domenica 21 dicembre 2008

Chievo-Genoa 0-1



Un gol di Olivera al 44' del secondo tempo della partita con il Chievo al Bentegodi regala al Genoa la seconda vittoria consecutiva in trasferta e uno straordinario sesto posto in classifica. Partita brutta quella tra rossoblù e veneti con la squadra di Gasperini falcidiata dalle numerose assenze. Nella ripresa più clivensi che rossoblù con due pali colpiti. Poi nel finale ecco la rete della vittoria del Grifone che sogna in grande.

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Sintesi Tv da You tube

sabato 20 dicembre 2008

Essere genoani

1° Quaderno della Fondazione

In vendita nei locali della Fondazione Genoa 1893, nelle principali librerie della Liguria e presso il Genoa Point.

E' in libreria il primo volume della collana "Quaderni della Fondazione", destinata a raccogliere una serie di libri dedicati al Genoa, alla genoanità, al mondo del calcio in tutte le sue implicazioni.

Il titolo "Essere genoani" già ne fa presagire il contenuto: si tratta di una serie di "testimonianze" di genoani appartenenti al mondo della cultura, della politica, dell'insegnamento che raccontano cosa significa, nella loro esperienza, appartenere alla comunità genoana. I diritti di questo volume sono destinati integralmente alla Fondazione Genoa 1893, con lo scopo di accrescerne il patrimonio, facilitando così il conseguimento dei suoi scopi istituzionali.

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domenica 14 dicembre 2008

SERIE A: GENOA-ATALANTA 1-1, TANTE EMOZIONI E TRE ESPULSI


(AGI/ITALPRESS) - Genova, 14 dic. - Un gol di Sculli al 42' del secondo tempo consente al genoa di salvare la sua imbattibilita' interna davanti ad un'Atalanta che al "Ferraris" ha ben figurato. Bergamaschi in vantaggio per primi, ma la squadra di Gasperini non si arrende e alla fine trova il meritato pareggio sfiorando addirittura la vittoria nonostante un Milito non al top. Un po' di ansia, infatti, sale nell'animo dei tifosi genoani quando nel riscaldamento pre match l'attaccante avverte dolori all'inguine. Alla fine "il Principe" scendera' in campo al centro dell'attacco ligure (al suo fianco Sculli e Palladino) ma i novanta minuti dell'argentino ne risulteranno inevitabilmente condizionati.
Atalanta compatta, con il 4-4-1-1 che tante soddisfazioni porta ultimamente a Del Neri. Pronti, via e dopo sette minuti Milito timbra il palo con un colpo di testa su cross di Sculli. Buon Genoa nei primi minuti: i padroni di casa giocano meglio ma e' l'Atalanta ad andare per prima in vantaggio. E' il 17' quando Doni inventa un assist per Floccari che supera Papastathopoulos con un sombrero, grazie ad una finta fa fuori il resto della difesa avversaria (Rubinho compreso) e deposita in rete. La squadra di Gasperini fa fatica a riprendersi e lo stesso Milito appare limitato dal problema inguinale ravvisato nel pre-partita. Al 30' l'ex Juve va vicino al pareggio, ma la sua conclusione a botta sicura su traversone di Milito trova un Coppola reattivo. In apertura di secondo tempo giallo in area atalantina: Milanetto va in gol ma Giannoccaro annulla per un fuorigioco che ai piu' appare dubbio. L'espulsione di Bellini al 12', per doppia ammonizione, complica le cose per l'Atalanta che ora soffre il ritorno dei genoani. La parita' numerica e' comunque subito ristabilita per via di una reazione scomposta di Milanetto che scalcia un avversario da terra e si vede sventolare un rosso diretto da parte dell'arbitro. A meta' secondo tempo il neoentrato Rivalta mette ko Palladino con un'entrataccia da dietro e lascia i suoi in nove. Gli ultimi dieci minuti sono un assalto alla porta bergamasca e a tre minuti dal termine Sculli insacca il gol del pareggio rossoblu'.

