gli impedisce di segnare nel derby per la seconda volta. Prima la traversa, poi Curci, ma sarà lo stesso una stracittadina da ricordare. Encomiabile.
PALACIO 7: conferma di non essere un bomber di razza, ma il suo lavoro sfianca la retroguardia sampdoriana. Duracell.
(CHICO SV)
FLORO FLORES 7:
si divora un gol: colpa lieve quando si vince. Gioca con grande furore agonistico dimostrando di aver già capito il significato della parola derby a Genova. Pungente.
(PALOSCHI SV)

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mercoledì 16 febbraio 2011

Sampdoria-Genoa 0-1 Rafinha Amazing Goal *SKY HD [16-02-2011]

Il gol

Genoa trova la scossa-derby Sampdoria punita da Rafinha

Finisce 1-0 a favore dei rossoblù, che superano i rivali in classifica e legittimano il risultato colpendo anche due traverse con Palacio e Rossi. Decisivo Eduardo su Guberti nel primo tempo, Curci evita il raddoppio genoano nella ripresa

Macheda contro Kucka durante il derby. Ap
Macheda contro Kucka durante il derby. Ap
GENOVA, 16 febbraio 2011 - Il Genoa conquista la sua decima vittoria in un derby in casa Samp, superando i blucerchiati per 1-0 nel recupero del match rinviato il 19 dicembre scorso per neve. Match winner è Rafinha, a segno al 10' della ripresa: il brasiliano legittima così una supremazia rossoblù evidente per tutti i 90 minuti. La Samp si scuote tardi, e nemmeno nel disperato forcing finale dà l'impressione di poter sovvertire i rapporti di forza in campo. Il Genoa supera così la Samp in classifica.
in campo macheda e Rafinha — Un infortunio per parte altera i piani iniziali di Di Carlo e Ballardini: Biabiany aveva accusato un indurimento a una coscia ieri durante la rifinitura, Konko ha un problema a un ginocchio, entrambi fuori causa, non vanno nemmeno in panchina. Al loro posto dunque si presentano in campo Macheda, che fa coppia con Maccarone, e Rafinha, a completare il centrocampo rossoblù. Parte meglio il Genoa: più sicuro, più organizzato, più squadra. Infatti pronti via e Palacio colpisce la traversa, in un'offensiva partita da un brillantissimo Kucka. Il Genoa macina gioco offensivo con fluidità e intensità, la Samp è più timida e meno efficace. A eccezione di Guberti, folletto spesso imprendibile per gli avversari, che infatti si presenta ben due volte a tu per tu con Eduardo: prima il portiere si salva di piede, poi in angolo. Ma è il Genoa ad andare ancora più vicino al gol: Kucka conferma di avere spessore non solo in fase di impostazione, ma anche di conclusione e sbaglia di poco il bersaglio, Rossi colpisce un'altra volta la traversa (e sul successivo tap in Floro Flores è nettamente in fuorigioco) e Palacio in azione di contropiede sbaglia il tocco finale, mandando altissimo. Insomma, è un Genoa che contro una Samp che gioca solo a sprazzi meritava di più, e invece si va al riposo sullo 0-0.

 

Il derby è rossoblù: Sampdoria 0 Genoa 1

Grande festa dei rossoblù che corrono sotto la Nord: il più complimentato è Eduardo, un po’ per la parata decisiva su Guberti nel primo tempo, e molto perché i compagni volevano dargli una dimostrazione d’affetto. La Samp esce dal campo a testa bassa.
In ogni caso, quello che era stato definito come un derby da poveri, si è trasformato in un bello spettacolo, con le due squadre che si sono battute per vincere, senza tatticismi. Il Genoa ha giocato meglio, ha avuto più occasioni e ha meritato i tre punti che gli consentono di scavalcare i cugini in classifica. La Samp dopo il gol subito non si è abbattuta come in altre partite, ma ancora una volta è parsa priva di riferimenti offensivi di rilievo, anche se nella ripresa Maccarone perlomeno si è battuto.
La partita è stata decisa da un tiro di Rafinha, potente e magico perché la palla ha preso un effetto che ha tradito Curci. Ma il Genoa ha colpito anche due traverse ed ha avuto altre palle-gol.

