venerdì 11 marzo 2011

Preziosi: «Kucka resta anche l’anno prossimo»

Milano - C’è chi lotta per lo scudetto, chi per salvarsi, chi spera fino all’ultimo in una qualificazione alle coppe. Non Enrico Preziosi che, «un pizzico deluso» dal suo Genoa, si aspetta «solo che il campionato finisca in fretta». «Eravamo partiti con altre ambizioni che abbiamo disatteso. Ora cercheremo di rimediare agli errori e approntare per l’anno prossimo un organico in grado di dare soddisfazione a noi dirigenti e ai tifosi», ha ammesso Preziosi, ormai tornato a tutti gli effetti in Lega dopo che la squalifica è stata cancellata dall’accordo raggiunto con la Federcalcio.
Sul prossimo mercato estivo: «Noi abbiamo smesso di fare il supermercato perché abbiamo bisogno di più tranquillità e meno turn over per dare consistenza al nostro organico». Il primo nodo da sciogliere sarà la posizione dell’allenatore Davide Ballardini. «Mancano dieci giornate e ci incontreremo a fine aprile per discutere, come è normale che sia fra un’azienda e un collaboratore», ha detto Preziosi, che poi dovrà negoziare con Adriano Galliani per Kevin Prince Boateng, adesso in comproprietà. «Vedremo a maggio, Galliani sa che io non faccio regali e nemmeno lui ne fa a me, sarà una bella lotta. Mi farà un’offerta e vedrò se è congrua. Ma credo che alcune cose con Galliani siano già delineate, quindi non dovremo litigare». 


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mercoledì 9 marzo 2011

Pazienza è già del Genoa?

Michele Pazienza, centrocampista in scadenza di contratto con il Napoli, avrebbe raggiunto l’accordo con il Genoa di Preziosi. È quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano Leggo, secondo cui il centrocampista in forza al Napoli dal gennaio 2008, su consiglio del suo procuratore Vincenzo D’Ippolito, avrebbe scelto di aprire nuovi scenari di mercato e di accasarsi dal prossimo giugno al Genoa. L’ex mediano di Fiorentina e Udinese avrebbe firmato un biennale con i ‘grifoni’.

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La lezione di Criscito: «Resto al Genoa»

«Resto al Genoa». Nei giorni in cui il suo nome è di nuovo al centro del mercato, Mimmo Criscito sceglie una platea di giovanissimi tifosi per confermare che non lascerà la società rossoblù. Il difensore napoletano è andato ieri mattina in visita alla scuola Maria Ausiliatrice di corso Sardegna, a premiare i partecipanti alla Values Cup, torneo sotto l’egida rossoblù disputato nei giorni scorsi durante la Fiera Primavera. Criscito ha “subìto” l’assalto di bambini e ragazzi, che gli hanno chiesto autografi e foto, ponendogli poi la fatidica domanda: «Resti al Genoa?». E Criscito ha puntualmente confermato la sua volontà di continuare a vestire la maglia del Grifone. 

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martedì 8 marzo 2011

Dopo il ko di Milano, parola d’ordine: riscatto

Genova. C’è riscatto e riscatto. Quello che il Genoa cerca nel trittico di partite (Palermo e Cagliari al Ferraris, Bologna al Dall’Ara) che lo porterà alla trasferta di Torino contro la Juventus il prossimo 10 aprile. Un riscatto che serve a distanziare definitivamente la zona “bollente” della classifica e ad aumentare il vantaggio sulla Sampdoria, per portare a casa l’unico obiettivo stagionale rimasto: la supremazia cittadina. Un riscatto che serve a far dimenticare le due sconfitte contro Catania e Inter, arrivate dopo la doppietta da sogno derby-remontada. Sconfitte simili per quello che riguarda l’andamento della partita, grande primo tempo e incredibile black out a inizio ripresa, non certo per il valore degli avversari. Mancano ancora 10 partite alla fine di un campionato abbastanza anonimo, con una stagione nata male in avvio e piena di cambiamenti, allenatore compreso, in corso d’opera. Dieci partite compreso un altro derby: l’occasione per molti giocatori (come Eduardo, all’ennesimo errore decisivo) e lo stesso Ballardini di guadagnarsi la conferma. Per il tecnico di Ravenna il presidente Preziosi è stato chiaro: ogni valutazione è rimandata ad aprile, quando le parti si incontreranno e saranno fatte valutazioni riguardo ai programmi futuri. 

