mercoledì 21 gennaio 2009

Boško Janković

Boško Janković (Belgrado, 3 gennaio 1984) è un calciatore serbo che gioca come centrocampista offensivo nel Genoa e nella Nazionale serba.

Si distingue per un tiro dalla distanza potente e preciso, soprattutto col piede destro. Per questa caratteristica, la sua collocazione tattica più congeniale è quella di ala sinistra o mezzapunta, sempre sul centro-sinistra, da dove può partire ed accentrarsi per cercare il tiro col suo piede migliore.

Esordisce nella stagione 2002-2003 con la Stella Rossa Belgrado, con la quale segna 3 gol in 14 presenze. Nella stagione 2005-2006 ottiene i primi successi, con 12 gol segnati in 6 gare, portando la Stella Rossa alla gloria e garantendosi il titolo di miglior giocatore del 2006[1]. Vince tre campionati e 3 coppe nazionali.

Nell'estate 2006 passa al Maiorca, disputando una ottima stagione nella Primera División segnando 9 reti.

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domenica 18 gennaio 2009

LECCE-GENOA 0-2, PER I LIGURI CHAMPIONS PIU' VICINA

















(AGI/ITALPRESS) - Lecce, 18 gen. - Terza vittoria consecutiva e quarto posto solitario a 35 punti. Il Genoa di Gasperini avanza prepotentemente la propria candidatura per un posto in Champions League. A Lecce finisce 2-0 per i liguri, grazie alle reti di Jankovic e Sculli che inguaiano i padroni di casa. A fine gara fischi da parte del pubblico salentino nei confronti della societa' di Semeraro. In avvio Beretta ripropone un 4-3-3 che la dice lunga sulle intenzioni dei padroni di casa, mentre i continui cambi di posizione sono la caratteristica di partenza dei liguri. La formazione di Gasperini parte con un 3-4-3 che all'occorrenza si trasforma in 4-4-2: Rossi e Mesto si alternano nei ruoli di trequartista e di esterno di fascia destra. Le due squadre si affrontano a viso aperto e ne viene fuori un match sempre in bilico e con continui capovolgimenti di fronte. L'opportunita' piu' importante capita sui piedi di Mesto al 25': il centrocampista viene lanciato a tu per tu con Benussi che pero' lo ipnotizza e ribatte la sua conclusione centrale. A questo punto gli ospiti alzano il loro baricentro e assumono il comando delle operazioni: Mesto e' una vera e propria spina nel fianco per Giuliatto e la' in mezzo Caserta non sembra in giornata. La ripresa inizia a ritmi piu' contenuti, con i padroni di casa piu' convinti dei propri mezzi e un Genoa meno dinamico. Per vedere la prima vera occasione bisogna attendere il 22' quando Tiribocchi, lanciato solo davanti a Rubinho, si allunga troppo il pallone e vede svanire il tutto. Passano due minuti e Jankovic punisce l'errore dell'attaccante salentino portando in vantaggio i suoi con una prodezza di tacco degna del miglior Roberto Mancini: suggerimento di Thiago Motta per l'ex centrocampista del Palermo che con un colpo da biliardo beffa Benussi sul primo palo. Beretta cerca di correre ai ripari inserendo Cacia ma la fatica si fa sentire e il compito dei salentini si fa arduo ed e' addirittura il Genoa a raddoppiare con Sculli in contropiede.

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giovedì 15 gennaio 2009

Olivera: "Posso giocare anche accanto a Milito"

L’uruguaiano dice che vuole restare al Genoa. «Voglio dimostrare sul campo quanto ci tenga a restare un giocatore di questa squadra. Qui mi trovo a meraviglia, siamo un gruppo affiatato»

Olivera ci ha preso gusto. Dopo il gol decisivo contro il Chievo, la partita contro il Torino e quella contro l’Inter, l’uruguaiano non vorrebbe più lasciare il Genoa. «Voglio dimostrare, sul campo, quanto ci tenga a restare un giocatore del Genoa, qui mi trovo a meraviglia perché siamo un gruppo affiatato. La partita della svolta? Dico con il Torino perchè abbiamo dimostrato di essere fisicamente e mentalmente pronti dopo la ripresa, sopperendo ad assenze come quella di Milito». Olivera si candida anche come punta esterna, a fianco del centravanti argentino. «Quando torna il Principe spero di avere la possibilità di giocarci insieme. Se la squadra vince, comunque, va sempre tutto bene e, anche in trasferta, ormai si va per ottenere il massimo». La prossima partita, contro il Lecce, si annuncia difficile. «Ci aspetta una partita tosta, contro una squadra che ha fame di punti ed è in lotta per la salvezza. Continuando a lavorare e a correre così, possiamo restare in alto».

Milito: con Maradona ho parlato di Nazionale

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mercoledì 14 gennaio 2009

Coppa Italia: Inter- Genoa 3- 1

MOURINHO: ADRIANO, COSI' TI VOGLIO
GASPERINI: ARBITRO HA CONDIZIONATO GARA
(ANSA) Il Genoa resiste 100 minuti, di cui 80 in dieci, ma alla fine cede 3-1 all'Inter negli ottavi di coppa Italia. Partita in salita per i liguri, che al 20' perdono Biava per un fallo da rigore su Adriano. L'imperatore sbaglia il penalty, ma si fa perdonare segnando al 74'. Dopo 4' la risposta rossoblu' con un missile di Marco Rossi che si infila nel sette. Nei supplementari uno-due dei nerazzurri, che nei quarti trovano la Roma, prima con Cambiasso e poi con Ibra. "Adriano ha bisogno della mia fiducia e io della sua". Josè Mourinho è soddisfatto della prova del brasiliano che ha contribuito, con un gol, alla qualificazione ai quarti di coppa Italia dell'Inter. "Il rigore sbagliato? Non è importante. Non sbaglia solo chi non li tira. E Adriano lo ha fatto.

