La disavventura di Mattia Perin per guida in stato di ebbrezza ha scosso
tutto il mondo rossoblù. Al riguardo, miei cari amici genoani da
Boccadasse al Mato Grosso, voglio fare alcune considerazioni. Premessa:
massimo rispetto per il collega che ha riportato la notizia e per i
carabinieri che hanno eseguito l’operazione. D’altronde la legge è
legge: l’alcool non deve superare il valore di 0,5 grammi per litro di
sangue.
Ciò che rifiuto assolutamente è la facile generalizzazione che si
potrebbe trarre dall’accaduto. Mi spiego meglio: il portiere del Genoa
si sarebbe improvvisamente trasformato in un fanatico seguace del dio
Bacco. La riprova? Lo scorso 30 ottobre mi trovavo alla cena di
beneficenza a Quiliano presso il Club Sportivi Quilianesi. Perin era
seduto alle mie spalle con Burdisso, Pinilla e Roncaglia e per tutta la
sera hanno tenuto un comportamento irreprensibile. Non hanno, come si
dice di solito, alzato il gomito. Insomma, una condotta da atleti. Di
solito chi è abituato a bere lo fa sempre in ogni circostanza e
difficilmente riesce a controllarsi.
Continua qui
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento