martedì 31 maggio 2011

Malesani, Don Chisciotte in bicicletta

Genova - Quando cresci in campagna, impari che ogni giorno conta il buon raccolto. Ma impari pure che i frutti vanno aspettati. E Alberto Malesani, allenatore in pectore del Genoa, infanzia contadina e vita in azienda prima della carriera in panchina, attende annuncio e ufficializzazione. Può essere a ore, probabile. Può slittare, più che variare. Non parla il tecnico per adesso, aspetta. Allora per inquadrare il suo pensiero si legge quanto già aveva detto, come in un libro. Mempo Giardinelli ha scritto “La rivoluzione in bicicletta”. E il mister veronese in bicicletta, sua passione, ha fatto «il Don Chisciotte». Così si è autodefinito. Oltre che «orso», periodo concluso. Se Faustino Asprilla lo ha accusato di aver rovinato il Parma delle stelle, Malesani ha spiegato che quel tempo è lontano: «Sono diventato più malleabile. Consideravo tutti alla stessa stregua, capitani e gregari. Ma mi sono accorto che questo tipo di giustizia non reggeva: bisogna tenere conto anche di altri fattori». Adesso ha modificato la sua gestione dello spogliatoio: «Credo di aver aiutato diversi giocatori a realizzarsi. I calciatori sono come gli artisti: hanno nel loro dna l’essere giocatori e ritengo che per questa ragione gli allenatori non devono vantarsi di averli scoperti, ma possono affermare di averli aiutati a crescere con i loro insegnamenti».

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