venerdì 18 febbraio 2011

BUON COMPLEANNO PRESIDENTE PREZIOSI

Sessantrè, ma non li dimostra. Oggi è il compleanno del presidente del Genoa, Enrico Preziosi, che ha risollevato le sorti della società dopo aver attraversato periodi di grandi difficoltà. Il direttore ed editore Marco Liguori, assieme a tutta la redazione di Pianetagenoa1893.net augura un felice compleanno al numero uno rossoblù e tanti altri successi in campo sportivo e industriale.

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Preziosi a Radio19: dovevamo vincere 4-1

«Sono felice di aver regalato una grande gioia ai tifosi genoani, ma non è una partita che può cambiare tutto. Certo è una gara particolare e non posso negare di essere felice, sarei un ipocrita a minimizzare. Una grandissima vittoria, anzi l’1-0 è stato pochissimo. Il risultato giusto era 4-1».
Enrico Preziosi è un fiume in piena a Radio19, dove ha parlato del derby e anche del dopoderby: «Io non so dove arrivano i meriti della mia squadra e dove i limiti dell’altra. L’avversario ieri per 60/70 minuti è stato inesistente. Merito nostro e del gioco che abbiamo espresso. Io ero sereno avevo pranzato coin la squadra e li avevo visti sereni. mi ha sorpreso l’intensità, l’agonismo e la correttezza in campo. Un derby così non sarà più dimenticato. Un regalo per il mio compleanno ? Sì ma ora lo voglio anche domenica con la Roma. Rafinha? Ieri ha fatto il suo lavoro, in altri casi no. Magari non è stato messo in condizione, ma il valore di un giocatore non si può giudicare in soli 3 o 4 mesi. Ci sono situazioni particolari e noi abbiamo cambiato allenatore. Di errori ne abbiamo fatto tutti e ieri lui ha giocato da ottimo giocatore quale è. Veloso? Chi lo discute discute il calcio. Lui deve capire che in Italia non ci sono pause come in Portogallo. Qui il campionato è duro e la palla va data più veloce. Lui lo ha capito e se lo recupereremo al 100% avremo un grande valore». 

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giovedì 17 febbraio 2011

Sampdoria - Genoa 0-1 Ampia Sintesi - SKY HD - Highlights

Il video

IL PAGELLONE - Kucka rade al suolo la Samp, Rafinha la stecchisce. Che cuore la vecchia guardia!

SAMPDORIA
CURCI 5,5: si fa trovare troppo avanti sul gol di Rafinha. Solo la traversa lo salva dalle conclusioni di Palacio e Rossi.
ZAURI 5,5: sempre costretto a rincorrere. Impreciso nei passaggi e rude nei contrasti.
LUCCHINI 6: non riesce a dare tranquillità alla difesa ma combatte con le armi che ha a disposizione: il fisico e lo stacco di testa.
GASTALDELLO 5,5: soffre Palacio per tutto il primo tempo. Costretto al fallo da ammonizione, viene avvicendato nell’intervallo.
(VOLTA 6): se la cava senza brillare. Non è certo il responsabile della sconfitta della Samp.
ZIEGLER 5: non difende e non spinge. E sulla sua fascia il Genoa va a nozze.
DESSENA 5,5: Di Carlo lo schiera per aggiungere sostanza al centrocampo ed invece l’ex cagliaritano viene spesso preso d’infilata.
(ZAZA SV)
PALOMBO 6:
ha personalità e malizia ma da lui ci si attende di più.
POLI 5,5: molto confusionario. Probabilmente sente troppo la partita e la prestazione ne risente.
GUBERTI 6: il più vivace della Samp, anche se dopo pochi minuti fallisce la rete del vantaggio.
MACHEDA 4,5: chi l’ha visto? La prestazione di un attaccante che non tira né fraseggia con i compagni si commenta da sé.
(MANNINI 5,5): prova a spingere sulla destra ma Criscito lo sovrasta.
MACCARONE 5,5: troppo lontano dalla porta di Eduardo per pensare di poter incidere. Si batte senza risultati concreti.