Sono contento perchè ho visto un atteggiamento migliore da parte sua. Ora andiamo avanti giorno dopo giorno. Adriano ha qualità diverse da Ibrahimovic e Crespo e può sempre dare un contributo importante alla squadra", ha proseguito il tecnico portoghese che è rimasto contento anche della prova complessiva della squadra. "Abbiamo fatto un buon 2° tempo e dei supplementari di grande qualità. È vero che il Genoa ha giocato a lungo in 10, ma noi abbiamo avuto almeno 10-12 palle-gol per chiudere anzitempo la sfida". Ora la Roma: «Con i giallorossi sarà un vero spettacolo. Mi piace giocare contro di loro, sono una squadra che fa un calcio positivo. E spero ci siano molti più spettatori. L'anno scorso in finale la Roma ha vinto, quest'anno l'abbiamo già affrontata in Supercoppa e in campionato. Chissà forse la ritroviamo anche in Champions...".

"E' stata una gara condizionata dall'espulsione". Sono piene d'amarezza le parole di Gian Piero Gasperini, tecnico del Genoa, al termine della sfida con l'Inter. "Complessivamente abbiamo giocato una buona partita. Siamo riusciti a difenderci sempre con ordine anche in 10 ma l'espulsione di Biava dopo appena 19' ci ha condizionato. Gli arbitri dovrebbero imparare a gestire la gara da soli. E non a prendere decisioni sentendo sempre i guardalinee". Gasperini ha un altro rimpianto. "Sullo 0-0 abbiamo avuto un'opportunità con Vanden Borre e mi è sembrato di vedere un contatto in area. Se in quell'occasione l'arbitro avesse preso un'altra decisione, la gara sarebbe andata diversamente. Ma sono episodi. Mi dispiace aver dovuto giocare una partita così sulla difensiva. Poi sull'1-0 era già difficile mantenere la calma, poi con il gol di Rossi abbiamo iniziato a crederci. L'unica speranza era quella di arrivare ai rigori, ma purtroppo non siamo riusciti a centrare l'obiettivo".

(kataweb.it)Inter all'esame Genoa. Dopo il mezzo passo falso in campionato contro il Cagliari, l’Inter ha subito l’occasione di riscattarsi nel penultimo ottavo di finale di Tim Cup. Al Meazza è di scena il sorprendente Genoa di Gasperini per una sfida secca, senza appello: in palio c’è la qualificazione ai quarti contro la Roma (21 gennaio e 4 febbraio). Mourinho ha parlato chiaro alla vigilia: lo Special One alla Coppa ci tiene, eccome. E allora a giocare non sarà l’Inter 2, come siamo stati abituati a vedere nelle ultime edizioni della competizione. Sul terreno di San Siro scenderanno in campo quasi tutti i titolari nerazzurri. Osservato speciale sarà Adriano su cui la società ha deciso ancora una volta di puntare e che sarà chiamato a ripagare la fiducia. Rientra anche Maicon, con Jimenez al vertice della mediana che dovrà sostenere l’Imperatore e Crespo, preferito a Ibrahimovic. Gli argentini giocheranno sotto lo sguardo di uno spettatore d’eccezione: il ct della albiceleste Diego Armando Maradona. L’ex Pibe de Oro in tribuna avrà anche l’occasione di scambiare due chiacchere con Diego Milito, in attesa di una convocazione in nazionale. Il Principe del Genoa è pronto al rientro ma Gasperini non lo vuole rischiare. Il tecnico rossoblù, che punta tutto sul campionato, schiera allora una squadra ampiamente rimaneggiata con l’innesto di molti giovani alla ricerca della ribalta. A reggere l’attacco sarà Sculli, sostenuto da Mesto e dal belga Vanden Borre.
Inter (4-3-1-2): Toldo; Maicon, Burdisso, Samuel, Maxwell; Muntari, Chivu, Zanetti; Jimenez; Crespo, Adriano
Genoa (4-3-2-1): Scarpi; Modesto, Biava, Bocchetti, Ferrari; Juric, Milanetto, Rossi; Mesto, Vanden Borre; Sculli
Arbitro: Gava di Conegliano
L’Inter spreca, Genoa in 10. Nessun gol ma molte emozioni a San Siro per il primo tempo di Inter-Genoa. I nerazzurri, con Crespo schierato a sorpresa al posto di Ibrahimovic, comandano il gioco ma il Genoa 2 è ben messo in campo e non rinuncia ad attaccare. La prima frazione è segnata da un clamoroso errore dell’arbitro Gava che (dopo essersi consultato con l'assistente) fischia un rigore inesistente a favore dell’Inter per un fallo fuori area di Biava, che viene anche espulso. Adriano non approfitta del regalo e si fa ipnotizzare da Scarpi. Il Genoa anche in dieci uomini riesce a reggere bene il confronto. Occasioni anche per Vanden Borre e, nel finale, di Crespo: provvidenziale la deviazione di Ferrari.
30° INTER IN VANTAGGIO! ADRIANO! 1-0 Il gol. Maxwell va al cross tagliato dalla sinistra, palla perfetta per la testa di Adriano che ruba il tempo ai difensori genoani
34° PAREGGIO DEL GENOA! MARCO ROSSI! 1-1 Il gol. Rossi ruba palla a Javier Zanetti sulla trequarti, si porta appena dentro l'area e scarica un bolide che si insacca all'incrocio dei pali alla destra dell'incolpevole Toldo
Novanta minuti non bastano Non bastano i 90 minuti regolamentari per definire la squadra che affronterà la Roma ai quarti di Coppa Italia. Dopo il vantaggio di Adriano alla mezzora la partita sembrava essere chiusa per l'Inter. Ma solo dopo quattro minuti ci ha pensato Marco Rossi con un gran gol a rimettere tutto in discussione. Niente da fare per i nerazzurri nell’assedio finale: Scarpi miracoloso. Ora l'overtime.
10°INTER IN VANTAGGIO! CAMBIASSO! 2-1 Il gol. Ibrahimovic prova la botta da lontano, palla violentissima: Scarpi è indeciso e si fa sfuggire la palla. Cambiasso è in agguato e mette dentro
13° TRIS DELL'INTER! IBRAHIMOVIC! 3-1 Il gol. Ibrahimovic fa un numero dei suoi. Tiene la palla in area e semina il panico, attrae Scarpi e poi lo beffa con un tunnel
Inter, che fatica col Genoa. Ci sono voluti i tempi supplementari all’Inter per avere la meglio su di un Genoa in dieci uomini. Nell’overtime sale in cattedra Ibrahimovic che prima, con una sassata respinta male da Scarpi, provoca il vantaggio di Cambiasso. Poi fa un numero dei suoi e riesce a infilare con un tunnel il portiere rossoblù, comunque grande protagonista per tutta la gara. Sul 3-1 la partita si chiude. Il Genoa continua a giocare con grande dignità mentre l’Inter comincia a pensare ai quarti, in programma dalla settimana prossima. Ad attendere i nerazzurri sarà la Roma, rivale di sempre nelle ultime quattro finali della Tim Cup. Questa volta è in palio soltanto la semifinale, ma non c’è dubbio che lo spettacolo non mancherà.

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martedì 13 gennaio 2009

Genoa: Olivera in dubbio con l’Inter. Cercasi centravanti

Il presidente Preziosi, alla fine dell’entusiasmante vittoria sul Torino, è stato categorico: «Della Coppa Italia non sappiamo che farcene, la onoriamo ma non c’interessa molto». Più chiaro di così...

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sabato 10 gennaio 2009

Il Genoa senza Milito batte 3 a 0 il Torino


ROMA (10 gennaio) - Il Genoa ha battuto 3-0 il Torino nel primo anticipo della terza giornata. Le reti sono state segnate nel primo tempo al 18' da Biava e nella ripresa al 3' da Jankovic e al 40' da Thiago. Con questo successo la squadra di Gasperini raggiunge la Fiorentina al quarto posto ed è sempre più in corsa per la zona Champions. Nonostante l'assenza di Milito, il Genoa ha dominato la partita e il Torino non è mai apparso in grado di contrastare il gioco dei rossoblù, spietati come al solito in casa. Le maggiori carenze dei granata si sono manifestate in attacco: una sola occasione da gol, peraltro su liscio di un difensore del Genoa.

Alle 20,30 l'Inter affronta il Cagliari a San Siro. La novità è Figo in campo dal primo minuto.

Genoa-Torino 3-0
Genoa
(3-4-3): Rubinho; Biava, Ferrari, Bocchetti; Mesto, Thiago Motta (42' st Milanetto), Juric, Criscito; Sculli, Olivera (15' st Vanden Borre), Jankovic (36' st M. Rossi). A disp. Scarpi, Papastathopoulos, Modesto, El Shaarawi. All. Gasperini
Torino (4-4-2): Sereni; Di Loreto, Natali, M. Pisano, Ogbonna (15' st Ri. Colombo); Abate, Dzemaili, Barone, Rosina; Bianchi (24' st Stellone), Amoruso (1' st Diana). A disp. Calderoni, Saumel, Vailatti, Ventola. All. Novellino
Arbitro: Damato
Marcatori: 18' pt Biava, 4' st Jankovic, 40' st Thiago Motta

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giovedì 8 gennaio 2009

Fondazione Genoa: tifosi contribuite al museo


La Fondazione Genoa, in un comunicato sul proprio sito http://www.fondazionegenoa.com/, ha lanciato un appello a tutti i tifosi per la realizzazione del museo permanente della società rossoblù.
All'iniziativa si può aderire in due modi. Si può apportare alla Fondazione il materiale storico (come cimeli, filmati, foto, spille, maglie) del Genoa: per informazioni in merito si può scrivere una email a museogenoa@fondazionegenoa.com oppure telefonare allo 010/5536711.
Se invece si desidera contribuire al "Museo di tutti i genoani" si può scrivere a info@fondazionegenoa.com oppure cliccare sul logo "Voglio contribure per il Museo" posto sul sito della Fondazione.

Marco Liguori

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Milito salta tre partite

giovedì 8 gennaio 2009

E' più grave del previsto l'infortunio del bomber rossoblu che starà fermo per alcuni giorni. Il Genoa rischia seriamente di perdere il bomber per alcune settimane e, oltre alla gara di campionato contro il Torino in programma domenica, potrebbe saltare anche la partita di Coppa Italia contro l'Inter e la successiva di Serie A contro il Lecce. Al giocatore, in seguito ai controlli specialistici effettuati in giornata, è stato infatti consigliato uno stop precauzionale. L'argentino è da qualche tempo alle prese con alcuni fastidi alla regione addominale.


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sabato 3 gennaio 2009

CALCIOMERCATO: GENOA, PREZIOSI "MILITO NON HA PREZZO"

(AGI/ITALPRESS) - Milano, 2 gen. - "Milito all'Inter? Il giocatore non ha prezzo". Enrico Preziosi, presidente del Genoa, frena ogni possibile offensiva del club nerazzurro, interessato all'attaccante rossoblu'. "Lo dico ai genoani, a Milito e all'Inter: il nostro centravanti non e' in vendita", ha detto Preziosi in un'intervista alla "Gazzetta dello Sport".
"C'e' stato un contatto con l'Inter, tra Branca e il nostro d.s., che me lo ha riferito. A lui ho gia' dato disposizioni di non intavolare alcun discorso. Non se ne fa nulla, il giocatore non si tratta neppure. Durante l'estate l'ho pagato 12 milioni, perche' il prezzo era 10, piu' un bonus derivante dal suo rendimento e in particolare dall'obiettivo dei 15 gol, che ha gia' praticamente raggiunto. Un'offerta incredibile quale sarebbe? Dovrebbe superare i 20 milioni, anche i 25 o i 30, ma neppure tutti quei soldi mi farebbero cambiare idea. Il discorso e' semplice e va oltre l'affetto e la stima per Milito. Al Genoa in questo momento non abbiamo un'alternativa, non mi riferisco solo al valore tecnico e alle capacita' tattiche di Diego, ma anche allo spirito con cui interpreta il suo ruolo di leader. Lui e' l'anima della squadra, sta bene al Genoa e il Genoa sta benissimo con lui. Non c'e' motivo per cederlo. L'Inter mette sul piatto Balotelli o di Adriano? Un discorso ridicolo. Non sara' certo con i prestiti che cambiero' idea, non ci sarebbero utili. Non mi riferisco ai nomi, io per esempio - conclude Preziosi - ho grande stima di Balotelli ma non lo accetterei come contropartita di Milito semmai lo vorrei come suo vice o come suo compagno d'attacco".


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domenica 21 dicembre 2008

Chievo-Genoa 0-1



Un gol di Olivera al 44' del secondo tempo della partita con il Chievo al Bentegodi regala al Genoa la seconda vittoria consecutiva in trasferta e uno straordinario sesto posto in classifica. Partita brutta quella tra rossoblù e veneti con la squadra di Gasperini falcidiata dalle numerose assenze. Nella ripresa più clivensi che rossoblù con due pali colpiti. Poi nel finale ecco la rete della vittoria del Grifone che sogna in grande.

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Sintesi Tv da You tube

sabato 20 dicembre 2008

Essere genoani

1° Quaderno della Fondazione

In vendita nei locali della Fondazione Genoa 1893, nelle principali librerie della Liguria e presso il Genoa Point.

E' in libreria il primo volume della collana "Quaderni della Fondazione", destinata a raccogliere una serie di libri dedicati al Genoa, alla genoanità, al mondo del calcio in tutte le sue implicazioni.

Il titolo "Essere genoani" già ne fa presagire il contenuto: si tratta di una serie di "testimonianze" di genoani appartenenti al mondo della cultura, della politica, dell'insegnamento che raccontano cosa significa, nella loro esperienza, appartenere alla comunità genoana. I diritti di questo volume sono destinati integralmente alla Fondazione Genoa 1893, con lo scopo di accrescerne il patrimonio, facilitando così il conseguimento dei suoi scopi istituzionali.

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domenica 14 dicembre 2008

SERIE A: GENOA-ATALANTA 1-1, TANTE EMOZIONI E TRE ESPULSI


(AGI/ITALPRESS) - Genova, 14 dic. - Un gol di Sculli al 42' del secondo tempo consente al genoa di salvare la sua imbattibilita' interna davanti ad un'Atalanta che al "Ferraris" ha ben figurato. Bergamaschi in vantaggio per primi, ma la squadra di Gasperini non si arrende e alla fine trova il meritato pareggio sfiorando addirittura la vittoria nonostante un Milito non al top. Un po' di ansia, infatti, sale nell'animo dei tifosi genoani quando nel riscaldamento pre match l'attaccante avverte dolori all'inguine. Alla fine "il Principe" scendera' in campo al centro dell'attacco ligure (al suo fianco Sculli e Palladino) ma i novanta minuti dell'argentino ne risulteranno inevitabilmente condizionati.
Atalanta compatta, con il 4-4-1-1 che tante soddisfazioni porta ultimamente a Del Neri. Pronti, via e dopo sette minuti Milito timbra il palo con un colpo di testa su cross di Sculli. Buon Genoa nei primi minuti: i padroni di casa giocano meglio ma e' l'Atalanta ad andare per prima in vantaggio. E' il 17' quando Doni inventa un assist per Floccari che supera Papastathopoulos con un sombrero, grazie ad una finta fa fuori il resto della difesa avversaria (Rubinho compreso) e deposita in rete. La squadra di Gasperini fa fatica a riprendersi e lo stesso Milito appare limitato dal problema inguinale ravvisato nel pre-partita. Al 30' l'ex Juve va vicino al pareggio, ma la sua conclusione a botta sicura su traversone di Milito trova un Coppola reattivo. In apertura di secondo tempo giallo in area atalantina: Milanetto va in gol ma Giannoccaro annulla per un fuorigioco che ai piu' appare dubbio. L'espulsione di Bellini al 12', per doppia ammonizione, complica le cose per l'Atalanta che ora soffre il ritorno dei genoani. La parita' numerica e' comunque subito ristabilita per via di una reazione scomposta di Milanetto che scalcia un avversario da terra e si vede sventolare un rosso diretto da parte dell'arbitro. A meta' secondo tempo il neoentrato Rivalta mette ko Palladino con un'entrataccia da dietro e lascia i suoi in nove. Gli ultimi dieci minuti sono un assalto alla porta bergamasca e a tre minuti dal termine Sculli insacca il gol del pareggio rossoblu'.

