Genoa, parla Goldaniga: «Sono Goldrake, e fermo i nemici»

«Il Genoa era nel mio destino, pure mio padre, che purtroppo non c’è più, sarebbe felice», racconta il difensore, arrivato in prestito dal Sassuolo


Genova - Maglia rossoblù numero 5, Edoardo Goldaniga si aggira nel Genoa Museum e respira aria di casa, tra prestigiosi cimeli e la foto di nonno Giacinto, ala sinistra del Grifone nel 1952/53. Fotogrammi del romantico video di presentazione con cui il neo-acquisto è stato accolto dal club: 67 anni dopo, la storia si ripete.
«Il Genoa era nel mio destino, pure mio padre, che purtroppo non c’è più, sarebbe felice», racconta il difensore classe ’93, arrivato al fotofinish in prestito dal Sassuolo e voglioso di far capire ai nuovi tifosi perché il suo soprannome è Goldrake. «Me l’hanno dato i supporter del Pisa, lì avevo fatto molto bene». Centrale possente, alto uno e 93, origini milanesi: Goldaniga, come il celebre robot protagonista nei manga giapponesi e in un cartone arrivato in Italia a fine anni ’70, è pronto a combattere per il bene. Per il bene del Genoa e a “distruggere il male” provocato dagli attaccanti avversari.

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