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lunedì 7 marzo 2011

(S)visti da lontano – Boselli: è rinata una stella?

Il Genoa esce apparentemente con le ossa rotte da San Siro. Devo dire che il Grifone del primo tempo è stato spettacolare, ha sofferto poco e creato parecchio. Almeno sei incursioni pericolose contro uno sterile possesso nerazzurro. Certo che l’uno-due d'inizio secondo tempo ha tagliato le gambe ai ragazzi che si sono poi disuniti e hanno concesso ai campioni interisti una facile goleada.
Apprezzo comunque un Genoa che ha avuto la voglia e la forza di giocarsela a viso aperto e cercare un’altra remuntada, creando anche nel secondo tempo quattro palle gol. Il risultato è bugiardo e troppo pesante: ancora una volta non capisco quei genoani che gridano allo scandalo e alla vergogna. Siamo andati a giocarcela senza tre titolari nella tana dei campioni del mondo, abbiamo preso una lezione che farà bene al gruppo soprattutto in termini di gestione della partita. Ma qui siamo in una situazione kafkiana: se si va per controllare la partita non va bene, se vi va per vincere non va bene lo stesso.
Insomma! un po’ di obiettività nei giudizi e nelle valutazioni. Non trovo proprio nulla di scandaloso nell’andare a Milano e mettere sotto l’Inter per 45 minuti.
Finalmente l’esordio di Boselli. Questo è un delantero di grande rendimento! Mauro si è disimpegnato molto bene creandosi prima un'occasione quasi da solo e segnando poi un gol in tuffo. Basta poco per capire che si tratta di un attaccante di razza che realizzerà gol a grappoli.


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IL PAGELLONE – Palacio, Rossi e Kucka si salvano dal naufragio

INTER
Julio Cesar 6: incolpevole sui gol, per il resto è ordinaria amministrazione
Maicon 7: nel primo tempo è un pesce fuor d’acqua a causa del “rombo”. Con il 4-3-3 diventa quasi decisivo grazie al suo spostamento in avanti sulla fascia
Lucio 6: nel primo tempo non riesce a mettere la museruola a Palacio, poi nella ripresa (a causa della resa genoana) migliora
Ranocchia 6.5: qualche sbavatura nel primo tempo, secondo tempo senza problemi e con carattere
Chivu 5: prestazione poco convincente e a corrente alternata. Soprattutto nel primo tempo quando Rafinha e Konko gli fanno ballare il samba (77° Nagatomo 6: è pronto a correggere in rete un pallone in mischia)
Zanetti 6.5: rombo o 4-3-3 è sempre ineccepibile
Thiago Motta 6.5: poco ispirato nella prima parte della gara, a causa anche della marcatura di Kucka, nella ripresa sale in cattedra
Stankovic 5.5: poco costrutto per lui e viene giustamente sostituito da Leonardo (45° Pandev 7: con lui la squadra cambia faccia e mentalità)
Snejider 7: è il solito ispiratore delle manovre delle punte. Nel secondo tempo è dilagante
Pazzini 6.5: dopo una prima frazione sotto tono, è puntuale all’appuntamento col gol (74° Kharja ng)
Eto’o 7.5: è l’uomo gol dei nerazzurri. Segna due gol e punge sempre la retroguardia avversaria
GENOA
Eduardo 5.5: nel primo tempo era stato perfetto. Nella ripresa si lascia sfuggire il pallone del 2-1 dell’Inter e le apre le porte al successo. Peccato.
Mesto 5: prestazione penalizzata dalla sua mancanza di benzina nel secondo tempo e dalle sue responsabilità sul terzo gol di Eto’o
Dainelli 5.5: sembrava che non avesse problemi con Pazzini, poi è sparito anche lui
Kaladze 5.5: prima prestazione sotto tono per lui. Davati però aveva un super Eto’o. Viene toccato duro e sostituito (82° Chico n.g.)
Moretti 5: poco convincente, soprattutto in fase difensiva
Rafinha 6: nel primo tempo fa ballare Samba e Cha-cha-cha al povero Chivu. Nella ripresa dimostra tanta buona volontà, ma la musica della gara è cambiata
Konko 6: collabora efficacemente sulla destra con Rafinha nella prima parte della gara. Nella ripresa cala, a causa anche delle conseguenze del suo infortunio, ma ha tenuto duro sino alla fine (74° Antonelli ng.)
Kucka 6.5: riesce a strappare palloni su palloni agli avversari anche quando la situazione è compromessa. E’ una delle certezze di Ballardini
Rossi 6: capitano “settepolmoni” ha cercato di tenere in piedi la baracca sino alla fine. Poi è affondato anche lui davanti allo strapotere nerazzurro
Palacio 6.5: segna un gran gol e tiene sulla corda la difesa dell’Inter per gran parte della gara. Dimostra che il decentramento a destra gli giova molto
Paloschi 5.5: tanta buona volontà, ma pochi risultati (74° Boselli 6.5: come entra in campo cerca di infastidire in tutti i modi la retroguardia nerazzurra ed è premiato con un bel gol. Sarebbe dovuto entrare prima)
Marco Liguori

