giovedì 20 gennaio 2011

IL SECOLO XIX - Gasp: «Era un bel giocattolo, Preziosi ne farà un altro»

L'ex allenatore del Genoa è intervenuto ieri sera a Sky parlando per la prima volta della sua esperienza al Grifone. "Il Secolo XIX" riporta i passaggi più significativi e riporta la spiegazione delle scelte avvenute in estate e negli anni precedenti. Un accenno anche sul rapporto con il presidente Preziosi.

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mercoledì 19 gennaio 2011

I tifosi a Preziosi: «Non dare la colpa a noi»

Lo sfogo di Enrico Preziosi, la reazione dei tifosi con la “TO” (la tifoseria organizzata che raccoglie l’Acg cioè i club e i vari gruppi della Nord, ultra e di altri settori del Ferraris) che prendono atto dello sfogo del presidente, ma ribadendo la loro adesione al tifo senza se e senza ma per il Genoa, chiedono anche “rispetto” a Preziosi: «Tutti possono sbagliare... - scrivono - l’importante è saper rimediare e i Genoani si aspettano che tu lo faccia. Noi, per la parte che ci compete, tiferemo senza fare mai un passo indietro. Se vuoi andare via, se vuoi “mollare” dillo pure a voce alta, non dare però, per favore, la colpa a Noi che abbiamo sempre e solo voluto il bene del Genoa!!! Coraggio e buon lavoro»

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Konko-Genoa, ora è fatta E Marchetti è a un passo

«È arrivato Floro Flores, che tra prestito e ingaggio mi costa 3 milioni, e dopodomani arriverà Konko per altri 6 milioni. Criscito fino a giugno non si muove». Annunci di mercato di Enrico Preziosi. E lo slogan: «Per ricostruire servono soldi e coraggio».
Ricostruzione in corso, c’è altro in ballo oltre all’annunciato ritorno dell’ex dal Siviglia, a partire da Marchetti sempre più diretto verso Genova. «Tra 15 giorni vedremo un Genoa diverso». Il Grifone avrà ulteriori volti nuovi, tra uscite concluse (Sculli, addio con lettera ai tifosi rossoblù), “consentite” (negli spogliatoi di Villa Rostan il presidente ha comunicato ad alcuni giocatori di cambiare spirito o cambiare maglia, in primis Kharja, Veloso e Rafinha, oltre a Eduardo da trattare a parte) e arrivi più o meno vicini. Può essere un altro difensore, anche se Preziosi è stato indulgente con Chico («aveva avuto la febbre e due soli allenamenti»). E un altro centrocampista oltre a Konko, con il Milan che può dare il via libera per Strasser e Seymour che piace in Cile. Sarà in attacco Zé Eduardo, il quale saluta il Santos e ha pronte le valigie, gli manca solo il passaporto italiano, serviranno ancora alcuni giorni (mentre il presidente rossoblù allontana Mutu e soprattutto esclude contatti con la Fiorentina per maxiscambi). C’è infine la porta. «Ho parlato con il ragazzo, se si fa qualcosa è nell’interesse di Eduardo. Ha la fiducia, ma non escludo niente». Parole che, specie se confrontate con il rigore della conferma di Criscito, lasciano intendere l’ampia possibilità di mutamento in atto. Con Storari ulteriori contatti, ma la Juventus non vuole cedere e la pole è sempre più di Marchetti: ieri un altro passo avanti grazie al colloquio tra l’agente Bozzo e Preziosi.

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martedì 18 gennaio 2011

Floro Flores, primo allenamento a Pegli

Intorno alle 14.30 l’attaccante Antonio Floro Flores è arrivato al campo di allenamento Pio XII-Gianluca Signorini di Pegli, accompagnato dal suo procuratore, Paolo Palermo. Poco prima era arrivato il presidente del Genoa Enrico Preziosi, subito sceso negli spogliatoi per incontrare la squadra dopo la sconfitta con l’Udinese.
Floro Flores ha incontrato Preziosi, poi è sceso negli spogliatoi, si è cambiato ed è entrato in campo per il primo allenamento con i nuovi compagni.