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martedì 9 dicembre 2008

I tre musei del calcio italiano piacciono più a inglesi e giapponesi che a noi

A Milano, Genova e Torino

Musei del calcio di club, luoghi dove pallone e cultura si incontrano. Per ora in Italia esistono solo tre strutture: all’estero (come in Spagna e Inghilterra) sono molto più numerose. Il primo ad essere stato fondato nel 1996 è stato quello di Milano, ubicato nello stadio di San Siro dedicato a Milan e Inter. Vi sono anche “reliquie” storiche, come la maglia di Maradona del 1987-88 del Napoli con lo scudetto e il cerchietto della coppa Italia. L’altro museo è quello dedicato al Torino, sito a Grugliasco vicino al capoluogo, aperto in maggio. L’ultima è la mostra “Football l’età dei pionieri 1898-1908” inaugurata a Genova il 18 giugno: è il primo nucleo del futuro museo del Genoa. Invece, altri grandi squadre contattate da Libero (Fiorentina, Juventus, Lazio, Napoli, Roma e Sampdoria) al momento non hanno progetti per la costruzione di una struttura apposita. Nel 2009 il Bologna preparerà solo la mostra per il centenario.
Il museo di San Siro è costituito da materiale «che proviene al 99% dalla mia collezione privata» spiega il direttore Onorato Arisi, ex commercialista con il pallino del pallone. «Ho siglato un accordo con il Consorzio San Siro 2000 posseduto al 50% da Inter e Milan – prosegue Arisi – per i locali che ospitano il museo, dove c’è solo il 10% di tutti i miei cimeli». In esso c’è la storia delle due squadre milanesi, con una sala di testimonianze dei grandi club europei, come Manchester United e Real Madrid. Il museo tocca circa 100mila visitatori annui: «circa 90 mila sono stranieri, in maggioranza olandesi, inglesi e giapponesi» afferma Arisi. In inverno la struttura ospita al venerdì le scuole della Lombardia e di altre regioni in visita.
Il museo del Torino è stato fondato e gestito dall’Associazione memoria storica granata. «E’ stato progettato e allestito – spiega il presidente Domenico Beccaria – dal direttore Giampaolo Muliari: lo abbiamo realizzato con le nostre forze, senza aiuto del Torino Football club. L’iniziativa deriva dal precedente museo del Grande Torino inaugurato nel 2002 a Superga, dove precipitò l’aereo con la squadra, comprendente il periodo 1939-1949». Il 4 maggio 2007 scadeva il contratto di locazione con i Servi di Maria e la Artis Opera. «In febbraio abbiamo firmato un accordo decennale – prosegue Beccaria – con il Comune di Grugliasco per trasferire il museo a Villa Claretta Assandri: ha cambiato nome in “Museo del Grande Torino e della leggenda granata” con reperti dalla fondazione a oggi».
E da Torino si passa a Genova, dove la Fondazione Genoa (azionista della squadra) ha curato la mostra dei tempi eroici del football. La prima sala è dedicata alle foto del capoluogo ligure a cavallo tra l’800 e il ‘900. Si passa in quella dedicata alla fondazione del Genoa Cricket and Football club, la più antica squadra italiana: si può sfogliare la riproduzione virtuale del primo bilancio del 1893, chiuso con un utile di 92,75 lire. Nelle successive sono collocate le maglie genoane (la prima era a strisce bianche e celesti, poi rossoblù) e quelle di Pro Vercelli, Milan e Juventus. Vi è raccontata anche la storia di Santamaria e Sardi, due calciatori dell’Andrea Doria (l’antenata della Samp), squalificati per aver accettato denaro per il passaggio al Grifone.
Marco Liguori
Tratto dal quotidiano Libero 30 luglio 2008
(Riproduzione riservata, ammessa solo dietro citazione della fonte)

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lunedì 8 dicembre 2008

Derby: decide Milito


















Sampdoria - Genoa 0-1
Partita brutta e nervosa, decide Milito al 50'
(ANSA) - ROMA, 7 DIC - Basta una fiammata del bomber Milito a decidere il derby della Lanterna. Samp-Genoa, posticipo del 15mo turno, finisce 0-1. Partita molto nervosa e non bella, che alla fine vedra' 11 cartellini gialli totali. Il primo tempo si chiude praticamente senza occasioni per le due squadre. Ci pensa allora il bomber dopo cinque minuti della ripresa a insaccare di testa. Il match si inasprisce ulteriormente, i doriani si vedono annullare due gol per fuorigioco e non riescono a pareggiare.

domenica 30 novembre 2008

Serie A - Il Genoa si illude, ma è punito dall'ex





























Per la prima volta dopo 6 partite di campionato, il Genoa non vince a Marassi e viene fermato sul'1-1 dal Bologna. Succede tutto nella ripresa: padroni di casa in vantaggio con Sculli al 55', pareggia Di Vaio al 63'

Mihajoliovic incassa l'ennesimo 1-1 da quando è alla guida del Bologna ma questa volta, contrariamente a quanto accaduto al Dall'Ara la settimana prima, il pari è accolto con soddisfazione anche se la classifica dei felsinei rimane critica. Eppure l'1-1 rimediato a Marassi rappresenta quasi un'impresa per la formazione emiliana, visto che nessuna squadra prima d"ora era riuscita a fermare il Genoa in casa propria.

Gasperini propone l'11 più ovvio con il tridente Sculli-Padalino-Milito e con l'eccezione in difesa di Bocchetti al posto di Biava. Mihajoliovic recupera in extremis Adailton, che si posiziona alle spalle di Di Vaio.

Il Grifone prova subito a prendere in mano le redini del gioco ma il Bologna non sta a guardare e nel primo tempo, a conti fatti, sono proprio gli ospiti a creare le migliori occasioni da gol, con Marchini, Di Vaio e Mingazzini: Rubinho ci mette una pezza, oppure la mira dei bolognesi fa cilecca, così si va al riposo a reti bianche.

Nel secondo tempo Gasperini decide di far entrare Gasbarroni per Palladino: cambio provvidenziale, perché il centrocampista del Genoa prima impegna Antonioli con un destro da fuori e poi sfiora il gol con una conclusione a giro che sorvola la traversa; non soddisfatto, al 55' confeziona l'assist per Sculli che colpisce di testa indisturbato sfruttando una dormita della difesa ospite.

La legge dell'ex è più forte di quella di Marassi: Adailton e Di Vaio puniscono la loro vecchia squadra: un traversone dalla sinistra del brasiliano è raccolto perfettamente dal bomber rossoblu, che porta a 8 il bottino personale in questo campionato. Di Vaio può beffare il Grifone a tempo scaduto, ma Rubinho e il palo gli negano la gioia del raddoppio. Al 93' anche Milito sfiora il vantaggio allungandosi troppo la palla e permettendo così ad Antonioli di chiudergli lo specchio della porta. Finisce con un punto a testa, il risultato più giusto al termine di un match divertente, nonostante la pioggia.

Alessandro Dal Lago / Eurosport

domenica 23 novembre 2008

Lazio-Genoa 1-1: Milito e Rubinho croce e delizia del Grifone

Accettabile spettacolo all’Olimpico di Roma dove Lazio e Genoa si sono affrontate a viso aperto e senza timori di sorta: alla fine dei 90 minuti le due squadre hanno raccolto un punto a testa, anche se forse sono gli ospiti a dover recriminare per un gol di Milito incredibilmente annullato da Mazzoleni, un rigore dello stesso argentino mandato alle stelle e una paperissima di Rubinho a dieci minuti dalla fine sul tiro di Dabo da distanza siderale: il gol del francese ha pareggiato la rete del Principe rossoblu, ancora una volta scatenato e sempre al comando della classifica marcatori.

Tridente contro tridente, ma in realtà Gasperini opta per una formazione nettamente più prudente rispetto a Delio Rossi, non fosse altro perché i terzini laziali spingono nettamente di più rispetto a quelli genoani. Il primo terzo di gara non è eccitante, Cribari ha il suo da fare per arginare alla meno peggio le scorribande di Milito, mentre l’assenza di Rocchi (Foggia preferito all’attaccante veneziano) pesa sulle sorti offensive dei padroni di casa. Quando non ci riescono i difensori, è Carrizo a fermare Milito, mentre dall’altra parte Meghni e Kolarov trovano pronto Rubinho. Sul finire della prima frazione il Genoa trova il vantaggio, ma Mazzoleni incredibilmente annulla.

Sull’assist di Vanden Borre, Milito è nettamente dietro la linea della palla, ma non la pensa così la terna arbitrale; e con questo giallo si va negli spogliatoi. Nella ripresa è il turno di Rocchi per uno spento Pandev, la partita si vivacizza nettamente. Dopo soli 7 minuti l’arbitro cerca di raddrizzare le cose e concede un generoso rigore agli ospiti per presunto fallo su Sculli: tiro del Principe, ma palla alta sulla traversa. La Lazio si scuote, sfiora il vantaggio con Foggia e Rocchi, quando Rubinho non può nulla ci pensa Papastathopoulos che salva un gol praticamente fatto sempre di Rocchi. E nel momento migliore dei biancocelesti, Carrizo combina la frittata: uscita scriteriata su cross di Palladino e gol di Milito con un bel diagonale su assist di Mesto.

La Lazio subisce il colpo, ma undici minuti dopo lo svantaggio raddrizza le sorti del match con Dabo che tenta il tiro della domenica da 35 metri e trova un Rubinho distratto che prima pare stoppare il tiro centrale, poi si fa sfuggire la sfera che si deposita in rete. Non succede molto altro, un punto a testa a coronamento di una partita gradevole in cui forse il pareggio è il risultato più giusto. Anche se gli episodi hanno sfavorito un ottimo Genoa; da rivedere la Lazio che da un mesetto viaggia col freno a mano tirato, soprattutto se Zarate non fa gli straordinari.

