martedì 31 maggio 2011

Malesani, Don Chisciotte in bicicletta

Genova - Quando cresci in campagna, impari che ogni giorno conta il buon raccolto. Ma impari pure che i frutti vanno aspettati. E Alberto Malesani, allenatore in pectore del Genoa, infanzia contadina e vita in azienda prima della carriera in panchina, attende annuncio e ufficializzazione. Può essere a ore, probabile. Può slittare, più che variare. Non parla il tecnico per adesso, aspetta. Allora per inquadrare il suo pensiero si legge quanto già aveva detto, come in un libro. Mempo Giardinelli ha scritto “La rivoluzione in bicicletta”. E il mister veronese in bicicletta, sua passione, ha fatto «il Don Chisciotte». Così si è autodefinito. Oltre che «orso», periodo concluso. Se Faustino Asprilla lo ha accusato di aver rovinato il Parma delle stelle, Malesani ha spiegato che quel tempo è lontano: «Sono diventato più malleabile. Consideravo tutti alla stessa stregua, capitani e gregari. Ma mi sono accorto che questo tipo di giustizia non reggeva: bisogna tenere conto anche di altri fattori». Adesso ha modificato la sua gestione dello spogliatoio: «Credo di aver aiutato diversi giocatori a realizzarsi. I calciatori sono come gli artisti: hanno nel loro dna l’essere giocatori e ritengo che per questa ragione gli allenatori non devono vantarsi di averli scoperti, ma possono affermare di averli aiutati a crescere con i loro insegnamenti».

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lunedì 30 maggio 2011

Viviano: mi cerca il Genoa




Genova - Serve l’uomo che garantisca ulteriore corsa, abbinata a qualità, al centrocampo del Genoa. E a passo svelto Antonio Nocerino ha ora sorpassato Axel Witsel nelle preferenze rossoblù. Non solo per ragioni di prezzo (il rosanero costa circa 4 milioni meno del belga, 7 contro 11) e di concorrenza (sul numero 8 dello Standard Liegi siè mosso con decisione anche il Porto di Villas Boas), ma anche perché il Grifone, dopo aver messo a segno vari acquisti all’estero, vorrebbe completare il reparto di mezzo con un elemento che non abbia problemi di ambientamento nel campionato italiano, alla prima esperienza ostico pure per chi ha talento da vendere, come il 22enne originario della Martinica. Su cui ieri Enrico Preziosi ha glissato a Radio Blu: «Witsel? Non so nemmeno di cosa state parlando, abbiate pazienza». Ma Nocerino, con le oltre 100 presenze in A, è ora obiettivo primario per la mediana.

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Accordo Genoa e Bayern per Rafinha: trasferimento per 5,3 milioni

Il sito francese Mercato365.com riporta che ormai c'è l'accordo tra Genoa e Bayern per il trasferimento di Rafinha al club tedesco. Il prezzo pattuito per il difensore, che firmerà un contratto triennale, si aggirerebbe attorno ai 5,3 milioni di euro.

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domenica 29 maggio 2011

Sokratis dice no al ritorno al Genoa

Domani il suo procuratore Nikos Klitsidis si incontrerà con l'ad del Milan, Adriano Galliani, per esporre le ragioni del rifiuto del difensore

La fedeltà è qualcosa che sgorga come il sudore dopo una partita lottata fino al 90 minuto. La riconoscenza per un club non sempre si concilia con le aspettative di un calciatore. Stiamo parlando di Sokratis Papastathopoulos arrivato in Italia nell’agosto del 2008, il Genoa lo prelevò dall’Aek Atene per una cifra intorno ai 4 milioni di euro. Il 20 luglio 2010 il Milan ha acquistato Papastathopoulos dal Genoa a titolo definitivo cedendo nel contempo in comproprietà al club ligure Nnamdi Oduamadi, Rodney Strasser e Gianmarco Zigoni.
Poco fa calciomercato.com ha spiegato che che il 23enne difensore si rifiuta categoricamente di ritornare a Genova, città che lo ha accolto nel campionato più affascinante nella storia del calcio.