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domenica 6 marzo 2011

Inter: 5 messaggi al Milan Rimonta devastante, Genoa k.o.

I nerazzurri battono 5-2 i rossoblù con una ripresa spettacolare. In svantaggio per il gol di Palacio, ribaltano il risultato con Pazzini, una doppietta di Eto'o e allungano con Pandev e Nagatomo. Di Boselli l'ultimo guizzo ligure.

MILANO, 6 marzo 2011 - Quasi lo facesse apposta. Illude l'avversario e poi lo fa a pezzi. Fa soffrire i suoi tifosi e poi li ripaga con reazioni spettacolari. Ma soprattutto non molla la presa dal Milan che resta lì, a 5 punti. L'Inter nel primo tempo gioca al di sotto di tutto e subisce il gol di Palacio. Ma nella ripresa, dopo la frustata di Leonardo, con una reazione devastante i nerazzurri asfaltano i rossoblù capovolgendo tra il 5' e il 6' il risultato grazie a Pazzini ed Eto'o. Ma mai accontentarsi; così, in successione, arrivano la nuova prodezza del camerunese, la rete di Pandev e il gioiellino di Nagatomo - primo gol in Italia - per la felicità dei numerosi tifosi del Sol Levante accorsi al Meazza. Sconcertante invece la prova del Genoa, partito con la voglia di spaccare il mondo, ma ridimensionato dalla furia nerazzurra. Inutile, anche se bello, il colpo di testa per il 5-2 finale di Boselli, che Carlo Regno, sostituto dello squalificato Ballardini, inserisce nel finale.

Palacio — L'inter è una macchina collaudata e lo percepisci subito. Gioco a memoria lungo l'asse Sneijder-Eto'o. Manca Cambiasso che Leonardo sostituisce con l'ex eccellente di turno: Thiago Motta. Manovra per di più supportata dalla costante proiezione offensiva di Maicon che Zanetti provvede a coprire. Ma di fronte c'è un Genoa fisicamente in salute, che corre molto e non ha intenzione di chiudersi da provinciale nella sua trequarti. Per oltre mezzora le due formazioni si affrontano a tutta velocità, senza però scrivere nella cronaca grandi occasioni o presunte tali. Da una parte il contropiede rossoblù fa dannare il reparto difensivo nerazzurro in cui svetta la precisione di Chivu, impegnato a coprire gli spazi dove si inseriscono Paloschi e Palacio. Dall'altra la rimessa interista che si concentra sempre sulle illuminazioni di Samuel Eto'o. Il camerunese infila dettagli da enciclopedia del calcio, così naturali da sbalordire. L'africano guizza, finta, penetra, ma raramente riesce a comunicare con Pazzini e Stankovic, e quando cerca la soluzione individuale spreca il diagonale allargandolo troppo. Ma i cambi di gioco del Genoa sono micidiali e al 40' arriva il vantaggio con il capolavoro di Palacio, abile a trafiggere Julio Cesar con un tiro incrociato in diagonale, imparabile.