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martedì 9 dicembre 2008

I tre musei del calcio italiano piacciono più a inglesi e giapponesi che a noi

A Milano, Genova e Torino

Musei del calcio di club, luoghi dove pallone e cultura si incontrano. Per ora in Italia esistono solo tre strutture: all’estero (come in Spagna e Inghilterra) sono molto più numerose. Il primo ad essere stato fondato nel 1996 è stato quello di Milano, ubicato nello stadio di San Siro dedicato a Milan e Inter. Vi sono anche “reliquie” storiche, come la maglia di Maradona del 1987-88 del Napoli con lo scudetto e il cerchietto della coppa Italia. L’altro museo è quello dedicato al Torino, sito a Grugliasco vicino al capoluogo, aperto in maggio. L’ultima è la mostra “Football l’età dei pionieri 1898-1908” inaugurata a Genova il 18 giugno: è il primo nucleo del futuro museo del Genoa. Invece, altri grandi squadre contattate da Libero (Fiorentina, Juventus, Lazio, Napoli, Roma e Sampdoria) al momento non hanno progetti per la costruzione di una struttura apposita. Nel 2009 il Bologna preparerà solo la mostra per il centenario.
Il museo di San Siro è costituito da materiale «che proviene al 99% dalla mia collezione privata» spiega il direttore Onorato Arisi, ex commercialista con il pallino del pallone. «Ho siglato un accordo con il Consorzio San Siro 2000 posseduto al 50% da Inter e Milan – prosegue Arisi – per i locali che ospitano il museo, dove c’è solo il 10% di tutti i miei cimeli». In esso c’è la storia delle due squadre milanesi, con una sala di testimonianze dei grandi club europei, come Manchester United e Real Madrid. Il museo tocca circa 100mila visitatori annui: «circa 90 mila sono stranieri, in maggioranza olandesi, inglesi e giapponesi» afferma Arisi. In inverno la struttura ospita al venerdì le scuole della Lombardia e di altre regioni in visita.
Il museo del Torino è stato fondato e gestito dall’Associazione memoria storica granata. «E’ stato progettato e allestito – spiega il presidente Domenico Beccaria – dal direttore Giampaolo Muliari: lo abbiamo realizzato con le nostre forze, senza aiuto del Torino Football club. L’iniziativa deriva dal precedente museo del Grande Torino inaugurato nel 2002 a Superga, dove precipitò l’aereo con la squadra, comprendente il periodo 1939-1949». Il 4 maggio 2007 scadeva il contratto di locazione con i Servi di Maria e la Artis Opera. «In febbraio abbiamo firmato un accordo decennale – prosegue Beccaria – con il Comune di Grugliasco per trasferire il museo a Villa Claretta Assandri: ha cambiato nome in “Museo del Grande Torino e della leggenda granata” con reperti dalla fondazione a oggi».
E da Torino si passa a Genova, dove la Fondazione Genoa (azionista della squadra) ha curato la mostra dei tempi eroici del football. La prima sala è dedicata alle foto del capoluogo ligure a cavallo tra l’800 e il ‘900. Si passa in quella dedicata alla fondazione del Genoa Cricket and Football club, la più antica squadra italiana: si può sfogliare la riproduzione virtuale del primo bilancio del 1893, chiuso con un utile di 92,75 lire. Nelle successive sono collocate le maglie genoane (la prima era a strisce bianche e celesti, poi rossoblù) e quelle di Pro Vercelli, Milan e Juventus. Vi è raccontata anche la storia di Santamaria e Sardi, due calciatori dell’Andrea Doria (l’antenata della Samp), squalificati per aver accettato denaro per il passaggio al Grifone.
Marco Liguori
Tratto dal quotidiano Libero 30 luglio 2008
(Riproduzione riservata, ammessa solo dietro citazione della fonte)

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lunedì 8 dicembre 2008

Derby: decide Milito


















Sampdoria - Genoa 0-1
Partita brutta e nervosa, decide Milito al 50'
(ANSA) - ROMA, 7 DIC - Basta una fiammata del bomber Milito a decidere il derby della Lanterna. Samp-Genoa, posticipo del 15mo turno, finisce 0-1. Partita molto nervosa e non bella, che alla fine vedra' 11 cartellini gialli totali. Il primo tempo si chiude praticamente senza occasioni per le due squadre. Ci pensa allora il bomber dopo cinque minuti della ripresa a insaccare di testa. Il match si inasprisce ulteriormente, i doriani si vedono annullare due gol per fuorigioco e non riescono a pareggiare.

domenica 30 novembre 2008

Serie A - Il Genoa si illude, ma è punito dall'ex





























Per la prima volta dopo 6 partite di campionato, il Genoa non vince a Marassi e viene fermato sul'1-1 dal Bologna. Succede tutto nella ripresa: padroni di casa in vantaggio con Sculli al 55', pareggia Di Vaio al 63'

Mihajoliovic incassa l'ennesimo 1-1 da quando è alla guida del Bologna ma questa volta, contrariamente a quanto accaduto al Dall'Ara la settimana prima, il pari è accolto con soddisfazione anche se la classifica dei felsinei rimane critica. Eppure l'1-1 rimediato a Marassi rappresenta quasi un'impresa per la formazione emiliana, visto che nessuna squadra prima d"ora era riuscita a fermare il Genoa in casa propria.

Gasperini propone l'11 più ovvio con il tridente Sculli-Padalino-Milito e con l'eccezione in difesa di Bocchetti al posto di Biava. Mihajoliovic recupera in extremis Adailton, che si posiziona alle spalle di Di Vaio.

Il Grifone prova subito a prendere in mano le redini del gioco ma il Bologna non sta a guardare e nel primo tempo, a conti fatti, sono proprio gli ospiti a creare le migliori occasioni da gol, con Marchini, Di Vaio e Mingazzini: Rubinho ci mette una pezza, oppure la mira dei bolognesi fa cilecca, così si va al riposo a reti bianche.

Nel secondo tempo Gasperini decide di far entrare Gasbarroni per Palladino: cambio provvidenziale, perché il centrocampista del Genoa prima impegna Antonioli con un destro da fuori e poi sfiora il gol con una conclusione a giro che sorvola la traversa; non soddisfatto, al 55' confeziona l'assist per Sculli che colpisce di testa indisturbato sfruttando una dormita della difesa ospite.

La legge dell'ex è più forte di quella di Marassi: Adailton e Di Vaio puniscono la loro vecchia squadra: un traversone dalla sinistra del brasiliano è raccolto perfettamente dal bomber rossoblu, che porta a 8 il bottino personale in questo campionato. Di Vaio può beffare il Grifone a tempo scaduto, ma Rubinho e il palo gli negano la gioia del raddoppio. Al 93' anche Milito sfiora il vantaggio allungandosi troppo la palla e permettendo così ad Antonioli di chiudergli lo specchio della porta. Finisce con un punto a testa, il risultato più giusto al termine di un match divertente, nonostante la pioggia.

Alessandro Dal Lago / Eurosport

domenica 23 novembre 2008

Lazio-Genoa 1-1: Milito e Rubinho croce e delizia del Grifone

Accettabile spettacolo all’Olimpico di Roma dove Lazio e Genoa si sono affrontate a viso aperto e senza timori di sorta: alla fine dei 90 minuti le due squadre hanno raccolto un punto a testa, anche se forse sono gli ospiti a dover recriminare per un gol di Milito incredibilmente annullato da Mazzoleni, un rigore dello stesso argentino mandato alle stelle e una paperissima di Rubinho a dieci minuti dalla fine sul tiro di Dabo da distanza siderale: il gol del francese ha pareggiato la rete del Principe rossoblu, ancora una volta scatenato e sempre al comando della classifica marcatori.

Tridente contro tridente, ma in realtà Gasperini opta per una formazione nettamente più prudente rispetto a Delio Rossi, non fosse altro perché i terzini laziali spingono nettamente di più rispetto a quelli genoani. Il primo terzo di gara non è eccitante, Cribari ha il suo da fare per arginare alla meno peggio le scorribande di Milito, mentre l’assenza di Rocchi (Foggia preferito all’attaccante veneziano) pesa sulle sorti offensive dei padroni di casa. Quando non ci riescono i difensori, è Carrizo a fermare Milito, mentre dall’altra parte Meghni e Kolarov trovano pronto Rubinho. Sul finire della prima frazione il Genoa trova il vantaggio, ma Mazzoleni incredibilmente annulla.

Sull’assist di Vanden Borre, Milito è nettamente dietro la linea della palla, ma non la pensa così la terna arbitrale; e con questo giallo si va negli spogliatoi. Nella ripresa è il turno di Rocchi per uno spento Pandev, la partita si vivacizza nettamente. Dopo soli 7 minuti l’arbitro cerca di raddrizzare le cose e concede un generoso rigore agli ospiti per presunto fallo su Sculli: tiro del Principe, ma palla alta sulla traversa. La Lazio si scuote, sfiora il vantaggio con Foggia e Rocchi, quando Rubinho non può nulla ci pensa Papastathopoulos che salva un gol praticamente fatto sempre di Rocchi. E nel momento migliore dei biancocelesti, Carrizo combina la frittata: uscita scriteriata su cross di Palladino e gol di Milito con un bel diagonale su assist di Mesto.

La Lazio subisce il colpo, ma undici minuti dopo lo svantaggio raddrizza le sorti del match con Dabo che tenta il tiro della domenica da 35 metri e trova un Rubinho distratto che prima pare stoppare il tiro centrale, poi si fa sfuggire la sfera che si deposita in rete. Non succede molto altro, un punto a testa a coronamento di una partita gradevole in cui forse il pareggio è il risultato più giusto. Anche se gli episodi hanno sfavorito un ottimo Genoa; da rivedere la Lazio che da un mesetto viaggia col freno a mano tirato, soprattutto se Zarate non fa gli straordinari.

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Per la seconda volta in due partite, gol regolare annullato a Milito (per fuori gioco inesistente).

venerdì 14 novembre 2008

Juventus-Genoa 4-1

La Juventus strapazza il Genoa nell’anticipo di Serie A. Iniziano subito forte gli Juventini che al 5 passano grazie ad un incursione di Grygera che si incunea in area servito da Del Piero e con un secco diagonale batte Rubinho.

Il Genoa prova la reazione con Ferrari ma senza successo dietro Chiellini è un muro invalicabile.

Siamo al 25 Grygera effettua un cross al centro dell’area dove svetta Amauri che con un preciso colpo di testa batte Rubinho. Siamo alla ripresa, il Genoa prova subito la reazione ma non riesce ad andare oltre un paio di tiri fuori di Milito e un tiro sull’esterno della rete di Sculli ben servito all’interno dell’area.

Siamo all’85, splendido appoggio di Del Piero per Iaquinta che si infila al momento giusto tra i difensori centrali del Genoa, decisamente in ritardo, e insacca. Gioia quasi rabbiosa di Iaquinta, entrato in campo da pochi secondi e subito in gol. Siamo sul 3-0.

CALCIO DI RIGORE PER IL GENOA, fallo di mano di Legrottaglie che istintivamente va con il braccio incontro al pallone, batte Milito e segna la sua 10 rete stagionale.

Cross di Camoranesi e sfortunata deviazione nella propria porta di Sokratis Papastathopoulos, ma il risultato è comunque molto, troppo pesante per il Genoa.

Partita a senso unico con il Genoa mai in partita che si è limitata a tirare da fuori ma senza precisione ne’ fortuna, Milito ben imbrigliato da Chiellini poco ha potuto, Tiago apparso un po’ involuto rispetto alle buone prestazioni offerte nelle recenti partite, Del Piero bene fino a metà del secondo tempo è apparso un po’ stanco nel finale, si è rivisto Camoranesi per 20 minuti al posto di Marchionni bene , ma ancora fuori forma. Da rivedere Giovinco , entrato al posto di del Piero.

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domenica 9 novembre 2008

Genoa a valanga sulla Reggina; Marassi ringrazia il suo "Principe"


GENOVA - Sei partite in casa, diciotto punti: il Genoa continua a sognare in grande, al Ferraris non sbaglia mai e ringrazia ancora una volta il suo Principe, Diego Milito, che con la tripletta realizzata alla Reggina sale in testa alla classifica cannonieri con nove reti. Segna anche Sculli. Non inganni il 4-0 finale. Il Genoa merita indubbiamente la vittoria, ma sull'economia del match pesa enormemente l'espulsione per doppia ammonizione di Costa a fine primo tempo. Nella ripresa la valanga rossoblù. I calabresi sono ancora ultimi in classifica, Orlandi adesso rischia il posto anche se in parità numerica la Reggina se l'è giocata alla pari.

Con Santos per Lanzaro e Cozza a formare con Brienza il duo a supporto di Corradi, la Reggina tiene per un tempo intero. Crea tanto la squadra di Orlandi, con un Brienza ispirato e pericoloso (destro dal limite al 22', bene Rubinho), ma soprattutto riesce a limitare le offensive di un Genoa meno brillante del solito. Con Palladino che vince il ballottaggio con Gasbarroni (l'ex juventino colpisce una clamorosa traversa attorno alla mezz'ora) e Biava quello con Papastathopoulos, i padroni di casa tengono il possesso palla ma non servono palloni giocabili al Principe, ben marcato da Valdez. Reggina senza timori quindi, Barreto e Carmona tengono bene il confronto con i dirimpettai Motta e Juric.

Al 46' arriva l'episodio che dà una svolta alla partita: Costa (uno dei migliori), già ammonito per proteste, falcia Biava e riceve l'inevitabile secondo giallo dall'arbitro Pierpaoli. Non fa cambi Orlandi, arretra Vigiani sulla sinistra e chiede sacrificio a Cozza e Brienza.

Gasperini ha più frecce al proprio arco, e a inizio ripresa manda in campo Gasbarroni per l'impalpabile Mesto (ex della gara). Gasbarroni è subito protagonista. Numero in area e Valdez lo atterra: rigore che Milito realizza.

Orlandi toglie un incredulo Cozza (dentro Barillà), la Reggina continua a mettere in campo l'orgoglio tenendo in piedi la partita nonostante l'inferiorità numerica. Due tiri di Motta, un paio di salvataggi di Cirillo, un destro di Milito: il Genoa continua a produrre ma non chiude i conti perché sbagliano clamorosamente sia Gasbarroni che Vanden Borre, innescati alla grande da Milito.

Al 29' l'argentino fa tutto da solo, Campagnolo toglie il pallone dall'incrocio dei pali. Dall'angolo, però, Milito realizza il 2-0 con un preciso colpo di testa. Pochi minuti più tardi Sculli mette anche il suo sigillo concludendo al meglio l'ennesima iniziativa di Milito. Al 45' il Principe cala il poker con un sinistro nell'area piccola.

giovedì 6 novembre 2008

Giuseppe Sculli

Giuseppe Sculli (Locri, 23 marzo 1981) è un calciatore italiano che gioca nel ruolo di attaccante nel Genoa. È alto 177 cm e pesa 71 kg.

Viene notato da un osservatore di Luciano Moggi mentre giocava nel Brancaleone; viene quindi prelevato dalla Juventus. Dopo la trafila nelle giovanili bianconere è andato in prestito al Crotone per due anni, fra il 2000 e il 2002 in serie B.

Poi sono arrivate diverse esperienze in serie A: Modena, Chievo e Brescia. Poi passa al Messina, sempre in serie A. Nell'estate del 2006 passa al Genoa.


Giocatore di buone qualità tecnico-tattiche nella stagione 2007/2008 cerca riscatto dopo le brutte vicissitudini disciplinari, di seguito citate, grazie alla fiducia dell'allenatore Gian Piero Gasperini, suo estimatore e conoscitore fin dalle giovanili della Juventus, fiducia che verrà ripagata visto che Sculli diventerà un tassello importantissimo nello scacchiere rossoblu. [1]

Da non dimenticare le buone esperienze con le nazionali giovanili con le quali ha vinto l'Europeo Under-21 2004 e il bronzo olimpico alle successive Olimpiadi di Atene.


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domenica 2 novembre 2008

Udinese, un pari d'orgoglio. Il Genoa sfiora l'impresa











Partita spettacolare al Friuli: finisce 2-2 con le reti di D'Agostino, Milito, Sculli e Quagliarella. I bianconeri agganciano l'Inter in vetta ma rischiano di essere sorpassati dal Milan o dal Napoli. Ospiti nel complesso migliori, ma fermati da un super Handanovic.