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Sculli è della Lazio: «Vorrei giocare il derby»

Giuseppe Sculli è ufficialmente un calciatore della Lazio. Potrebbe essere già impiegato domani, in occasione del derby con la Roma valido per i quarti di finale della Tim Cup.
Al termine delle visite mediche l’ex genoano ha dichiarato: «Sto bene e sono contento di essere un giocatore della Lazio. Non so se domani potrò giocare il derby contro la Roma, ma mi piacerebbe. Ora vado a Formello per allenarmi». 

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Preziosi, prima lo sfogo poi l’annuncio: arriva Konko

Duro sfogo del presidente del Genoa Enrico Preziosi contro i contestatori. In conferenza stampa a Pegli, il patron rossoblù ha dichiarato: «Al primo insulto contro me o la mia famiglia me ne vado e lascio il Genoa. Noi non meritamo gli insulti, mio figlio Fabrizio soffre per questa situazione. Se anche uno solo dice un’altra volta “figlio di puttana” a Fabrizio, a giugno il Genoa è in vendita. Stiamo lavorando per dare sempre maggiore dignità al Genoa con investimenti importanti che riguardano il settore giovanile e gli impianti. Ai tifosi seri - ha proseguito Preziosi - dico di mandare via questi quattro sciacalli, che a noi non servono. A noi servono tifosi in buona fede, che sanno che si può sbagliare. I contestatori stiano a casa, sono pronto a rimborsare gli abbonamenti. Non mi riferisco ai fischi, quelli, se arrivano da chi paga il biglietto, possono essere anche giustificati». 

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lunedì 17 gennaio 2011

CALCIO, MERCATO: GENOA SU CLEO, BRASILIANO DEL PARTIZAN

L'attaccante brasiliano del Partizan di Belgrado, Cleo, è nel mirino del Genoa. Secondo il quotidiano Blic, le due società avrebbero raggiunto un accordo verbale sul passaggio del giocatore sudamericano alla squadra rossoblù per 4,5 milioni di euro. Tuttavia, scrive il giornale belgradese, al momento di siglare l'accordo per iscritto, sarebbero emersi problemi per l'impossibilità del Genoa di dare le necessarie garanzie bancarie. Per i dirigenti del Partizan, osserva Blic, si tratterebbe in realtà di una tattica per ottenere una riduzione del prezzo di vendita del giocatore. Passi avanti nella trattativa, secondo il giornale, potrebbero aversi con la visita oggi a Belgrado del manager di Cleo, 26 anni, il cui vero nome è Cleverson Gabriel Cordova.

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Ora Zé Eduardo vola con il Grifone e lo dice con Twitter

In attesa dei comunicati ufficiali, le trattative viaggiano su Twitter. Mercoledì e giovedì è stato Mauro Boselli ad affidare al popolare social network emozioni e sensazioni sul suo arrivo al Genoa, messo inizialmente in crisi da un infortunio muscolare riscontrato nelle visite mediche. Ieri è arrivato il turno di Zé Eduardo, l’attaccante brasiliano del Santos che Preziosi ha individuato per rinforzare il reparto offensivo del Grifone.
«Muito feliz por um lado e mto triste pelo outro!! Faz parte da vida!», ha scritto sulla pagina del suo profilo Zé Love, uno dei soprannomi che gli sono stati affibiati dai tifosi brasiliani. Poche parole in cui il giocatore, senza nominare ancora il Genoa, illustra il suo stato d’animo, diviso tra la gioia per la prospettiva di iniziare una nuova avventura in Europa e la tristezza per il fatto di dover lasciare il suo Paese e il club dove ha vinto Campionato Paulista e Copa do Brasil. L’ultimo ostacolo al matrimonio con il Grifone è rappresentato dal passaporto italiano, che dovrebbe essergli consegnato intorno al 20 gennaio: il club rossoblù, infatti, non ha un posto da extracomunitario e così, in caso di ulteriore rinvio, sarebbe costretto a “parcheggiarlo” in un’altra squadra e a puntare su un altro rinforzo. Da parte genoana, però, c’è grande fiducia e il procuratore del giocatore, Luiz Taveira, è da qualche giorno in Italia per seguire da vicino la vicenda. 