 

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venerdì 4 marzo 2011

***KALADZE RINNOVA PER DUE ANNI***

«Mi sono incontrato con la dirigenza e ho allungato il contratto di due anni. Era nell’ordine delle cose, sono contentissimo». Kakaber Kaladze è entusiasta per il suo rinnovo col Genoa stipuato oggi. «Ho lasciato il club più titolato del mondo - prosegue il difensore rossoblù - e mi sono calato in una realtà diversa, non paragonabile. Qui a Genova però ho ritrovato entusiasmo, vedo una società ambiziosa, mi godo un gruppo di ragazzi fantastici e una tifoseria che, non nei numeri, ma per calore, è la migliore che ci sia in Italia».   Il giocatore ogni tanto ritorna nella città che lo ha lanciato con la maglia rossonera: «A Milano ci torno spesso per vedere gli amici. Nel Genoa sto assaporando il gusto di emozioni nuove o che avevo dimenticato. Aria di derby contro l’Inter? No. E’ una partita speciale, perché è un avversario fortissimo. Punto»

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QUI PEGLI/Milanetto, Kucka e Konko abili e arruolabili contro l'Inter

Milanetto, Kucka e Konko stanno bene. Le note liete in casa Genoa, in vista della gara contro l'Inter, arrivano dal centrocampo, dove tutte le pedine hanno recuperato. Lavoro tattico per il gruppo in mattinata a Pegli, con i Primavera Carlini, Polenta e Sturaro aggragati alla prima squadra. E l'altra nota lieta è rappresentata dalla quasi certa convocazione del giovane attaccante uruguaiano Federico Rodriguez: Ballardini ha infatti inserito l'ex Penarol nella lista dei pre convocati.

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Genoa-Inter, una sfida da grandi

L’ultimo bacio, con Enrico Preziosi e non Stefano Accorsi. Ricevuto quello da Adriano Galliani dopo il gol di Boateng, a San Siro lunedì scorso, il presidente del Genoa amerebbe non ricevere carinerie simili da Massimo Moratti domenica. Si torna al Meazza, ci sarà Preziosi e stavolta ci sarà pure il suo Genoa, a sfidare l’Inter. Ovvero l’unica grande non ancora azzannata dal Grifone dal ritorno in A. E già qui verrebbe da dire, stop alla “sudditanza”. Contro la corazzata che, disponendo di bocca da fuoco mercatesca ben superiore, a ottima cifra s’è presa da Genova Milito, Thiago Motta e Ranocchia, più il “regalato” Kharja. 