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venerdì 27 maggio 2011

Genoa-Pratto, l’affare è fatto

Genova - Primo pomeriggio, Enrico Preziosi esce dalla Lega Calcio a Milano e ributta là, come alcune settimane fa: «Sull’allenatore vi sorprenderò». Ripensamento verso Ballardini, benvoluto dalla squadra? A Desenzano, però, aveva spiegato: «Nessun ripensamento. Il “vi sorprenderò” era un bluff, per difendermi dalle troppe domande...». Ripetuto, sembra quasi la storia di “al lupo al lupo”. E il Genoa resta a Lupo Alberto (Malesani), con accordo raggiunto, firma e ufficializzazione in arrivo, salvo colpo di scena finale. Preziosi bis: «Può darsi che ci sia un accordo come no, lasciatemi lavorare e poi farò l’annuncio».

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giovedì 26 maggio 2011

Ballardini: «A Preziosi dico grazie»

Desenzano sul Garda - Destino come onda di mare, su scoglio duro oppure sabbia morbida. Parla con il solco lungo il viso, Davide Ballardini, come il Pescatore di Faber. Una delle canzoni intonate fino a notte tarda, venerdì scorso, chitarra alla mano, con don Gallo e allegra combriccola a Genova. Martedì, invece, Lago di Garda a due passi. Al Teatro Alberti di Desenzano, proprietà Preziosi dove si è svolta la festa del Genoa. Ma la guancia scavata e i silenzi lunghi sono quelli di chi prende vento di mare. E, nel contenuto riserbo su quel che sarà, quasi usa acqua salata come metafora. Che faccio adesso? «Non ci sono ancora certezze, siamo sereni, domani vado al mare». Ieri era a Marina di Ravenna. «Con i figli». Così come lunedì. E il ritorno a Genova? «Dovrò andare a prendere le mie cose». All’Hotel Sheraton che è stata dimora e a Villa Rostan che è stata seconda casa, cose da prendere in ogni caso. Ritiro, Neustift, tra le montagne: non ci sarà Ballardini, ma Alberto Malesani. E il tecnico che diventa ex: «Io a Genova torno di sicuro tra due settimane e ci sto per una settimana. Con mia moglie, solo io e lei, le ho parlato di quanto la città sia bella e vuole conoscerla. Ce ne andremo un po’ in giro come non facciamo da tanto». Sì, ma prima? «Al mare, a Marina di Ravenna». Quel sorriso a solco. Ma lui, Davide il romagnolo con aplomb svedese (come svedese è la moglie Anna, conosciuta però davanti al mare di Sicilia), al Genoa sarebbe restato? Domanda di martedì, prova a fargli gol. Risposta: «Siamo soddisfatti del lavoro fatto, ora è giusto riposarsi un po’». Al mare, dove ieri ha passeggiato a lungo sul bagnasciuga. Al mare che talvolta è via per avvicinare popoli (Ballardini lo diceva spesso della “sua” Genova: «Esempio di incontro fra culture e di meticciato, che è sempre ricchezza») e in altri casi separa. Quest’ultima via di vita sembrava già indicare l’ultima metafora ballardiniana prima di ritirare la nassa delle parole: «Vedete, io non ho la barca, e per godersi il mare in Liguria servirebbe. È vero, c’è anche la spiaggia con la sabbia, ad esempio sono stato a Varigotti, ma più che altro ci sono scogli». E su quelli sbatte la sua onda.