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Genoa Udinese 2-4

Udinese, un altro show. Il Genoa lotta ma cede 4-2

Sintesi video

Fonte: Gazzetta dello Sport

Moviola: guardalinee sbadati pagano Palermo, Cesena, Genoa

GENOA-UDINESE 2-4 — Da annullare due gol dell’Udinese per fuorigioco: in posizione irregolare Di Natale (che poi usufruisce del liscio di Eduardo) e Isla che serve l’assist a Sanchez. Ok la rete di Armero, mentre è difficile capire se la palla esce del tutto sul recupero di Sculli che poi innesta Milanetto per l’1-1. 

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CRISCITIELLO: «Per Delio Rossi probabile futuro al Genoa»

Nel corso di "Che DomenicA", Michele Criscitiello, conduttore del programma in onda su Sportitalia, ha parlato del futuro della panchina di Delio Rossi. L'attuale allenatore del Palermo potrebbe lasciare la squadra di Maurizio Zamparini, per trasferirsi la prossima stagione al Genoa.

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Eduardo al capolinea, pronto Marchetti

Capolinea. Chi sale e chi scende: scende Eduardo, sale Federico Marchetti. Dentro la porta del Genoa, ormai, il numero uno portoghese è prigioniero: un pesce nella rete come dopo quella paperissima. Quando Mattia Destro mette dentro il pallone del 2-2 sotto la Nord, Rafina e Kaladze fanno ottanta metri di campo per abbracciarlo, rincuorarlo, dirgli che il suo errore non è decisivo, non è una sentenza, è già stato rimediato. E lo trovano lì. Dentro la porta, prigioniero di quella rete e di un sortilegio. E la sentenza, alla fine arriva. Sconfitta, maledetta sconfitta, maledetta domenica. Capolinea.

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domenica 16 gennaio 2011

Genoa 2 - Udinese 4 Suicidio rossoblù

Ballardini: il mercato ci distrae (leggi qui)
Guidolin: risultato troppo pesante per il Genoa (leggi qui)
Le foto della partita (guarda qui)

Un suicidio. Potremmo definire così questa sconfitta del Genoa, che pur giocando molto meglio dell’Udinese, soprattutto nel primo tempo, incassa quattro gol e vanifica le due reti che era riuscito faticosamente a infilare pur riuscendo a presentarsi più volte in zona tiro. L’Udinese approfitta di quattro regali incredibili: la disattenzione di Chico sul primo gol, il liscio di Eduardo sul secondo, lo sbilanciamento collettivo (con Chico in ritardo) sul terzo, un’ uscita prematura del portiere che resta nella “terra di nessuno” sul quarto. Sulla terza rete, quella che ha messo un po’ in ginocchio i rossoblù c’è da dire che Isla, autore dell’assist, era in fuorigioco, ma il Genoa deve recriminare più contro se stesso che contro l’arbitro. Un Genoa che ha dimostrato di saper fare gioco, ma anche di aver bisogno di attaccanti più incisivi e di difensori più attenti.

Il pubblico a fine gara ha fischiato pesantemente la squadra. Dalla Nord si sono levati cori come “ci avete rotto...” e “meritiamo di più”. Applausi polemici all’Udinese. Cordone di sicurezza fuori e dentro lo stadio a protezione dell’uscita dei giocatori. Quando il pullman del Genoa ha lasciato lo stadio, si è sentito qualche urlaccio, ma nulla più: pochissimi tifosi avevano atteso l’uscita della squadra.

venerdì 14 gennaio 2011

Bologna penalizzato di 2 punti, Genoa avanza

La commissione disciplinare della federcalcio, riunitasi oggi e presieduta dall’avvocato Artico, ha inflitto altri 2 punti di penalizzazione al Bologna «riguardanti inadempienze Covisoc», secondo quanto è scritto in una nota diffusa dalla Figc. La Disciplinare ha inflitto anche un’inibizione di 6 mesi all’allora presidente del club Sergio Porcedda e di 2 mesi e 20 giorni all’amministratore delegato Silvino Marras.

