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domenica 2 novembre 2008

Udinese, un pari d'orgoglio. Il Genoa sfiora l'impresa











Partita spettacolare al Friuli: finisce 2-2 con le reti di D'Agostino, Milito, Sculli e Quagliarella. I bianconeri agganciano l'Inter in vetta ma rischiano di essere sorpassati dal Milan o dal Napoli. Ospiti nel complesso migliori, ma fermati da un super Handanovic.


UDINE, 2 novembre 2008 - Bisognerebbe assegnare degli scudetti alternativi. Tipo alle squadre più divertenti o all'allenatore più abile nei cambi. Udinese e Genoa salirebbero perlomeno sul podio in queste speciali (e virtuali) classifiche. Il 2-2 del Friuli di oggi è stato il classico spot per il calcio. Un risultato giusto, che ha esaltato le qualità delle due squadre: velocità da una parte (l'Udinese), poliedricità dall'altra (il Genoa). Potevano vincere tutte e due, alla fine è più il rammarico. I friulani perdono la leadership solitaria in classifica, i rossoblù mancano la prima vittoria in trasferta. Ma dopo due rigori (D'Agostino e Milito), una rimonta, e gol splendidi (Sculli, ma anche Quagliarella mica male) non possiamo non apprezzare lo spettacolo.
BIG IN PANCA - Marino lascia in panchina Quagliarella e Di Natale, all'inizio. I loro sostituti, se possiamo chiamarli così, sono Floro Flores e Sanchez. Nel Genoa c'è un'improvvisa moria di difensori: Papasthatopoulos e Biava devono dare forfeit, e titolare diventa Potenza. Davanti, accanto a Milito, la girandola di mezzapunte stavolta premia Jankovic e Gasbarroni.
CRISCITO, CHE FAI? - Passano solo tre minuti e Criscito perde la bussola. Su una punizione da metà campo che Rubinho respingerebbe senza problemi, il difensore napoletano abbraccia Floro Flores in area. Fallo tanto netto quanto ingenuo, che costa carissimo: rigore e ammonizione del difensore. Dal dischetto il sinistro di D'Agostino è letale. Uno a zero; ovvero, come consegnarsi nel peggiore dei modi all'Udinese.
SARACINESCA - Eppure la reazione degli ospiti è perfetta. Subito ad aggredire, con azioni a raffica. Forse con un po' troppi tiri da fuori area, ma la pressione genoana alla difesa friulana è costante. Certo, in porta c'è un Handanovic a dir poco in giornata di grazia. Almeno quattro, le parate difficili del portiere bianconero. L'ultima, la più spettacolare, su punizione insidiosissima di Milito che sarebbe finita all'incrocio dei pali. Ma l'Udinese soffre, soprattutto sulla destra, dove Gasbarroni è incontenibile.
MAGO GASPE - E' il 16' della ripresa. E la partita, incanalata verso l'1-0 senza sussulti, ha la sua svolta. Merito di Gasperini, che ribalta il suo Genoa; fuori Criscito e Jankovic, dentro Sculli e Rossi. Difesa a tre e tutti all'attacco. Il risultato è immediato. Dopo tre minuti Lukovic pesta il piede a Vanden Borre in area. Tagliavento intravede un rigore piuttosto dubbio che Milito concretizza per l'1-1.
DOPPIO SCHIAFFONE - Altri tre minuti, e stavolta Milito veste i panni dell'uomo-assist. Il beneficiato è proprio Sculli, che sulla sponda del Principe anticipa anche Vanden Borre e trova un destro violentissimo: ad Handanovic si piegano le mani e il Genoa mette addirittura la testa avanti. Un risultato che in questo momento è più che meritato, viste le occasioni create. L'Udinese, però, ha ancora un jolly da giocare.
QUAGLIA-GOL - Quale? Di Natale, che Marino getta nella mischia subito per raddrizzare la partita, diventata un rompicapo. Lui più Quagliarella, entrato in precedenza, sull'1-0. Totò ci mette la verve giusta, anche se il pareggio arriva per merito degli altri due membri del tridente. Pepe dalla destra inventa, l'ex doriano azzecca il destro al volo. Un po' sporco, ma quanto basta per superare Rubinho.
OCCASIONE - La partita diventa intensissima. Oltre che bella. L'Udinese crede nel sorpasso e spinge. Rubinho respinge con la pancia un tiro di Di Natale, e Lukovic ha sulla testa la palla del 3-2, a porta semi-vuota. Ma sbaglia e si dispera. Sarebbe stata una punizione eccessiva per questo Genoa. Che non avrà ancora vinto in trasferta, ma gioca davvero bene. Per i friulani una reazione d'orgoglio, utile per mantenere la vetta della classifica. Momentanea.