UDINE, 2 novembre 2008 - Bisognerebbe assegnare degli scudetti alternativi. Tipo alle squadre più divertenti o all'allenatore più abile nei cambi. Udinese e Genoa salirebbero perlomeno sul podio in queste speciali (e virtuali) classifiche. Il 2-2 del Friuli di oggi è stato il classico spot per il calcio. Un risultato giusto, che ha esaltato le qualità delle due squadre: velocità da una parte (l'Udinese), poliedricità dall'altra (il Genoa). Potevano vincere tutte e due, alla fine è più il rammarico. I friulani perdono la leadership solitaria in classifica, i rossoblù mancano la prima vittoria in trasferta. Ma dopo due rigori (D'Agostino e Milito), una rimonta, e gol splendidi (Sculli, ma anche Quagliarella mica male) non possiamo non apprezzare lo spettacolo.
BIG IN PANCA - Marino lascia in panchina Quagliarella e Di Natale, all'inizio. I loro sostituti, se possiamo chiamarli così, sono Floro Flores e Sanchez. Nel Genoa c'è un'improvvisa moria di difensori: Papasthatopoulos e Biava devono dare forfeit, e titolare diventa Potenza. Davanti, accanto a Milito, la girandola di mezzapunte stavolta premia Jankovic e Gasbarroni.
CRISCITO, CHE FAI? - Passano solo tre minuti e Criscito perde la bussola. Su una punizione da metà campo che Rubinho respingerebbe senza problemi, il difensore napoletano abbraccia Floro Flores in area. Fallo tanto netto quanto ingenuo, che costa carissimo: rigore e ammonizione del difensore. Dal dischetto il sinistro di D'Agostino è letale. Uno a zero; ovvero, come consegnarsi nel peggiore dei modi all'Udinese.
SARACINESCA - Eppure la reazione degli ospiti è perfetta. Subito ad aggredire, con azioni a raffica. Forse con un po' troppi tiri da fuori area, ma la pressione genoana alla difesa friulana è costante. Certo, in porta c'è un Handanovic a dir poco in giornata di grazia. Almeno quattro, le parate difficili del portiere bianconero. L'ultima, la più spettacolare, su punizione insidiosissima di Milito che sarebbe finita all'incrocio dei pali. Ma l'Udinese soffre, soprattutto sulla destra, dove Gasbarroni è incontenibile.
MAGO GASPE - E' il 16' della ripresa. E la partita, incanalata verso l'1-0 senza sussulti, ha la sua svolta. Merito di Gasperini, che ribalta il suo Genoa; fuori Criscito e Jankovic, dentro Sculli e Rossi. Difesa a tre e tutti all'attacco. Il risultato è immediato. Dopo tre minuti Lukovic pesta il piede a Vanden Borre in area. Tagliavento intravede un rigore piuttosto dubbio che Milito concretizza per l'1-1.
DOPPIO SCHIAFFONE - Altri tre minuti, e stavolta Milito veste i panni dell'uomo-assist. Il beneficiato è proprio Sculli, che sulla sponda del Principe anticipa anche Vanden Borre e trova un destro violentissimo: ad Handanovic si piegano le mani e il Genoa mette addirittura la testa avanti. Un risultato che in questo momento è più che meritato, viste le occasioni create. L'Udinese, però, ha ancora un jolly da giocare.
QUAGLIA-GOL - Quale? Di Natale, che Marino getta nella mischia subito per raddrizzare la partita, diventata un rompicapo. Lui più Quagliarella, entrato in precedenza, sull'1-0. Totò ci mette la verve giusta, anche se il pareggio arriva per merito degli altri due membri del tridente. Pepe dalla destra inventa, l'ex doriano azzecca il destro al volo. Un po' sporco, ma quanto basta per superare Rubinho.
OCCASIONE - La partita diventa intensissima. Oltre che bella. L'Udinese crede nel sorpasso e spinge. Rubinho respinge con la pancia un tiro di Di Natale, e Lukovic ha sulla testa la palla del 3-2, a porta semi-vuota. Ma sbaglia e si dispera. Sarebbe stata una punizione eccessiva per questo Genoa. Che non avrà ancora vinto in trasferta, ma gioca davvero bene. Per i friulani una reazione d'orgoglio, utile per mantenere la vetta della classifica. Momentanea.

venerdì 31 ottobre 2008

Sokratis Papastathopoulos

Sokratis Papastathopoulos (in greco Σωκράτης Παπασταθόπουλος) (Kalamata, 9 giugno 1988) è un calciatore greco che gioca nel ruolo di difensore nel Genoa.

Difensore centrale destro le sue caratteristiche principali sono la grinta, la rapidità e l'eccezionale scelta di tempo con cui contrasta gli avversari. Fisicamente molto possente, sfrutta al meglio questa sua dote anche palla al piede nelle azioni di ripartenza.

Il suo debutto con l'AEK Atene avviene il 26 ottobre 2005 in una partita valevole per la Coppa Greca contro il PAS Giannina. La gara termina 3 a 0 per i gialloneri e il difensore si mette in mostra mettendo a segno anche una rete.
Nel gennaio 2006 per acquistare esperienza viene prestato alla squadra di seconda divisione del Niki Volos F.C. con la quale, nello spezzone di stagione, disputa 15 partite.

Il giovanissimo difensore tornato nella squadra ateniese nella stagione 2006-07 disputa 14 incontri nella massima serie meritandosi la fiducia dell' allenatore che lo schiera anche in 3 partite di UEFA Champions League 2006-2007 (vittoria 1-0 con il Milan, pareggio 2 a 2 con il Royal Sporting Club Anderlecht e sconfitta 3 a 1 col Lille OSC).

La stagione seguente è quella della consacrazione per Papastathopoulos che diventa un pilastro insostituibile per la retroguardia dei gialloneri che si classificano nuovamente al secondo posto. Il 13 aprile 2008 nella vittoria esterna per 4 a 0 contro il PAOK Salonicco Sokratis mette a segno la sua prima rete in campionato con un perentorio colpo di testa su azione da calcio d'angolo.
L' AEK Atene dopo essere stato eliminato ai preliminari Champions dagli spagnoli del FC Sevilla disputa la Coppa UEFA 2007-2008 e battuti nel primo turno gli austriaci del Red Bull Salisburgo come terza classificata supera anche il mini girone a cinque che vede nelle prime due posizioni il Villareal e la Fiorentina fermata sul pari ad Atene. Ai sedicesimi i greci incontrano gli spagnoli del CF Getafe e sotto per 1 a 0 al 93' è proprio un lancio di Papastathopoulos a consentire agli attaccanti di raggiungere il pareggio in extremis. Nella gara di ritorno gli spagnoli s'impongono invece per 3 a 0.

A vent'anni, contando i preliminari, Papastathopoulos vanta già 4 presenze in Champions League e 8 in Coppa UEFA. Il giocatore entra nelle mire di molte squadre europee, a tenere d'occhio il giocatore sono Juventus, Arsenal, Wigan Athletic e Fiorentina.