GENOA
EDUARDO 7: nella partita più delicata ed attesa sfodera una prestazione di grande valore. Provvidenziale in avvio su Guberti, sicuro sulle uscite alte. Ritrovato.
MESTO 7: macina chilometri su chilometri creando spesso la superiorità numerica. Alcune sovrapposizioni mettono in apprensione Ziegler. Ficcante.
DAINELLI 7: non concede neppure le briciole agli attaccanti sampdoriani. Dimostra grande sicurezza badando sempre al sodo. Granitico.
KALADZE 7: neppure una sbavatura o un’indecisione. Gigantesco.
CRISCITO 7: nel secondo tempo è una furia. Spettacolare in chiusura su Mannini, scatenato in fase di spinta. Uomo da derby.
RAFINHA 7,5: non avrebbe neppure dovuto giocare, risolve la stracittadina con il primo gol in Italia. Decisivo.
MILANETTO 7: partite di questo calibro lo esaltano. Tocca decine di palloni smistandoli con sapienza, lotta e contrasta come un ventenne, copre ed imposta con la stessa efficacia. Irriducibile.
KUCKA 8: c’è il centrocampista bravo ad impostare, quello capace a contrastare, quello che punta sul fisico. Kucka sa fare tutto in maniera formidabile. Fuoriclasse.
ROSSI 7,5: solo la sfortuna gli impedisce di segnare nel derby per la seconda volta. Prima la traversa, poi Curci, ma sarà lo stesso una stracittadina da ricordare. Encomiabile.
PALACIO 7: conferma di non essere un bomber di razza, ma il suo lavoro sfianca la retroguardia sampdoriana. Duracell.
(CHICO SV)
FLORO FLORES 7:
si divora un gol: colpa lieve quando si vince. Gioca con grande furore agonistico dimostrando di aver già capito il significato della parola derby a Genova. Pungente.
(PALOSCHI SV)

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mercoledì 16 febbraio 2011

Sampdoria-Genoa 0-1 Rafinha Amazing Goal *SKY HD [16-02-2011]

Il gol

Genoa trova la scossa-derby Sampdoria punita da Rafinha

Finisce 1-0 a favore dei rossoblù, che superano i rivali in classifica e legittimano il risultato colpendo anche due traverse con Palacio e Rossi. Decisivo Eduardo su Guberti nel primo tempo, Curci evita il raddoppio genoano nella ripresa

Macheda contro Kucka durante il derby. Ap
Macheda contro Kucka durante il derby. Ap
GENOVA, 16 febbraio 2011 - Il Genoa conquista la sua decima vittoria in un derby in casa Samp, superando i blucerchiati per 1-0 nel recupero del match rinviato il 19 dicembre scorso per neve. Match winner è Rafinha, a segno al 10' della ripresa: il brasiliano legittima così una supremazia rossoblù evidente per tutti i 90 minuti. La Samp si scuote tardi, e nemmeno nel disperato forcing finale dà l'impressione di poter sovvertire i rapporti di forza in campo. Il Genoa supera così la Samp in classifica.
in campo macheda e Rafinha — Un infortunio per parte altera i piani iniziali di Di Carlo e Ballardini: Biabiany aveva accusato un indurimento a una coscia ieri durante la rifinitura, Konko ha un problema a un ginocchio, entrambi fuori causa, non vanno nemmeno in panchina. Al loro posto dunque si presentano in campo Macheda, che fa coppia con Maccarone, e Rafinha, a completare il centrocampo rossoblù. Parte meglio il Genoa: più sicuro, più organizzato, più squadra. Infatti pronti via e Palacio colpisce la traversa, in un'offensiva partita da un brillantissimo Kucka. Il Genoa macina gioco offensivo con fluidità e intensità, la Samp è più timida e meno efficace. A eccezione di Guberti, folletto spesso imprendibile per gli avversari, che infatti si presenta ben due volte a tu per tu con Eduardo: prima il portiere si salva di piede, poi in angolo. Ma è il Genoa ad andare ancora più vicino al gol: Kucka conferma di avere spessore non solo in fase di impostazione, ma anche di conclusione e sbaglia di poco il bersaglio, Rossi colpisce un'altra volta la traversa (e sul successivo tap in Floro Flores è nettamente in fuorigioco) e Palacio in azione di contropiede sbaglia il tocco finale, mandando altissimo. Insomma, è un Genoa che contro una Samp che gioca solo a sprazzi meritava di più, e invece si va al riposo sullo 0-0.