martedì 15 febbraio 2011

Derby, conto alla rovescia

Genoa e Sampdoria subito al lavoro in vista del derby di mercoledì pomeriggio, recupero della partita rinviata il 19 dicembre per impraticabilità del campo.
Il Genoa è sceso in campo questa mattina al Signorini di Pegli. Reduci dal pareggio a reti bianche di Bari, gli uomini di Ballardini si sono divisi in due gruppi. I protagonisti della gara in Puglia hanno svolto lavoro di scarico in palestra, tra una razione di tapis-roulant e una di cyclette. Gli altri giocatori, invece, hanno ripreso la consueta preparazione con una seduta di quasi 90 minuti agli ordini dello staff tecnico e partitelle sei contro sei.
In luce soprattutto Luca Antonelli, rientrato in gruppo la scorsa settimana e reduce dalla prima convocazione dopo il lungo infortunio. Oltre agli uomini della prima squadra, in gruppo anche i giovani della primavera Boakye e Carlini. Per domani rifinitura nel pomeriggio, che sarà seguita dal ritiro pre-gara nel consueto albergo che ospita i rossoblù alla vigilia delle sfide casalinghe.

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Genoa-Venezia, condannato solo Preziosi

Intorno alle 10, il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, è stato condannato in appello dal tribunale di Genova a quattro mesi di reclusione per frode sportiva in merito alla vicenda del presunto accordo sull’esito della partita Genoa-Venezia (Serie B 2004/05), che costò la retrocessione in C1 della squadra rossoblù.

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domenica 13 febbraio 2011

IL PAGELLONE - Milanetto e Kucka convincono, ma non bastano

BARI
Gillet 6,5: poco impegnato, ma quando interviene lo fa con sicurezza
Masiello 5.5: si distingue sopratutto per i suoi falli
Glik 5: assieme a Rossi costituisce il “ventre molle” della difesa barese
Rossi 5: vedi Glik
Parisi 6: riesce a contenere Mesto e, a volte, anche Konko
Rivas 5.5: tanta buona volontà ma poco costrutto (60° Alvarez 6.5: il suo ingresso dà maggior incisività alla manovra barese)
Donati 5: si è visto raramente
Almiron 6: tira avanti la baracca a centrocampo (70° Gazzi 5: prestazione poco convincente)
Bentivoglio 6: nonostante sia fuori ruolo riesce a lanciare qualche buon cross per le punte.
Okaka 6.5: si dà molto da fare e crea qualche grattacapo alla difesa genoana
Ghezzal 6: riesce a fare sponda con Okaka. Inspiegabile la sua sostituzione nel suo momento migliore (67° Castillo 5: decisamente poco efficace)
GENOA
Eduardo 6.5: ha ripreso piena fiducia nei suoi mezzi. Sempre sicuro e attento
Mesto 5.5: meno lucido delle ultime volte soprattutto in fase offensiva. I suoi cross sono tutti sbagliati
Dainelli 6: per lui ordinaria amministrazione, tranne qualche problema creato da Okaka
Kaladze 6: tranquillo pomeriggio anche per lui
Criscito 5.5: non sta attraversando un momento particolarmente felice. Per ora non è il “signore e padrone” della fascia sinistra
Konko 5.5: meno brillante delle ultime uscite, raramente riesce ad essere incisivo a destra (83° Jankovic ng)
Milanetto 6.5: ancora una buona “orchestrazione” della squadra. Purtroppo predica nel deserto
Kucka 6.5: ancora una buona prestazione per lo slovacco che conferma le sue doti di interdittore e di impostazione della manovra
Rossi 5.5: comincia a mostrare segni di stanchezza (70° Rafinha 5: il suo apporto sulla fascia sinistra è stato mediocre)
Palacio 5.5: la prima volta tira ed è sfortunato centrando il palo. Ma la seconda volta è solo davanti a Gillet e rovina tutto con un tiro sbilenco. Periodo di appannamento per lui (64° Paloschi 5: dà un apporto scarso alla manovra offesiva)
Floro Flores 5.5: tanta buona volontà, ma non ha convinto particolarmente come nelle sue prime gare
Marco Liguori

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Bari - Genoa 0-0

«Abbiamo avuto il pallino del gioco per tre quarti della gara. Ci è mancata la necessaria cattiveria negli ultimi 30 metri. Adesso abbiamo 48 ore per preparare al meglio il derby con la Samp, una sfida a cui teniamo particolarmente, molto sentita dalla nostra gente. È una partita unica e noi la prepareremo al meglio». L’allenatore del Genoa, Davide Ballardini, ha così commentato il punto guadagnato al San Nicola contro il Bari. «Mesto e Criscito sono scesi sulla fascia per 18 volte, in tante altre occasioni avremmo potuto concretizzare occasioni favorevoli in attacco.

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Bari - Genoa 0-0

Il Genoa ha perso un'altra grande occasione per fare punti in trasfeta contro un Bari mediocre.

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