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Per la seconda volta in due partite, gol regolare annullato a Milito (per fuori gioco inesistente).

venerdì 14 novembre 2008

Juventus-Genoa 4-1

La Juventus strapazza il Genoa nell’anticipo di Serie A. Iniziano subito forte gli Juventini che al 5 passano grazie ad un incursione di Grygera che si incunea in area servito da Del Piero e con un secco diagonale batte Rubinho.

Il Genoa prova la reazione con Ferrari ma senza successo dietro Chiellini è un muro invalicabile.

Siamo al 25 Grygera effettua un cross al centro dell’area dove svetta Amauri che con un preciso colpo di testa batte Rubinho. Siamo alla ripresa, il Genoa prova subito la reazione ma non riesce ad andare oltre un paio di tiri fuori di Milito e un tiro sull’esterno della rete di Sculli ben servito all’interno dell’area.

Siamo all’85, splendido appoggio di Del Piero per Iaquinta che si infila al momento giusto tra i difensori centrali del Genoa, decisamente in ritardo, e insacca. Gioia quasi rabbiosa di Iaquinta, entrato in campo da pochi secondi e subito in gol. Siamo sul 3-0.

CALCIO DI RIGORE PER IL GENOA, fallo di mano di Legrottaglie che istintivamente va con il braccio incontro al pallone, batte Milito e segna la sua 10 rete stagionale.

Cross di Camoranesi e sfortunata deviazione nella propria porta di Sokratis Papastathopoulos, ma il risultato è comunque molto, troppo pesante per il Genoa.

Partita a senso unico con il Genoa mai in partita che si è limitata a tirare da fuori ma senza precisione ne’ fortuna, Milito ben imbrigliato da Chiellini poco ha potuto, Tiago apparso un po’ involuto rispetto alle buone prestazioni offerte nelle recenti partite, Del Piero bene fino a metà del secondo tempo è apparso un po’ stanco nel finale, si è rivisto Camoranesi per 20 minuti al posto di Marchionni bene , ma ancora fuori forma. Da rivedere Giovinco , entrato al posto di del Piero.

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domenica 9 novembre 2008

Genoa a valanga sulla Reggina; Marassi ringrazia il suo "Principe"


GENOVA - Sei partite in casa, diciotto punti: il Genoa continua a sognare in grande, al Ferraris non sbaglia mai e ringrazia ancora una volta il suo Principe, Diego Milito, che con la tripletta realizzata alla Reggina sale in testa alla classifica cannonieri con nove reti. Segna anche Sculli. Non inganni il 4-0 finale. Il Genoa merita indubbiamente la vittoria, ma sull'economia del match pesa enormemente l'espulsione per doppia ammonizione di Costa a fine primo tempo. Nella ripresa la valanga rossoblù. I calabresi sono ancora ultimi in classifica, Orlandi adesso rischia il posto anche se in parità numerica la Reggina se l'è giocata alla pari.

Con Santos per Lanzaro e Cozza a formare con Brienza il duo a supporto di Corradi, la Reggina tiene per un tempo intero. Crea tanto la squadra di Orlandi, con un Brienza ispirato e pericoloso (destro dal limite al 22', bene Rubinho), ma soprattutto riesce a limitare le offensive di un Genoa meno brillante del solito. Con Palladino che vince il ballottaggio con Gasbarroni (l'ex juventino colpisce una clamorosa traversa attorno alla mezz'ora) e Biava quello con Papastathopoulos, i padroni di casa tengono il possesso palla ma non servono palloni giocabili al Principe, ben marcato da Valdez. Reggina senza timori quindi, Barreto e Carmona tengono bene il confronto con i dirimpettai Motta e Juric.

Al 46' arriva l'episodio che dà una svolta alla partita: Costa (uno dei migliori), già ammonito per proteste, falcia Biava e riceve l'inevitabile secondo giallo dall'arbitro Pierpaoli. Non fa cambi Orlandi, arretra Vigiani sulla sinistra e chiede sacrificio a Cozza e Brienza.

Gasperini ha più frecce al proprio arco, e a inizio ripresa manda in campo Gasbarroni per l'impalpabile Mesto (ex della gara). Gasbarroni è subito protagonista. Numero in area e Valdez lo atterra: rigore che Milito realizza.

Orlandi toglie un incredulo Cozza (dentro Barillà), la Reggina continua a mettere in campo l'orgoglio tenendo in piedi la partita nonostante l'inferiorità numerica. Due tiri di Motta, un paio di salvataggi di Cirillo, un destro di Milito: il Genoa continua a produrre ma non chiude i conti perché sbagliano clamorosamente sia Gasbarroni che Vanden Borre, innescati alla grande da Milito.

Al 29' l'argentino fa tutto da solo, Campagnolo toglie il pallone dall'incrocio dei pali. Dall'angolo, però, Milito realizza il 2-0 con un preciso colpo di testa. Pochi minuti più tardi Sculli mette anche il suo sigillo concludendo al meglio l'ennesima iniziativa di Milito. Al 45' il Principe cala il poker con un sinistro nell'area piccola.

giovedì 6 novembre 2008

Giuseppe Sculli

Giuseppe Sculli (Locri, 23 marzo 1981) è un calciatore italiano che gioca nel ruolo di attaccante nel Genoa. È alto 177 cm e pesa 71 kg.

Viene notato da un osservatore di Luciano Moggi mentre giocava nel Brancaleone; viene quindi prelevato dalla Juventus. Dopo la trafila nelle giovanili bianconere è andato in prestito al Crotone per due anni, fra il 2000 e il 2002 in serie B.