 

Il derby è rossoblù: Sampdoria 0 Genoa 1

Grande festa dei rossoblù che corrono sotto la Nord: il più complimentato è Eduardo, un po’ per la parata decisiva su Guberti nel primo tempo, e molto perché i compagni volevano dargli una dimostrazione d’affetto. La Samp esce dal campo a testa bassa.
In ogni caso, quello che era stato definito come un derby da poveri, si è trasformato in un bello spettacolo, con le due squadre che si sono battute per vincere, senza tatticismi. Il Genoa ha giocato meglio, ha avuto più occasioni e ha meritato i tre punti che gli consentono di scavalcare i cugini in classifica. La Samp dopo il gol subito non si è abbattuta come in altre partite, ma ancora una volta è parsa priva di riferimenti offensivi di rilievo, anche se nella ripresa Maccarone perlomeno si è battuto.
La partita è stata decisa da un tiro di Rafinha, potente e magico perché la palla ha preso un effetto che ha tradito Curci. Ma il Genoa ha colpito anche due traverse ed ha avuto altre palle-gol.

martedì 15 febbraio 2011

Derby, conto alla rovescia

Genoa e Sampdoria subito al lavoro in vista del derby di mercoledì pomeriggio, recupero della partita rinviata il 19 dicembre per impraticabilità del campo.
Il Genoa è sceso in campo questa mattina al Signorini di Pegli. Reduci dal pareggio a reti bianche di Bari, gli uomini di Ballardini si sono divisi in due gruppi. I protagonisti della gara in Puglia hanno svolto lavoro di scarico in palestra, tra una razione di tapis-roulant e una di cyclette. Gli altri giocatori, invece, hanno ripreso la consueta preparazione con una seduta di quasi 90 minuti agli ordini dello staff tecnico e partitelle sei contro sei.
In luce soprattutto Luca Antonelli, rientrato in gruppo la scorsa settimana e reduce dalla prima convocazione dopo il lungo infortunio. Oltre agli uomini della prima squadra, in gruppo anche i giovani della primavera Boakye e Carlini. Per domani rifinitura nel pomeriggio, che sarà seguita dal ritiro pre-gara nel consueto albergo che ospita i rossoblù alla vigilia delle sfide casalinghe.

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Genoa-Venezia, condannato solo Preziosi

Intorno alle 10, il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, è stato condannato in appello dal tribunale di Genova a quattro mesi di reclusione per frode sportiva in merito alla vicenda del presunto accordo sull’esito della partita Genoa-Venezia (Serie B 2004/05), che costò la retrocessione in C1 della squadra rossoblù.

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domenica 13 febbraio 2011

IL PAGELLONE - Milanetto e Kucka convincono, ma non bastano

BARI
Gillet 6,5: poco impegnato, ma quando interviene lo fa con sicurezza
Masiello 5.5: si distingue sopratutto per i suoi falli
Glik 5: assieme a Rossi costituisce il “ventre molle” della difesa barese
Rossi 5: vedi Glik
Parisi 6: riesce a contenere Mesto e, a volte, anche Konko
Rivas 5.5: tanta buona volontà ma poco costrutto (60° Alvarez 6.5: il suo ingresso dà maggior incisività alla manovra barese)
Donati 5: si è visto raramente
Almiron 6: tira avanti la baracca a centrocampo (70° Gazzi 5: prestazione poco convincente)
Bentivoglio 6: nonostante sia fuori ruolo riesce a lanciare qualche buon cross per le punte.
Okaka 6.5: si dà molto da fare e crea qualche grattacapo alla difesa genoana
Ghezzal 6: riesce a fare sponda con Okaka. Inspiegabile la sua sostituzione nel suo momento migliore (67° Castillo 5: decisamente poco efficace)
GENOA
Eduardo 6.5: ha ripreso piena fiducia nei suoi mezzi. Sempre sicuro e attento
Mesto 5.5: meno lucido delle ultime volte soprattutto in fase offensiva. I suoi cross sono tutti sbagliati
Dainelli 6: per lui ordinaria amministrazione, tranne qualche problema creato da Okaka
Kaladze 6: tranquillo pomeriggio anche per lui
Criscito 5.5: non sta attraversando un momento particolarmente felice. Per ora non è il “signore e padrone” della fascia sinistra
Konko 5.5: meno brillante delle ultime uscite, raramente riesce ad essere incisivo a destra (83° Jankovic ng)
Milanetto 6.5: ancora una buona “orchestrazione” della squadra. Purtroppo predica nel deserto
Kucka 6.5: ancora una buona prestazione per lo slovacco che conferma le sue doti di interdittore e di impostazione della manovra
Rossi 5.5: comincia a mostrare segni di stanchezza (70° Rafinha 5: il suo apporto sulla fascia sinistra è stato mediocre)
Palacio 5.5: la prima volta tira ed è sfortunato centrando il palo. Ma la seconda volta è solo davanti a Gillet e rovina tutto con un tiro sbilenco. Periodo di appannamento per lui (64° Paloschi 5: dà un apporto scarso alla manovra offesiva)
Floro Flores 5.5: tanta buona volontà, ma non ha convinto particolarmente come nelle sue prime gare
Marco Liguori

