Gasperini: «Ho avuto il coronavirus, ho pensato alla morte. Ora giusto ripartire: l’Atalanta aiuterà Bergamo»

Il tecnico racconta la sua esperienza: «Ho avuto paura. Oggi mi sento ancora più bergamasco. La città si riprenderà e la squadra la aiuterà: per questo ripartire è giusto»


«Sì, ho avuto paura». È la confessione di Gian Piero Gasperini, il tecnico dell’Atalanta dei miracoli, nell’intervista rilasciata a Luigi Garlando sulla Gazzetta dello Sport in cui rivela anche di avere avuto il coronavirus: «Il giorno prima della partita di Valencia stavo male, il pomeriggio della partita peggio. In panchina non avevo una bella faccia. Era il 10 marzo. Le due notti successive a Zingonia ho dormito poco. Non avevo la febbre, ma mi sentivo a pezzi come se l’avessi avuta a 40. Ogni due minuti passava un’ambulanza. Lì vicino c’è un ospedale. Sembrava di essere in guerra. Di notte pensavo: se vado lì dentro, cosa mi succede? Non posso andarmene ora, ho tante cosa da fare. Lo dicevo scherzando, per esorcizzare. Ma lo pensavo davvero».


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