La società Ellenica il primo Agosto 2008 tramite un comunicato ufficiale annuncia il passaggio di Papastathopoulos al Genoa per una cifra intorno ai quattro milioni di euro.[1] Il giocatore vestirà la maglia del grifone, che vince la concorrenza dell'Ajax[2], per i prossimi 4 anni con opzione sul quinto. Il 27 settembre 2008 Sokratis ha fatto il suo esordio in Serie A in Fiorentina - Genoa. Nella partita successiva contro il Napoli timbra il pareggio per 1-1 con un diagonale segnando il suo primo gol in serie A e verrà espulso alla fine della partita. Nel turno infrasettimanale del 30 ottobre mette a segno, la prima rete dell'incontro Genoa - Cagliari, che terminerà sul punteggio di 2-1 per la squadra di casa.

Nel 2007 Papastathopoulos è stato capitano della nazionale Under 19 che in Austria è riuscita a raggiungere la finale del torneo. Dopo aver superato il proprio girone battendo il Portogallo e pareggiando con Spagna e Austria in semifinale i greci superano per 3 a 2 la Nazionale di calcio della Germania. La partita finale vede prevalere la Spagna per 1 a 0 ma Papastathopoulos non è in campo perchè nella partita contro la squadra tedesca prende un discusso cartellino giallo che gli costa la squalifica.

Il 5 febbraio 2008 esordisce con la nazionale maggiore che batte in amichevole la Repubblica Ceka per 1 a 0. Le 3 presenze raccolte fino ad ora però non bastano al giovane Sokratis a staccare un biglietto per Euro 2008, come accaduto a Montolivo nella nazionale italiana, è il 24' giocatore e quindi lo sfortunato escluso alla vigilia del torneo.

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giovedì 30 ottobre 2008

Genoa - Cagliari 2 a 1 (cinquina)

















Il Genoa sa vincere e, all’occorrenza, anche soffrire. Stavolta a fare le spese della legge del “Ferraris” è un Cagliari che cede per 2-1 al termine di una gara intensa. Sokratis e Thiago Motta realizzano le reti che valgono tre punti, di Bianco la rete della bandiera isolana. Assedio finale condizionato dall’espulsione, per doppio giallo, comminata a Fini. Conti coglie un palo.

In campo – Gasperini ha i giocatori contati. Nonostante tutto non si fida del turn-over e propone una difesa a 4 con Sokratis e Criscito tra Biava e Ferrari. Con Juric out per squalifica e Milanetto per infortunio, Thiago Motta viene confermato a centrocampo insieme a Rossi e Mesto. Senza Palladino alle prese con un affaticamento muscolare, il tridente offensivo è composto da Sculli e dal rientrante Gasbarroni a supporto di Milito. Dall’altra parte Allegri recupera in extremis Lopez e fa rifiatare Biondini inserendo lo scalpitante Parola. Se pesante è l’assenza dello squalificato Cossu, altrettanto importante è il rientro di Conti. Attacco formato da Acquafresca e Jeda con Lazzari alle loro spalle.

Si gioca – Sono gli ospiti a mostrare i muscoli per primi. Al 16’ Lazzari solletica Rubinho con un rasoterra insidioso poi Fini costringe Biava a sostituirsi al portiere togliendo dalla porta una palla ad effetto calciata direttamente dal corner. Il Genoa si scuote e sale in cattedra. Al 20’ Gasbarroni sfiora il palo di piatto sinistro. E’ il preludio al gol. Dopo cinque minuti, infatti, Sokratis è lesto ad approfittare di un pallone messo in mezzo da Mesto ed a battere Marchetti. Alla mezz’ora Criscito e Sculli provano ad irrobustire il risultato ma il portiere respinge.

La ripresa comincia con due volti nuovi: Bocchetti e Vanden Borrre, per Criscito e Gasbarroni. Il nuovo assetto non modifica gli equilibri dei padroni di casa che raddoppiano al 55’ inserimento in area e colpo da biliardo di Thiago Motta che non dà scampo a Marchetti. Il Cagliari reagisce con rabbia e dopo pochi secondi Conti su punizione scheggia il palo destro a Rubinho battuto. La partita si riapre al 66’, gran merito di Bianco che aggira la difesa rossoblu e corregge in rete da un paio di metri. Poi il nervosissimo Fini rimedia due cartellini gialli in pochi minuti lasciando i suoi in inferiorità numerica. Nei minuti finali Vanden Borre spreca un paio di ghiotti contropiede e il portiere genoano salva il risultato su incornata di Lopez.

La chiave –
Allegri attorno a Milito costruisce una gabbia a prova di leone e con guardiani tutt’altro che dal cuore tenero. La forza del Genoa di Gasperini è però quella di avere più frecce al proprio arco. Non è un caso che, con l’argentino in affanno, ad emergere sono altri.

La chicca – Quando la palla arriva fra i piedi di Thiago Motta la sensazione è quella che venga messa in banca. Tocchi vellutati e servizi di trenta metri effettuati con rara naturalezza e precisione. La stessa con la quale confeziona la rete che vale l’ennesimo successo casalingo.

Top & Flop
– Sokratis ha il merito di francobollare e quello di rendersi utilissimo anche in fase avanzata. Suo il gol di rapina che sblocca la sfida. Fini tra il 71’ e il 76’ riesce a commettere due falli da ammonizione che valgono la doccia anticipata.