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Bari - Genoa 0-0

«Abbiamo avuto il pallino del gioco per tre quarti della gara. Ci è mancata la necessaria cattiveria negli ultimi 30 metri. Adesso abbiamo 48 ore per preparare al meglio il derby con la Samp, una sfida a cui teniamo particolarmente, molto sentita dalla nostra gente. È una partita unica e noi la prepareremo al meglio». L’allenatore del Genoa, Davide Ballardini, ha così commentato il punto guadagnato al San Nicola contro il Bari. «Mesto e Criscito sono scesi sulla fascia per 18 volte, in tante altre occasioni avremmo potuto concretizzare occasioni favorevoli in attacco.

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Bari - Genoa 0-0

Il Genoa ha perso un'altra grande occasione per fare punti in trasfeta contro un Bari mediocre.

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Bari - Genoa: Le probabili formazioni

Queste le probabili formazioni di Bari - Genoa, in campo oggi pomeriggio a partire dalle 15:
Bari: Gillet, Masiello A, Glik, Rossi, Parisi, Rivas (Donati), Almiron, Gazzi, Bentivoglio, Okaka, Rudolf.
Genoa: Eduardo, Mesto, Dainelli, Kaladze, Criscito, Konko, Milanetto, Kucka, Rossi, Palacio, Floro Flores.
Arbitro: Peruzzo di Schio

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L’amuleto di Floro Flores: «Stesse scarpe del gol al Milan»



Floro Flores
Un gol al Diavolo vale un tatuaggio. Perché è stato il primo nel Genoa, perché è stato una scarica d’emozione («Da tanto tempo non provavo una gioia così») e perché in ballo c’è una promessa da mantenere. Antonio Floro Flores a Genoa Live racconta: «È vero, mi tatuo la data della prima rete in rossoblù». Col Milan, 6 febbraio 2011. Quando l’appuntamento con l’ago? «Vediamo, non è che mi sveglio e vado. Devo decidere il punto del corpo e adesso c’è da fare pure il tatuaggio per il figlio in arrivo, Armando». Terzo erede, la moglie Michele partorirà a giorni. Altro motivo per tentare il bis a Bari, dedica pronta. E la via, oltre che tecnica, è scaramantica: «Non ho manie particolari prima della partita. Però, fin da ragazzino, uso le scarpe della partita precedente se in quella ho segnato». Al San Nicola, per Floro Flores, scarpe confermate.


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sabato 12 febbraio 2011

Lazarevic, Jelenic e Birsa: «Un Grifone alla slovena»

Slovenian Style, è una polka diffusa nel Midwest americano, che viene dalla tradizione slovena. Ma negli ultimi tempi anche il calcio italiano danza sloveno, sempre di più. Pure il Genoa, sempre di più. Con Enrico Preziosi che annuncia la fine dei balli di mercato dalla prossima estate: «La squadra è già fatta, tra acquisti conclusi e rientri di alcuni giovani». Dal Paese sùbito lì a Est, oltre confine, Enej Jelenic che già è a Genova e cresce in casa, Dejan Lazarevic che c’era e dal Torino vuol tornarci, Valter Birsa che ci sarà: 63 anni in tre, per lo Slovenian Grifone.

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venerdì 11 febbraio 2011

IL SECOLO XIX - Intervista a Criscito: "Svolta a sinistra"

La Nazionale e il Genoa sono gli argomenti dell'intervista di Mimmo Criscito a Il Secolo XIX. «Abbiamo avuto un po' di problemi, ma da qualche partita a questa parte stiamo giocando bene» ha spiegato il difensore. Si è parlato anche di derby: «La Sampdoria resta sempre e comunque una grande squadra. Per questo sarà un derby molto combattuto».

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Boateng nel mirino del Liverpool

Il Liverpool, secondo Sportingo, starebbe monitorando il ghanese Kevin Prince Boateng in vista del prossimo mercato estivo. Il giocatore però è ai primi posti della personale classifica di Massimiliano Allegri e la stessa società rossonera non avrebbe nessuna intenzione di farlo partire. Il centrocampista è attualmente in comproprietà con il Genoa.