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mercoledì 25 maggio 2011

Scorrono i titoli di coda: ecco chi parte e chi resta

Mentre scorrono i titoli di coda del campionato appena concluso, permettetemi, cari amici genoani vicini e lontani da Boccadasse al Mato Grosso, di avere un velo di malinconia. Il mio pensiero va a Davide Ballardini che sicuramente lascerà il Genoa: pensare che quando era arrivato avevo diverse perplessità: colpa dei mio spirito conservatore che non ama i cambiamenti repentini, soprattutto per la guida tecnica. Ma tant'è, "Patton" ha raggiunto la parte sinistra a 51 punti, grazie all'assemblaggio di diversi nuovi elementi e recuperandone altri. Il presidente Preziosi aveva visto giusto: ha raddrizzato la stagione con una rivoluzione necessaria e sufficiente. Peccato, il Balla deve purtroppo andare via nonostante il raggiungimento di tutti gli obiettivi prefissati. Chi lo dovrebbe (uso il condizionale poiché solo perché non c'è una conferma ufficiale) sostituire, ossia Alberto Malesani oggi ha avuto grande rispetto verso di lui: ha glissato qualsiasi domanda in merito, un gesto davvero encomiabile. Stavolta però metterò da parte il mio spirito conservatore, altrimenti dovrò nuovamente scusarmi col nuovo tecnico: vedremo cosa saprà fare. A proposito: l'idea Mazzarri è stata accarezzata durante la scorsa settiman. Sembrerebbe accantonata, visto che il tecnico del Napoli ha avuto parole pacificatrici sabato scorso verso il presidente De Laurentiis. Eppure i due non si sono ancora incontrati per un chiarimento definitivo: forse è questo il motivo per cui Preziosi attende ancora prima di dare il nome per la panchina del Grifone. Ed è un atteggiamento prudente: tuttavia da domani ogni giorno è buono per la nuova nomina.

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Boateng al Milan; al Genoa altri 7 milioni e metà Beretta

Milano - Dopo aver conquistato Massimiliano Allegri con il suo talento in campo e tutti gli altri con il suo `Moon Walk´, Kevin Prince Boateng è diventato un giocatore del Milan a tutti gli effetti. L’epilogo della trattativa con il Genoa era praticamente scontato, ma Adriano Galliani per tre ore ha discusso con il presidente rossoblù Enrico Preziosi, e davanti ad Allegri («In veste di uditore, gli ho fatto capire come si fa il dirigente», ha detto alla fine), gli ha strappato la seconda metà del cartellino per 7 milioni di euro (2 milioni più di quanto in estate ha pagato la prima metà), lasciando al Genoa la comproprietà di Beretta e ottenendo i cartellini di Paloschi, Amelia, Strasser, Oduamadi e Zigoni.

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lunedì 23 maggio 2011

Promossi e bocciati/Viva la "premiata ditta" Palacio-Floro Flores

GENOA
Perin 7: sicuro, preciso, attento. Ecco in sintesi il suo esordio: il Genoa ha forse trovato la sua "calamita" del futuro
Mesto 6: è rimasto in difesa a controllare soprattutto Giaccherini
Dainelli ng: si infortuna subito (19° PT Kaladze 7: come al solito una roccia)
Moretti 6: come difensore centrale convince più delle altre volte. Qualche sbavatura nella ripresa
Criscito 6.5: in scioltezza contro Jimenez senza mai strafare
Rossi 7: una grande prestazione sulla fascia destra
Milanetto 6.5: riesce a smistare una serie di buoni palloni per i compagni, poi cala alla distanza
Rafinha 6: un tiro che sfiora il palo e una prestazione discreta. E' il suo probabile commiato dal Ferraris (11° ST Kucka 6.5: tenta la via del gol e si propone anche come suggeritore oltre che interdittore)
Antonelli 6.5: galoppa abbastanza facilmente sulla fascia sinistra, Santon e Lauro sono poca cosa
Palacio 8: prestazione da incorniciare coronato anche da un gol. Con Floro Flores è una cosa sola
Floro Flores 8: è il socio di Palacio nella premiata ditta del gol rossoblù. Doppietta e spettacolo (16° ST: Boselli 6.5: buona intesa con Palacio, gli manca solo il gol)
All.Ballardini 7: dispone bene la squadra, cambi giusti, insomma senza problemi

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CRISCITO: «Vorrei restare, ma prima viene il bene del Genoa»

«Il mio futuro? Spero di poter continuare nel Genoa. Io ci sono crescituto e sto molto bene. Se arriverà l'offerta irrinunciabile per il presidente, viene prima il bene del Genoa». Così ha risposto Mimmo Criscito alla domanda posta da Radio Nostalgia sul suo futuro. Poi il giocatore rossoblù ha voluto fare una battuta sulla festa dei tifosi genoani a Marassi: «La cosa spiritosa sono le bare blucerchiate. I tifosi genoani hanno sofferto tanto, è giusto che si scatenino con gli sfottò». E saluta tutti: «Un abbraccio a tutti. Grazie per esserci stati vicini ancora per un anno».