Poi sono arrivate diverse esperienze in serie A: Modena, Chievo e Brescia. Poi passa al Messina, sempre in serie A. Nell'estate del 2006 passa al Genoa.


Giocatore di buone qualità tecnico-tattiche nella stagione 2007/2008 cerca riscatto dopo le brutte vicissitudini disciplinari, di seguito citate, grazie alla fiducia dell'allenatore Gian Piero Gasperini, suo estimatore e conoscitore fin dalle giovanili della Juventus, fiducia che verrà ripagata visto che Sculli diventerà un tassello importantissimo nello scacchiere rossoblu. [1]

Da non dimenticare le buone esperienze con le nazionali giovanili con le quali ha vinto l'Europeo Under-21 2004 e il bronzo olimpico alle successive Olimpiadi di Atene.


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domenica 2 novembre 2008

Udinese, un pari d'orgoglio. Il Genoa sfiora l'impresa











Partita spettacolare al Friuli: finisce 2-2 con le reti di D'Agostino, Milito, Sculli e Quagliarella. I bianconeri agganciano l'Inter in vetta ma rischiano di essere sorpassati dal Milan o dal Napoli. Ospiti nel complesso migliori, ma fermati da un super Handanovic.


UDINE, 2 novembre 2008 - Bisognerebbe assegnare degli scudetti alternativi. Tipo alle squadre più divertenti o all'allenatore più abile nei cambi. Udinese e Genoa salirebbero perlomeno sul podio in queste speciali (e virtuali) classifiche. Il 2-2 del Friuli di oggi è stato il classico spot per il calcio. Un risultato giusto, che ha esaltato le qualità delle due squadre: velocità da una parte (l'Udinese), poliedricità dall'altra (il Genoa). Potevano vincere tutte e due, alla fine è più il rammarico. I friulani perdono la leadership solitaria in classifica, i rossoblù mancano la prima vittoria in trasferta. Ma dopo due rigori (D'Agostino e Milito), una rimonta, e gol splendidi (Sculli, ma anche Quagliarella mica male) non possiamo non apprezzare lo spettacolo.
BIG IN PANCA - Marino lascia in panchina Quagliarella e Di Natale, all'inizio. I loro sostituti, se possiamo chiamarli così, sono Floro Flores e Sanchez. Nel Genoa c'è un'improvvisa moria di difensori: Papasthatopoulos e Biava devono dare forfeit, e titolare diventa Potenza. Davanti, accanto a Milito, la girandola di mezzapunte stavolta premia Jankovic e Gasbarroni.
CRISCITO, CHE FAI? - Passano solo tre minuti e Criscito perde la bussola. Su una punizione da metà campo che Rubinho respingerebbe senza problemi, il difensore napoletano abbraccia Floro Flores in area. Fallo tanto netto quanto ingenuo, che costa carissimo: rigore e ammonizione del difensore. Dal dischetto il sinistro di D'Agostino è letale. Uno a zero; ovvero, come consegnarsi nel peggiore dei modi all'Udinese.
SARACINESCA - Eppure la reazione degli ospiti è perfetta. Subito ad aggredire, con azioni a raffica. Forse con un po' troppi tiri da fuori area, ma la pressione genoana alla difesa friulana è costante. Certo, in porta c'è un Handanovic a dir poco in giornata di grazia. Almeno quattro, le parate difficili del portiere bianconero. L'ultima, la più spettacolare, su punizione insidiosissima di Milito che sarebbe finita all'incrocio dei pali. Ma l'Udinese soffre, soprattutto sulla destra, dove Gasbarroni è incontenibile.
MAGO GASPE - E' il 16' della ripresa. E la partita, incanalata verso l'1-0 senza sussulti, ha la sua svolta. Merito di Gasperini, che ribalta il suo Genoa; fuori Criscito e Jankovic, dentro Sculli e Rossi. Difesa a tre e tutti all'attacco. Il risultato è immediato. Dopo tre minuti Lukovic pesta il piede a Vanden Borre in area. Tagliavento intravede un rigore piuttosto dubbio che Milito concretizza per l'1-1.
DOPPIO SCHIAFFONE - Altri tre minuti, e stavolta Milito veste i panni dell'uomo-assist. Il beneficiato è proprio Sculli, che sulla sponda del Principe anticipa anche Vanden Borre e trova un destro violentissimo: ad Handanovic si piegano le mani e il Genoa mette addirittura la testa avanti. Un risultato che in questo momento è più che meritato, viste le occasioni create. L'Udinese, però, ha ancora un jolly da giocare.
QUAGLIA-GOL - Quale? Di Natale, che Marino getta nella mischia subito per raddrizzare la partita, diventata un rompicapo. Lui più Quagliarella, entrato in precedenza, sull'1-0. Totò ci mette la verve giusta, anche se il pareggio arriva per merito degli altri due membri del tridente. Pepe dalla destra inventa, l'ex doriano azzecca il destro al volo. Un po' sporco, ma quanto basta per superare Rubinho.
OCCASIONE - La partita diventa intensissima. Oltre che bella. L'Udinese crede nel sorpasso e spinge. Rubinho respinge con la pancia un tiro di Di Natale, e Lukovic ha sulla testa la palla del 3-2, a porta semi-vuota. Ma sbaglia e si dispera. Sarebbe stata una punizione eccessiva per questo Genoa. Che non avrà ancora vinto in trasferta, ma gioca davvero bene. Per i friulani una reazione d'orgoglio, utile per mantenere la vetta della classifica. Momentanea.