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domenica 26 ottobre 2008

Un ottimo Genoa ferma l'Inter a San Siro

I nerazzurri fanno un passo indietro sul piano del gioco dopo il trionfo dell'Olimpico, e nella ripresa non riescono a sfruttare la superiorita' numerica. Mourinho in avanti si affida al tridente Quaresma-Adriano-Ibrahimovic, mentre a centrocampo non c'e' l'infortunato Cambiasso (e Javier Zanetti torna in mediana accanto a Stankovic e Muntari). Sul fronte genoano speculare 4-3-3, con il trio offensivo Sculli-Rossi-Milito. Nel primo tempo l'Inter fatica a trovare spazi, merito soprattutto di un Genoa ben messo in campo e sempre pronto a ripartire in velocita'. Tra il 35' e il 36' i rossoblu' vanno vicini due volte al vantaggio, sempre con Mesto. Prima il centrocampista spreca sulla respinta di Julio Cesar dopo una conclusione di Milito, poi una conclusione del numero 20 genoano da 25 metri si stampa sulla traversa. La reazione dell'Inter si concretizza solo al 38', con un cross insidioso di Ibra che viene sventato da Rubinho. Troppo poco per soddisfare Mourinho, che in avvio di ripresa cambia entrambi gli esterni, inserendo Balotelli e Obinna per Quaresma e Adriano. Poi il tecnico portoghese deve anche ricorrere al terzo cambio, con Cruz che sostituisce l'infortunato Muntari.
E' un'Inter a trazione anteriore, che al 10' va vicina al vantaggio con un colpo di testa di Ibra di poco fuori. Al 14' traversa di testa di Maicon, un minuto dopo Julio Cesar nega il gol a Milito. Il Genoa c'e', ma al 16' resta in dieci per l'espulsione di Juric (doppia ammonizione). L'Inter aumenta la pressione, crea diverse situazioni di pericolo grazie anche a un ottimo Obinna, ma non sfonda, e nel finale ancora Julio Cesar e' decisivo nel negare il gol del vantaggio al Genoa. Per la prima volta i nerazzurri non vincono in casa, mentre gli uomini di Gasperini ottengono il primo punto esterno stagionale.

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giovedì 23 ottobre 2008

Rubens Fernando Moedim (Rubinho)

Rubinho - all'anagrafe Rubens Fernando Moedim - (Guarulhos, 4 agosto 1982) è un calciatore brasiliano che gioca nel Genoa nel ruolo di portiere.

È il fratello di Zé Elias, che ha giocato in Italia con le maglie di Inter, Bologna e Genoa.

Messosi in luce nelle giovanili del Corinthians nel 1999 vince il Mondiale U-17 venendo anche premiato come miglior portiere del torneo.
Due anni dopo Rubinho esordisce come professionista sempre nella squadra bianco-nera di San Paolo in una partita internazionale con il Colo Colo.
Per il giovane Rubinho ritagliarsi un posto da titolare però è molto difficile, Rubens deve contendere il posto ai più esperti Dida e Doni (anche loro poi approdati in Italia al Milan e alla Roma).
Nel 2004 il Corinthians preleva dal Santos Fábio Costa e l'anno seguente lascia libero Rubinho, che a gennaio del 2006 si trasferisce al Vitória Setúbal in Portogallo.
Nel 2006, dopo la promozione in Serie B, viene acquistato dal Genoa e dopo un iniziale ballottaggio con Barasso viene preferito a quest'ultimo che durante il calciomercato invernale del 2006-07 passa in prestito al Taranto. Con Rubinho tra i pali i rosso-blù nel girone di ritorno accelerano la loro andatura riconquistando, dopo 12 anni, un posto nella massima serie.
Il 2007-08 è l'anno dell'esordio in Serie A per Rubinho che con la squadra genovese raggiunge un più che soddisfacente decimo posto.

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domenica 19 ottobre 2008

Genoa infallibile (in casa)

















(AGI/ITALPRESS) - Genova, 19 ott. - Il Genoa in casa non sbaglia un colpo: quarta vittoria in altrettante partite al Ferraris per i rossoblu', che possono anche sognare in grande, a patto pero' di migliorare il proprio rendimento in trasferta.
Decide il gol di Biava al 20' del primo tempo ma non e' stato facile contro un Siena che ha sofferto da matti per un tempo ma che ha rialzato la testa nella ripresa, soprattutto con il palo colpito da Galloppa (decisivo anche Rubinho). Genoa a quota 12, e domenica prossima visita all'Inter di Mourinho per sfida inaspettatamente d'alta classifica. Gia' privo di Modesto e Rossi e con Vanden Borre rientrato in ritardo dall'impegno con la Nazionale, Gasperini perde Milanetto dopo 15' (esordio per Motta) ma non il solito Genoa formato Marassi.
Compatto, aggressivo, spettacolare. Con Palladino in gran spolvero e Milito che non appare risentire delle fatiche con la Nazionale.
Sono loro due ad accendere i rossoblu', che si muovono con sincronismi praticamente perfetti. Sculli impegna subito Curci, mentre al 20' arriva il vantaggio ligure dopo che lo stesso Curci si e' salvato su gran destro di Palladino: dal corner Biava stacca piu' in alto di tutti e segna, con il portiere ex Roma che questa volta non e' impeccabile. Il Siena soffre, Milito si muove da Principe in due occasioni e per Ficagna-Portanova son dolori. Qualche pecca nel meccanismo genoano si vede nei minuti finali, con Maccarone e Frick pericolosi dalle parti di Rubinho. Giampolo arretra Kharja e inserisce Ghezzal e Calaio': Siena a trazione anteriore e Genoa che annaspa un po'. Al 28' i toscani colpiscono un palo clamoroso con Galloppa (sfiora Rubinho) poi il Genoa riesce a controllare la gara sfiorando anche il raddoppio. Il Siena va ko ma con l'onore delle armi. Anche perche' da queste parti erano gia' cadute Milan, Roma e Napoli.

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giovedì 16 ottobre 2008

Thiago Motta

Thiago Motta (São Bernardo do Campo, 28 agosto 1982) è un calciatore brasiliano che ricopre il ruolo di centrocampista nel Genoa.