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In 30mila al funerale della Samp

Dal silenzio di sette giorni fa, domenica da “triste y solitario final” con la Sampdoria in serie B, alla festa dentro e fuori lo stadio di ieri colorata di rossoblù. Due immagini fissano la giornata dei circa trentamila che hanno festeggiato la caduta dei blucerchiati. La prima. Le centinaia di magliette bianche con la scritta “Non succede, ma se succede... è successo. Ciao ciao rumente”. La seconda lo striscione ovviamente tinto di blucerchiato che ha accolto, in via Venti Settembre, la testa del lunghissimo corteo: “Una giornata di Baldoria”. Tutto, cori, sfottò e striscioni intonati alla lettera “B”.

In uno sventolio di bandiere a doppia faccia, rossa e blu, con la “b”. Come lo striscione “Belin, è successo”. Già nel pomeriggio, dentro il Ferraris, l’aperitivo dell’amaro calice del tifo sampdoriano. Nella Nord il “Ci viene un dubbio, quanti sarete a Gubbio”. Nella Sud le bare blucerchiate appese alle balaustre. La partita va via nel 3-0 del primo tempo. E dalla ripresa in poi è uno scalpitare per il fischio finale. Colori e suoni, la tensione della manciata di minuti prima della gara si annega nella “festa”. Un centinaio di tifosi del Cesena arrivati in auto e che avevano parcheggiato sulla “piastra” si erano trovati a passare dal Pontetto, ritrovo rossoblù prepartita. Tra i cesenati qualche “sherpa” della tifoseria blucerchiata. Poi in via Bobbio il fronteggiarsi dei due gruppi, vola qualche bottiglia, cori, insulti, il Reparto Mobile si schiera tra i due gruppi e tutto si risolve senza troppi scossoni.

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Genoa Cesena 3-2 Marassi: è qui la festa

Il Genoa chiude il campionato con una vittoria: 3-2 sul Cesena. Doppio gol di Floro Flores nel primo tempo. Poi Palacio. Nel st segna Bogdani su rigore e poi Jimenez. Bella prestazione del giovanissimo portiere Perin. Grande festa dei tifosi

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venerdì 20 maggio 2011

PREZIOSI/3: «No a Milito, vicinissimi a Pratto, Criscito resta, Boateng al 90% al Milan»

Martedì prossimo è il giorno in cui Boateng dovrebbe passare definitivamente dal Genoa al Milan. "Spero che questa telenovela finisca in fretta perchè francamente non credo sia un grandissimo problema - ha detto il numero uno del Grifone, Enrico Preziosi, lasciando via Rosellini - E' una situazione un po' complicata perchè è articolata su otto giocatori: speriamo di non litigare ma credo che l'amicizia fra le due società servirà a non litigare e avere posizioni concilianti. Se martedì la questione non si risolve - ha continuato Preziosi - vuol dire che ci sono problemi seri, ma se devo dare delle percentuali, al 90% si chiuderà martedì".

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***SORTEGGIO PRIMAVERA: IL GENOA PESCA LA LAZIO***

Il Genoa campione d'Italia Primavera ha pescato dall'urna di Montecatini la Lazio nei quarti di finale della fase conclusiva del campionato di categoria. La squadra di Ivan Juric e Sidio Corradi giocherà il 4 giugno: se dovessero battere i biancocelesti i Grifoncini affronteranno in semifinale la vincente di Roma-Milan. «Tutte e otto le squadre sono forti e alla fine usciranno i valori di quelle più forti» ha commentato ai microfoni di Sportitalia il dirigente del Genoa, Santo Bignone, a cui era stato chiesto un commento sull'avversario pescato dall'urna.
Ecco il tabellone completo
ROMA-MILAN
GENOA-LAZIO
ATALANTA-FIORENTINA
JUVENTUS-VARESE