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giovedì 3 marzo 2011

Viareggio Cup: Inter - Genoa 1-0

All'Inter ci vogliono le prodezze di Dell'Agnello, che sigla il gol vittoria, e di Bardi, che respinge il rigore di Polenta, per avere la meglio sul Genoa, conquistando così la semifinale. Allo stadio "dei Pini" i nerazzurri si impongono 1-0 al termine di una partita condizionata da un terreno di gioco appesantito dalla pioggia. Il risultato è tutto sommato giusto, visto che è stata l'Inter, soprattutto nel primo tempo, a cercare con insistenza la via del gol. E' Crisetig a provarci al 10', ma la sua conclusione da fuori è bloccata da Perin. Risponde il Genoa al 13' con un destro da posizione defilata di Boakye, con palla sul fondo. Al 19' è di nuovo la squadra di Pea a farsi viva in avanti, ma il sinistro di Jirasek termina fuori. Un minuto dopo è ancora Jirasek a calciare, Perin respinge, Dell'Agnello prova in seconda battuta, ma il portiere rossoblu si oppone nuovamente, poi è De Bode ad immolarsi sul tentativo di Romanò. Al 26' Alibec spedisce alto un calcio di punizione. Ma è il Genoa ad avere la palla gol più nitida per portarsi in vantaggio: al 35' Longo va via di forza ad un paio di avversari e conclude da dentro l'area, Kysela, però, salva sulla linea. In avvio di ripresa l'Inter sblocca la gara con Dell'Agnello, che al 3' lascia partire un destro potente che non dà scampo a Perin. La reazione del Genoa si materializza solo al 22', quando l'arbitro concede un rigore ai grifoni per fallo di Faraoni in area su Boakye; prima sul dischetto  va Longo, poi arriva l'ordine di far battere il penalty a Polenta che si fa ipnotizzare da Bardi. Da qui alla fine i ritmi calano, c'è giusto il tempo per l'espulsione assai dubbia di Piras al 33'. L'assalto genoano nel finale non produce gli effetti sperati e quindi l'Inter si aggiudica un match insidioso e vola così in semifinale.

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PALOSCHI: «Contro l'Inter dobbiamo essere determinati e cinici»

«Ci aspetta una partitaccia, come no. Ma non andremo a Milano con lo scopo di difenderci e limitare solo i danni». Alberto Paloschi descrive al sito del Genoa come dovrebbe giocare la squadra domenica prossima contro l'Inter. «Bisogna azzeccare la giornata giusta. Poi ci vuole un pizzico di fortuna. Dobbiamo dimostrarci determinati e cinici» prosegue l'attaccante. «Mi piace stare in pace con me stesso e con tutti. Da ex milanista non vedo la gara con l’Inter, come qualcosa di speciale. Penso a fare bene per il Genoa, dove sento la fiducia di club e tecnico. Possiamo toglierci ancora delle belle soddisfazioni in questo campionato. La squadra è in crescita, come dimostrano prestazioni e risultati». Paloschi conclude: «I conti? Li tiriamo alla fine».

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martedì 1 marzo 2011

VIAREGGIO CUP - Quarti di finale, il Genoa pesca l’Inter

È l’Inter dell’ex tecnico blucerchiato Fulvio Pea la squadra che affronterà il Genoa ai quarti di finale del Torneo Viareggio. L’urna della città toscana ha riservato una sorpresa non sicuramente molto gradita ai “grifoncini”: infatti, i nerazzurri hanno già eliminato i rossoblù nella doppia sfida di Primavera Tim Cup di questa stagione. I nerazzurri si imposero sia nella gara d’andata alla “Pinetina” (2-0) sia nel return match della “Sciorba” (1-0). Inter – Genoa andrà in scena giovedì prossimo alle ore 15,00 al “Bresciani” di Viareggio, in diretta su Rai Sport Più.

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Due giornate a Floro Flores

Il giudice sportivo ha squalificato per due turni Floro Flores (Genoa) e Gelson Fernandes (Chievo). Per un turno sono stati fermati Totti (Roma), Augustyn (Catania), Paci (Parma), Bacinovic e Darmian (Palermo), Bogdani e Ceccarelli (Cesena), Criscito e Veloso (Genoa), Pepe (Juventus) e Canini (Cagliari). Un turno di squalifica al tecnico del Genoa, Ballardini.
La trasferta di Catania lascia dunque il segno sul Genoa, ma era previsto. Floro Flores era stato espulso per proteste su indicazione del quarto uomo subito dopo essere stato sostituito da Jankovic.