Questa la nuova classifica di serie A

Milan 40
Napoli 36
Lazio 34
Roma 32
Juventus, Palermo 31
Inter 29
Udinese 27
Sampdoria 26
Cagliari, Fiorentina e Genoa 23
Bologna (-3), Parma e Chievo 22
Catania 21
Cesena 19
Lecce 18
Brescia 15
Bari 14 


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giovedì 13 gennaio 2011

Kucka: non voglio deludere i tifosi genoani

Presentazione ufficiale quest’oggi per Juraj Kucka, centrocampista slovacco che ieri ha esordito in rossoblù a San Siro contro l’Inter in Coppa Italia.
«Mi sento molto bene - ha detto il neocentrocampista rossoblù, accompagnato dal procuratore e dalla fidanzata -. Ieri sera ero molto emozionato anche perché ho giocato in uno stadio che avevo visto solo in televisione e al di là del risultato posso dire che ero molto felice».
Subito protagonista con una buona prova, Kucka ha raccontato le sue preferenze tattiche. «Sono un centrocampista e sono pronto a giocare dove mi metterà l’allenatore. Da parte mia posso dire che non ho paura di andare incontro all’avversario e di cercare la palla ma soprattutto gioco con la testa. La serie A? Non mi fa paura né mi incute timore». 

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Rudolf al Bari, Kharja...no

Come il Secolo XIX aveva anticipato nei giorni scorsi, il Genoa ha ceduto in prestito l’attaccante ungherese Gergely Rudolf al Bari, in modo che possa giocare con maggiore continuità. In campo ieri sera nella sfida di Coppa Italia l’ungherese Gegerly Rudolf non ha partecipato oggi alla seduta pomeridiana di allenamento a Pegli. L’attaccante rossoblù infatti è passato in sede a Villa Rostan solo per salutare i compagni e prendere le sue cose prima di partire. Rudolf vestirà la maglia dei biancorossi sino a fine stagione e potrà così giocare con maggiore continuità. L’accordo prevede il trasferimento in prestito sino a fine campionato.
Si cercava anche una collocazione per Houssine Kharja, che con l’arrivo di Kucka troverebbe meno spazio in squadra, ma a quanto pare al momento il franco-marocchino avrebbe rifiutato.

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Ma è proprio necessario vendere Beppe gol?

Miei cari amici genoani vicini e lontani l’eliminazione di stasera in Coppa Italia contro l’Inter era evitabile. Non c’è niente da fare, Ballardini ha molte qualità, ma un difetto: osa poco. E in questo modo c’è sempre l’effetto “double”: primi tempi scarsi, riprese affrontate con più decisione. E’ vero che Sculli e Palacio erano reduci da infortuni seri: ma, da quanto hanno fatto vedere in campo nella ripresa, erano pienamente recuperati. Il tecnico avrebbe dovuto schierare dall’inizio almeno uno dei due: soprattutto al posto dell’evanescente Rudolf che ormai ha già la testa a Bari. Con i due moschettieri recuperati, e con Mesto che ha dato il suo contributo sulla fascia, anche Boakye ha reso molto e ha impegnato Castellazzi. Forse stasera si è avuta la riprova (se mai se ne fosse bisogno) che mancano i ricambi: però se non ce sono è difficile fare strada. In più l’alenatore ha insistito con Kharja, sempre meno adatto alla manovra del Grifo. Il tocco finale è stato completato dai tre gol nati su altrettanti errori del reparto arretrato finora celebrato per la sua compattezza: è vero che gli avversari quando acceleravano erano pericolosi, ma la condotta da “linea Maginot” del primo tempo dei rossoblù gli ha facilitato le cose. Diciamo che la storia della partita di stasera è ciò che avrebbe dovuto essere il Genoa e che non è stato: una squadra che avrebbe dovuto pressare l’Inter a centrocampo, facendo capire alla squadra di Leonardo che avrebbe dovuto sudarsela la qualificazione. Peccato! Su una cosa ha perfettamente ragione Ballardini: il rigore per il fallo netto su Rudolf era giusto, ma l’espulsione di Ranocchia da ultimo uomo sarebbe stato davvero troppo. Non poteva avvenire in casa dei campioni del mondo: Pierpaoli non se l’è sentita.