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mercoledì 18 maggio 2011

Genoa, i tifosi fanno festa

Bare e “vedove” a lutto



Genova - Un funerale (calcistico) così non si è mai visto. Se ne parla, anzi se ne allude, nel comunicato ufficiale della TO, la Tifoseria Organizzata del Genoa, e la definizione non svela nulla. Si parla solo di «divertenti sorprese...». Con i puntini di sospensione, ma nulla più. La verità è un’altra, e il tam tam in città batte la notizia da tempo: i genoani stanno preparando le esequie sportive ai cugini. In grande stile: sedici o diciotto bare con sopra i nomi di tutti i titolari della Sampdoria e pure le riserve, insomma tutti quelli che hanno praticato con assiduità la prima squadra. Allenatore, anzi allenatori compresi. Ad accompagnare i feretri, altrettante vedove inconsolabili. Rigorosamente vestite a lutto, scelte fra le tifose genoane e, anche loro, ben disposte a far virare una retrocessione (dei cugini) in maliziosa goliardia. Il tutto, ovviamente e ritualmente, annunciato con manifesti funebri che riempiranno i muri di Genova.

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domenica 15 maggio 2011

Genoa: adios Boselli, arriva Ribas

Roma - Il Grifone cade a Roma, nella penultima giornata di un campionato che i rossoblù hanno fretta di archiviare. Il Grifone lavora, però, già per la prossima stagione. C’è in piedi il discorso del baby fenomeno Chera, con affare praticamente definito ma con alcuni aspetti relativi al tesseramento da valutare. È poi vicina la conclusione un’altra trattativa. Si tratta di un rinforzo che arriva dalla Francia, dalla Ligue 2, ma è una vecchia conoscenza del calcio italiano: Sebastian Ribas, 23 anni, centravanti uruguaiano cresciuto nella Primavera dell’Inter e con qualche breve apparizione anche con la maglia dello Spezia.

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sabato 14 maggio 2011

Super Rocchi, poi Hernanes Champions: la Lazio ci spera

Finisce 4-2 col Genoa nell'anticipo della 37/a giornata. La squadra di Reja vince e torna al quarto posto per una notte. Apre Biava, pareggia Palacio. Nella ripresa i padroni di casa dilagano grazie a Rocchi ed alla doppietta di Hernanes. Il 4-2 lo firma Floro Flores 

MILANO, 14 maggio 2011 - Sul maggio laziale si accende una luce. L'interruttore lo schiaccia Tommaso Rocchi, al rientro da titolare dopo cinque mesi: in avvio di ripresa, sull'1-1 (prima gol di Biava, poi di Palacio) dopo un pessimo primo tempo: suo l'aggancio stupendo e poi il gol che spiana la strada verso la vittoria. Hernanes fa il resto, timbrando la doppietta (il primo di testa, il secondo di sinistro) che piega un bel Genoa nella prima metà della gara, ma con la testa al mare nella ripresa. Inutile il 4-2 di Floro Flores. Tre punti d'oro per la Lazio, che "guarda" ancora al quarto posto che vale il preliminare di Champions, e per una notte rimane solitaria in questa posizione. Tre punti che (dopo le sconfitte con Juventus e Udinese) trasformano il maggio di Reja e dei laziali in un maggio di speranza.
Biava anticipa Criscito e firma il momentaneo 1-0. Ansa
Biava anticipa Criscito e firma il momentaneo 1-0. Ansa
due gol e migliaia di fischi — Chiedetevi dove è stata la Lazio per quaranta minuti. Il vantaggio di Biava (al 7' colpo di testa direttamente da calcio d'angolo) coglie, forse, di sorpresa tutti: da Reja, che in panchina iniziava a preoccuparsi per l'atteggiamento "molle" dei suoi, alla difesa genoana (quanto meno ingenua nel lasciare campo libero all'incursione di Biava). Quello del difensore centrale laziale è un po' fuoco amico: il ricordo dell'esperienza in maglia rossoblù è ancora vivo, e dopo il vantaggio Biava decide di non festeggiare. Rispetto chiama rispetto. Vero, ma piuttosto i quaranta minuti successivi chiamano sonno e stupore. Sonno: perché la Lazio c'è in campo ma non si vede affatto. Legnosa, bloccata, addirittura ipnotizzata dopo che Palacio (al 12') pareggia i conti e punisce Muslera, non incolpevole dopo aver respinto corto su Boselli. Stupore: perché all'Olimpico il resto è niente, nulla, anzi noia. Nonostante che la Lazio sia a caccia di una vittoria per raggiungere il quarto posto. Reja è la maschera di un diavolo, ma non serve a nulla: in campo il Genoa gestisce, controlla, manovra. Insomma, fa tutto a piacimento senza trovare ostacoli. E addirittura viene da credere che il Genoa non voglia nemmeno infierire, perché se solo affondasse un po' il colpo troverebbe facilmente la via del gol. Il sipario di un primo tempo dell'assurdo si chiude tra i fischi dei tifosi della Lazio. Tanti, forti, incessanti: ma tutti meritati. Di questo passo altro che preliminari di Champions per la Lazio di Reja. 