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lunedì 28 febbraio 2011

«Tiro io», ma Veloso sbaglia angolo

Ventre del Massimino, 2-1 per il Catania in archivio. Palacio appena fuori dagli spogliatoi parla con Ledesma, grande amico dei tempi del Boca Juniors. Intanto Paloschi scende a passetti rapidi i gradini verso il tunnel che porta all'autobus, scuro in volto. L'argentino che aveva segnato dal dischetto contro il Parma, rigorista designato anche se rigorista non si sente. E la giovane punta che s'era conquistata il penalty e voleva tirarlo. «Me la sento», cercando di prendere la sfera.
Niente, l'aveva già in mano Veloso. «Tiro io». Mentre Palacio, stanchissimo, si defilava per andare a bere nei pressi della panchina rossoblù: «Va bene, vai tu, che li tiri meglio». «Tiro io», come disse Evaristo Beccalossi prima di sbagliare e risbagliare. O Martin Palermo, con la casacca dell'Argentina contro la Colombia, prima di sbagliare e risbagliare e risbagliare ancora, tris da primato. 

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Quanti errori a Catania...

CATANIA-GENOA 2-1 — Male Giannoccaro non aiutato dagli assistenti. Da annullare per fuorigioco i primi due gol, ma parliamo di pochi centimetri. Floro Flores al momento del tiro di Kucka è di poco oltre l’ultimo difensore; ancora più complicata da decifrare la rete di Maxi Lopez servito da un tacco involontario di Silvestre. Sbagliata l’espulsione di Criscito che atterra Lodi: non c’è chiara occasione da gol, semmai il fallo sembra sulla linea dell’area (e quindi rigore), mentre l’arbitro concede la punizione. Ok il rosso a Floro Flores che dopo la sostituzione insulta la terna: protesta Ballardini, espulso anche lui. Ci sta il rigore per il Genoa: Paloschi è trattenuto da Augustyn (accettabile il rosso per chiara occasione da gol).

Il video

(S)visti da lontano – Veloso e l’ingenuità del cartellino giallo a Catania

Il Genoa perde a Catania, a dimostrazione di quanto fossero stati preziosi e importanti i pareggi di Brescia, Cesena e Bari, nonostante l’indignazione di molti tifosi. Quaterna arbitrale pessima: un rigore non concesso a Floro Flores, che segna poi in fuorigioco, come Maxi Lopez del resto. Criscito, che non andava espulso, commette fallo in area di rigore. Floro viene espulso per proteste o insulti poco importa, ma non bastava un giallo? Ed era necessario cacciare Ballardini subito dopo? Il rigore su Paloschi sembra molto “compensativo”, come l’espulsione del difensore etneo. Insomma, un vero disastro per le giacchette nere presenti a Catania.
Capitolo a parte merita Veloso. Il portoghese ha grandi responsabilità, ma non tanto per l’errore dal dischetto, quanto per il cartellino giallo rimediato sapendo di essere in diffida. Con Milanetto fuori per infortunio, era fondamentale che Miguel si gestisse e nel caso spendesse l’ammonizione in momenti decisivi della partita o delle partite successive. Imperdonabile. Un giocatore che si presume di livello internazionale non può cadere in queste ingenuità. Anche per questo motivo, la responsabilità per l’errore del portoghese dagli 11 metri è di chi ha deciso di mandarlo sul dischetto. La scelta è stata sicuramente “motivazionale”. In caso di gol i tifosi genoani lo avrebbero osannato e considerato recuperato. Ma era evidente che in caso di errore, peraltro abbastanza prevedibile dato le condizioni del lusitano, i tifosi avrebbero iniziato/continuato a massacrarlo di critiche: un rischio troppo grande da assumere, soprattutto in un ambiente di tifosi volubili come quelli del Genoa. Non era meglio mandare al tiro Palacio? Paloschi? O Jankovic?
La mia opinione dopo sette mesi di Miguel Veloso a Genova, è che il giocatore non abbia la caratura necessaria per giocare ad alto livello, nonostante una classe indubbia. Dopo mesi fuori condizione e sovrapeso, aspetto che già da solo dovrebbe spiegare molto, ha compromesso subito e seriamente il rendimento nella striscia di partite che avrebbe dovuto sancire il suo riscatto.