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giovedì 10 febbraio 2011

PREZIOSI: «La parola chiave col Bari è "continuità"»

«Domenica, niente scherzi, eh. E motivati. Come con il Milan…». Enrico Preziosi in visita al centro sportivo "Signorini" di Pegli ha incitato i giocatori a non calare la concentrazione contro il Bari. «Continuità è la parola chiave - ha spiegato il presidente del Genoa - ci aspetta un trittico impegnativo, un avversario, il Bari, che va affrontato con il massimo rispetto. Perché senza il giusto approccio, è una partita pericolosissima. Chiedo concentrazione e impegno, dunque. E al derby penseremo da domenica sera. Un derby anomalo, si gioca di mercoledì, si gioca alle 18.30». Gli ultimi acquisti nel mercato di gennaio lo convincono. «Credo che ci sia più solidità - prosegue il presidente - e consistenza. Io continuo a divertirmi, solo se vinciamo o non perdiamo. Contano i punti, di certo sono più sereno dopo il mercato. Resta una stagione difficile, ma funzionale a imbastire la nuova, che nascerà senza tensioni o creare illusioni. Con qualche piccolo aggiustamento, potremo dire la nostra. Rivendico una maggiore autonomia per il club nelle scelte, solo così potremo continuare l’opera di consolidamento. Con determinati presupposti». Il trio Kucka-Kaladze-Konko si è confermato col Milan come uno degli assi portanti del Grifone.

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martedì 8 febbraio 2011

Al Genoa il premio Fortunato La Primavera vola in classifica

Genoa premiato per il suo settore giovanile, ieri mattina a Roma in Campidoglio. Il riconoscimento è stato assegnato nell’ambito del Terzo Premio Andrea Fortunato, il calciatore morto a 23 anni, nel 1995, a causa di una leucemia fulminante. Il Genoa è stato scelto come esempio tra le società che si sono «contraddistinte per una fruttuosa ed esemplare attività sportiva in ambito giovanile».
Il Genoa vanta la scuola calcio più antica d’Italia, che in questa stagione ha compiuto i 108 anni d’età. La società rossoblù istituì il settore giovanile nel 1902, riservandolo ai giocatori di età inferiore ai 16 anni.
Secondo la giuria del premio, della quale fanno parte ex calciatori o sportivi come Antognoni, Signori, Di Livio e Mennea, giornalisti e dirigenti, il Genoa è meritevole perché «oggi ha lanciato, in collaborazione con la Fondazione Genoa, un progetto innovativo denominato “Genoa future football” per lo sviluppo dei settori giovanili sul territorio italiano». 

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Floro Flores, un tatuaggio per il primo gol nel Grifone

Floro Flores
La lista su un corpo che racconta. Due ali d’angelo tatuate sulla schiena, una croce e un vichingo sul braccio sinistro. Sul petto, sotto la spalla destra, il sole di Napoli con impresso l’83, anno di nascita, numero di maglia e portafortuna. Sul piede sinistro, un drago. Il doppio cognome d’origine borbonica, Floro Flores, stilizzato sopra al fondoschiena, che diventa la “F” iniziale sul polpaccio. La frase «Michi per sempre» dedicata alla moglie Michela. Una scritta per la prima figlia Aurora, mentre sul polpaccio destro c’è una “G” per la secondogenita Ginevra. Poi il messaggio per tutta la famiglia, tanto caro pure alla tifoseria del Grifone: «You’ll Never Walk Alone». E a breve di più, marchio Genoa. Rinnovando una vecchia promessa che ad Antonio Floro Flores, ragazzo del Rione Traiano e nuovo bomber rossoblù, era stata strappata nell’estate 2009 dal suo tatuatore di fiducia, Enzo Donniacuo detto “il Cubano”. «Facciamo così, se fai più di 12 gol ti fai tatuare tutte le date in cui segni». In quella stagione si era fermato però prima della soglia. In questa è salito a 4 con il diagonale destro al Milan. Prima rete al Ferraris e prima rete della nuova vita genoana. Da celebrare e ricordare. E l’attaccante torna sempre a casa, a Napoli, per aggiungere un capitolo alla sua storia sulla pelle. Così ha già fissato l’appuntamento. «Sì, a breve andrò a farmela tatuare». Cosa? La data del primo gol di Floro Flores nel Grifone. Trovare spazio: “6 febbraio 2011”.

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