Motta incomincia la sua carriera nella squadra brasiliana del Juventude, poi nel 1999 viene ingaggiato dal Barcellona su consiglio di Lorenzo Serra Ferrer, allora direttore tecnico del club. Gioca le sue prime tre stagioni con la squadra B, facendo qualche apparizione nella prima squadra in qualche amichevole.

Thiago debutta al Camp Nou sotto gli ordini di Louis Van Gaal, il 3 ottobre 2001, contro il Maiorca, in un match vinto dai balugrana per 3-0. Dopo questa partita, il brasiliano diventa un pilastro del centrocampo del Barça, grazie alla sua polivalenza, e alla sua condizione di giocatore comunitario (il suo passaporto è italiano).

Verso la fine della stagione 2002/2003, allenato da Radomir Antić, Motta si impone come uno dei giocatori più di classe del club catalano, giocando 26 partite, e segnando un gol contro il Real Sociedad.

La stagione 2004/2005 doveva essere l'anno della consacrazione per Motta; ma il brasiliano, l'11 settembre 2004, si spezza i legamenti del ginocchio destro durante una partita contro il Siviglia.

Nella stagione 2005/2006, il brasiliano si vede nella gerarchia dei centrocampisti della mediana a tre del Barcellona al quinto posto per utilizzo, dietro a Xavi, Deco, Edmilson ed Iniesta.


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domenica 5 ottobre 2008

Milito: assist e gol. Il Genoa vince in nove!
















Serie A - Il Genoa in casa non sbaglia mai

Eurosport - dom, 05 ott 18:25:00 2008

Terzo successo interno del Grifone che supera il Napoli 3-2 chiudendo in 9 uomini al termine di una partita veramente spettacolare e ricca di emozioni. In gol, nell'ordine, Lavezzi, Papastathopoulos, Palladino, Milito e Denis

FOOTBALL 2008-2009 Serie A Genoa-Napoli Milito Palladino - 0

Che il pomeriggio sia particolare lo si capisce alla prima azione: Criscito e Biava si scontrano clamorosamente lasciando Lavezzi solo davanti al portiere. "El Pocho" batte di sinistro e fa 0-1 dopo 25 secondi... Un fulmine davvero!

Trovato il vantaggio, il Napoli si chiude lasciando lo spazio per le sue veloci ripartenze, mentre il Genoa alza il baricentro ma fatica a pungere, sicché al 24' è Rubinho a salvare il risultato sul colpo di testa di Denis con una parata incredibile a una mano. Lo stesso attaccante argentino si mangia il raddoppio poco dopo girando alto di destro da pochi passi, un vero peccato visto quello che succede nel finale di tempo.

Al 40' Milito insacca di destro ma è in fuorigioco. Ilo gol del Genoa, però, arriva comunque e al minuto 44' è Papastathopoulos a realizzarlo: grande giocata quella del difensore greco che si gira al limite dell'area avversaria e incrocia con il sinistro all'angolino basso.

La rete dell'1-1 rompe gli equilibri e ad inizio ripresa il Genoa ha una marcia in più. Al 52' Sculli lancia Milito in profondità, il "Principe" difende palla alla grande e attende l'inserimento di Palladino, servendolo nel momento perfetto per il destro che vale il sorpasso. Bellissimo.

Passano solo 3 minuti, però, e il Genoa si ritrova in inferiorità numerica a causa della giusta espulsione di Marco Rossi, un rosso diretto a seguito di un fallaccio sull'inafferrabile Lavezzi. Il Napoli, però, non riesce più a giocare con la fluidità iniziale, anche perché Hamsik non la vede proprio mai e quindi il forcing partenopeo fatica a prendere corpo.

Chi invece non si ferma mai è Diego Milito. L'argentino - già autore di una doppietta in Coppa Italia - prima sfiora il tris volante di destro e al 72' non sbaglia di testa sul cross invitante di Juric. 3-1 e partita in ghiaccio? Nemmeno per idea, perché basta aspettare un paio di minuti e il Napoli torna sotto, grazie a Denis, abile ad aggirare Bocchetti prima di scaricare il sinistro sotto la traversa.

Nell'ultimo quarto d'ora, però, gli azzurri di Reja non trovano la via del pareggio anche perché il sinistro a botta sicura di Montervino viene respinto da Criscito, mentre Rubinho si esalta ancora sulla zuccata di Denis togliendo il pallone dal sette.

Il Genoa chiude soffrendo in 9 (doppio giallo a Papastathopoulos), ma si merita i 3 punti. Tanto rammarico, invece, per il Napoli che ha perso pur giocando un ottimo calcio.

Luca Stacul / Eurosport

giovedì 2 ottobre 2008

Milito infrange i sogni del Ravenna













2-1 grazie a due gol di Milito nel secondo tempo dopo che gli ospiti erano passati in vantaggio con Pettinari! Con questa soffertissima vittoria la squadra di Gasperini si qualifica per gli ottavi di finale dove affronterà l'Inter

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lunedì 29 settembre 2008

Fiorentina - Genoa 1-0













Bello solo il secondo tempo, decide un gran gol di Gilardino

(ANSA) - FIRENZE, 27 SET - Un gran gol di Gilardino ha regalato alla Fiorentina la vittoria per 1-0 sul Genoa nell'anticipo della quinta giornata di serie A. Primo tempo senza vere occasioni da gol, con le squadre che si chiudono bene a vicenda. Ripresa piu' vivace, con Frey che salva la porta viola da un diagonale di Milito. E dopo 16 minuti il gol viola: Gilardino spara un diagonale perfetto imprendibile per Rubinho. Per il bomber e' il terzo gol in campionato quest'anno.

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