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domenica 27 febbraio 2011

MEDIASET/ Simeone sulla presunta "visita" di Pulvirenti a Giannoccaro: «In Italia si parla tanto»

 "In Italia si parla tanto..". Così ha commentato il tecnico del Catania Simeone alla precisa domanda di Mediaset Premium riguardo alla presunta "visita" del presidente etneo, Antonino Pulvirenti, nello spogliatoio dell'arbitro Antonio Giannoccaro durante l'intervallo. L'episiodio, riporta sempre l'emittente, sarebbe stato evidenziato dal Genoa. Riguardo al commento sulla direzione di gara, l'allenatore ha detto: «Il loro primo gol mi sembra in fuorigioco e hanno avuto altre situazioni favorevoli, mi è sembrato un arbitraggio normale».

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Clamoroso al Cibali: follia del Grifone! Ma si faccia piena luce sulla presunta "visita" di Pulvirenti a Giannoccaro 



IL PAGELLONE - Veloso e Jankovic, opportunità gettate al vento. Mesto in crescita continua

CATANIA
ANDUJAR 7,5: respinge corto il tiro di Kucka in occasione del gol di Floro Flores. Nega il raddoppio a Rossi e si supera sul rigore battuto da Veloso.
POTENZA 5,5: gioca solo il primo tempo, quello in cui il Catania soffre di più. Rimedia anche un cartellino giallo.
(SCHELOTTO 6): fornisce un contributo discreto anche se è il lontano parente del trascinatore del Cesena di inizio stagione.
SILVESTRE 6: il meno peggio della retroguardia rossazzurra. Nella ripresa si dimostra piuttosto solido, anche se i baluardi insuperabili sono ben altri.
AUGUSTYN 5,5: ingenerosa l’espulsione; appare sempre in difficoltà facendo sentire l’assenza di Spolli.
ALVAREZ 5,5: Palacio lo salta con continuità per tutto il primo tempo e parte della ripresa. Spaesato.
CARBONI 5,5: partita ai due volti come quella della sua squadra. Nel complesso, però, si dimostra meno granitico e combattivo di altre circostanze.
LEDESMA 5,5: il centrocampo del Grifone lo soffoca, impedendogli di costruire il gioco come da sua abitudine.
(RICCHIUTI 7): non segna ma ha un merito ancora maggiore: trasforma completamente la propria squadra.
LODI 6: pericoloso soprattutto sui calci piazzati e sui tiri dalla distanza. Colpisce anche un palo.
GOMEZ 6: tanto movimento, non sempre funzionali alla manovra sul fronte offensivo.
(MARCHESE SV)
BERGESSIO 6,5:
fa intravedere buone qualità anche se la sua prima rete in Italia va assegnata alla fortuna. Scheggia un palo nel finale.
MAXI LOPEZ 6,5: sigla il provvisorio pareggio approfittando di una carambola impazzita. Gode di più spazi quando il Genoa è chiamato a rimontare.

GENOA
EDUARDO 6,5: prodigioso nel primo tempo su Silvestre, nulla può sui fortuiti gol catanesi.
MESTO 6,5: ottima gara sia sotto il profilo del dinamismo che della spinta. Uno dei migliori.
DAINELLI 6: meno sicuro del solito. Non sempre riesce ad allontanare le palle vaganti che transitano dalle sue parti.
KALADZE 6: prestazione sottotono anche per il centrale georgiano, a volte in balia di Bergessio e Maxi Lopez.
MORETTI 6,5: dimostra ancora una volta che, quando c’è bisogno di lui, ci si può contare. Ha una gran voglia di mettersi in mostra e disputa un primo tempo all’altezza della situazione.
(ANTONELLI 6): in attesa della forma migliore, debutta con la maglia rossoblù.
ROSSI 6,5: colpisce una traversa e, sulla respinta, non riesce a battere Andujar. Solita gara tutta generosità e sacrificio.
KUCKA 6: scende in campo in precarie condizioni fisiche e fatica a dare continuità alla propria prova. Un pizzico di ingenuità nell’azione del gol di Maxi Lopez.
(PALOSCHI 6,5): non dispone di molte palle giocabili ma si procura con astuzia il rigore che Veloso fallisce.
VELOSO 5: spreca la ghiotta chance del 2-2 calciando senza convinzione il calcio di rigore. Apre il gioco con classee precisione ma certi passaggi a vuoto rischiano di costare caro.
CRISCITO 5,5: vittima di un abbaglio di Giannoccaro, lascia la squadra in inferiorità numerica. Decisivo il suo tocco sul tiro di Bergessio, per la più classica delle autoreti. Primo tempo a buoni livelli.
PALACIO 6,5: fino all’intervallo è il migliore dei ventidue. La sua velocità, unita ad una tecnica sopraffina, è l’arma in più del Grifone. Nelle fasi finali le energie non lo sostengono più.
FLORO FLORES 6,5: illude il Genoa sbloccando il risultato con un guizzo da rapace. Le sue reiterate proteste in occasione della sostituzione gli valgono un gratuito cartellino rosso.
(JANKOVIC 4,5): impalpabile, a tratti irritante. Non ha una posizione ben definita né l’approccio giusto per voler incidere.
Claudio Baffico