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Le probabili formazioni di Lazio-Genoa

Appuntamento alle 18 per l'ultima gara dell'anno del pre anticipo. Ci penseranno Lazio e Genoa a salutare l'orario aperitivo, entrambe decise a non sottovalutare la sfida: i biancocelesti hanno solo 180 minuti per continuare ad inseguire la Champions, mentre il Grifone arriva galvanizzato dalla vittoria del derby. Queste le probabili formazioni:
LAZIO (4-2-3-1): Muslera, Lichsteiner, Biava, Stendardo, Garrido, Ledesma, Matuzalem, Mauri, Hernanes, Sculli, Zarate. All. Reja
GENOA (4-4-2): Eduardo, Rafinha, Dainelli, Moretti, Criscito, Rossi, Milanetto, Kukca, Antonelli, Palacio, Boselli. All. Ballardini


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mercoledì 11 maggio 2011

«Un Rolex per dieci gol»: Floro Flores si gode il premio

Genova - Dieci gol valgono un Rolex. È la promessa che fece Paolo Palermo ad Antonio Floro Flores ancora ragazzino. Ragazzino di belle speranze, con un talento messo in mostra nelle strade del popolare rione Traiano di Napoli. Era il 1996, Floro Flores aveva 13 anni e Palermo era l’amico, il “fratello maggiore” che lo accompagnava nei primi passi della carriera da calciatore. «Era incuriosito dall’orologio che portavo al polso, così gli proposi una scommessa: quando raggiungerai i 10 gol nella stessa stagione in serie A te ne regalerò uno», racconta Palermo, che di Floro Flores è poi diventato il procuratore. «Dopo il gol nel derby si è ricordato di quella promessa, anche se è passato tanto tempo. Per me è stato un piacere onorare il debito». Quella che Floro Flores sta vivendo è una stagione indimenticabile: prima la nascita del terzogenito, Armando, ora il record di gol in serie A. Eh sì, perché nei precedenti quattro campionati, giocati con l’Udinese, era arrivato a quota 9, senza mai riuscire ad andare in doppia cifra. Stavolta invece il traguardo è stato centrato, grazie soprattutto all’entusiasmo ritrovato dopo il passaggio al Genoa a gennaio: 3 reti nei primi 6 mesi in Friuli, 7 con la maglia rossoblù. E la prospettiva di rendere il bottino ancora più interessante con le ultime due partite a disposizione. Il suo futuro in rossoblù è ancora tutto da scrivere: Genoa e Udinese cercano un accordo, se ne riparlerà prima di fine campionato. 

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martedì 10 maggio 2011

La tifoseria organizzata del Genoa scrive ai calciatori e a Luca Bizzarri

Genova - La tifoseria organizzata del Genoa ha voluto rispondere dopo quanto accaduto con i giocatori attraverso un comunicato in cui rispondono anche a Luca Bizzarri.

Il testo del comunicato:

«E’ quasi paradossale che si debbano scrivere queste righe dopo aver vinto un derby di portata storica, ma c’è d’obbligo manifestare il nostro punto di vista in merito a questa partita. Ci dispiace che i giocatori, specialmente quelli più vecchi, non abbiano capito quanta rabbia e amore ci fossero nei nostri cori anche se immaginiamo che non debba essere stato facile per loro con tutta la pressione e l’ansia agonistica del momento, ma loro se ne andranno prima o poi....

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