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mercoledì 12 gennaio 2011

Eto'o lancia l'Inter ai quarti Al Genoa non riesce la rimonta

Il camerunese porta la squadra di Leonardo sul 2-0. Nella ripresa i rossoblù spingono di più: rigore di Kharja, risposta di Mariga, gol nel recupero di Sculli. Arriva la terza vittoria su tre con Leo in panchina, nei quarti l'Inter affronterà la vincente di Napoli-Bologna

MILANO, 12 gennaio 2010 - E sono tre. I classici tre indizi. Tre vittorie su tre per Leonardo, e i quarti vengono da sè. Anche gli ottavi di Coppa Italia confermano che qualcosa è cambiato in casa nerazzurra: l'Inter batte 3-2 il Genoa, mostra anche un buon gioco, almeno per il primo tempo, assiste alla crescita costante di Maicon e in generale vede cambiato l'atteggiamento di molti dei giocatori. Quello che non è cambiato è Samuel Eto'o: lui segnava prima e segna adesso: doppietta contro i rossoblù, che solo nella ripresa fanno paura a Castellazzi.


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Inter 3 Genoa 2

Il Genoa si sveglia troppo tardi e negli ultimi istanti fa addirittura tremare l’Inter che si qualifica con qualche imprevisto affanno ai quarti di finale della Coppa Italia. Affanno imprevisto dopo aver assistito a un primo tempo in cui i neroazzurri hanno fatto quasi tutto quello che volevano, compresi i due gol di Eto’o.
Nella ripresa, però, si è visto un Genoa più vivace, che dopo soli 8 minuti ha avuto a disposizione l’occasione per riaprire la partita con un rigore inecceppibile fischiato a Rudolf. Ineccepibile il penalty, ma non impeccabile l’arbitro che nell’occasione avrebbe dovuto espellere Ranocchia. Un errore molto grave. La rete dell’1-2 trasformata da Kharja ha dato fiducia ai rossoblù, che però hanno fatto l’errore di distrarsi poco dopo sul corner che ha consentito a Mariga di intervenire di testa e portare il punteggio sul 3-1. A quel punto Ballardini ha inserito Palacio e Sculli e l’importanza dei due si è vista e l’ha capita soprattutto Castellazzi, costretto a una serie di interventi decisivi, fino al gol di Sculli, giunto però troppo tardi.
Un buon Genoa, insomma, se si cancella quel primo tempo troppo anonimo. E con qualche strategia di mercato da rivedere dopo lo choc per le condizioni fisiche di Mauro Boselli, il neoacquisto rispedito in Inghilterra per seri guai muscolari. 

Coppa Italia, Inter-Genoa, formazioni ufficiali

FORMAZIONI UFFICIALI Inter: 12 Castellazzi; 13 Maicon, 15 Ranocchia, 23 Materazzi, 39 Santon; 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 4 Mariga; 11 Muntari; 27 Pandev, 9 Eto'o. A disposizione: 21 Orlandoni, 6 Lucio, 20 Obi, 22 Milito, 24 Rivas, 40 Nwankwo, 88 Biabiany. Allenatore: Leonardo. Genoa: 73 Scarpi; 17 Rudolf, 3 Dainelli, 24 Moretti, 4 Criscito; 33 Kucka, 42 Veloso, 11 Kharja; 18 Rafinha; 29 Jelenic, 25 Boakye.

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