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Il Catania rimonta il Genoa e ringrazia il portiere Andujar

Nel primo tempo Floro Flores segna in sospetto fuorigioco e Rossi manca il 2-0. Nella ripresa in rete Maxi Lopez e Bergessio, poi Veloso si fa parare il possibile 2-2. Quattro espulsi

CATANIA, 27 febbraio 2011 - Il carattere e la voglia di vincere lanciano il Catania che batte in rimonta il Genoa 2-1. Dopo il gol in probabile off-side di Floro Flores nel primo tempo, nella ripresa succede di tutto. Maxi Lopex pareggia, Bergessio porta in vantaggio i rossoazzurri. Poi, dopo una lunga serie di ammonizioni, a salire in cattedra è l'insufficiente Giannoccaro. Il fischietto prima espelle Criscito per fallo su Lodi lanciaro a rete, poi Floro Flores che protesta dalla panchina e Ballardini; infine il rosso da Augustyn, punito per lo stesso fallo di Criscito, con rigore che Veloso si fa parare. Per la squadra siciliana tre punti da sballo in un periodo di magra; per il Genoa un ridimensionamento dopo la grande rimonta con la Roma.
offensivi — Diego Pablo Simeone ha il volto di chi non può più sbagliare. Assediato da infortuni e squalifiche, punta su un Catania offensivo, con Gomez alle spalle di Maxi Lopez e Bergessio. Stessi problemi per Davide Ballardini, anche se il suo Genoa viaggia a mille e gode di una classifica agiata. Il problema, per i catanesi, è psicologico. I rossoazzurri attaccano, corrono, ma si perdono negli ultimi venti metri, dove, tra l'altro, il Genoa fa buona guardia con una manovra difensiva impeccabile. I liguri carburano lentamente e prese le misure fanno valere la loro prestanza fisica, a dir poco devastante se confrontata con quella del Catania.
Il gol di Antonio Floro Flores. Ansa
Il gol di Antonio Floro Flores. Ansa
Rossi non chiude — I rossoblù sfoderano possesso palla e profondità. Veloso e Palacio, soprattutto quest'ultimo, fanno la differenza. Palacio fa, è il caso di dirlo, quello che vuole. Da una sua idea nasce anche il gol del vantaggio. Cross dalla destra ribattuto che finisce a Kucka il cui bolide non viene trattenuto da Andujar. Il più lesto a recuperare è Floro Flores che in probabile fuorigioco infila. Difficile digerire l'ingiustizia, ma è anche il caso di sottolineare che il Catania pur spingendo convince poco, per poi subire il micidiale contropiede del Genoa che si avvale di raddoppi illuminanti. E che potrebbe segnare il 2-0. Al 36', Marco Rossi spreca infatti due volte: prima colpendo la traversa con una potente inzuccata, poi tirando addosso al portiere sulla respinta. Insomma, dopo i primi 45 minuti, il vantaggio è ineccepibile, mentre resta incomprensibile l'atteggiamento del Catania: confuso, senza un'idea ben precisa di gioco.