mercoledì 4 gennaio 2012

Il debutto del Violinista: «Ferraris, che spettacolo»

Genova - Traffico in tilt, al Signorini. Auto parcheggiate ovunque. La lunga attesa, è il giorno del primo allenamento di Alberto Gilardino nel Genoa. C’è pure un bel sole, non la pioggia a favorire mimetizzazioni. Ma dov’è il Gila? Arrivato presto a Villa Rostan, già nel suo ventre affrescato. Puoi immaginarlo sotto quelle volte alte, il violino. Ma in campo, a esultare? Millecinquecento tifosi rossoblù ad attendere, salutare, festeggiare. Dopo. Prima arrivano gli altri giocatori, sfila Rossi sorridente, battuta: «Tutti qui per l’arrivo di Totti?». No, un altro campione del mondo 2006. Ecco le 15, squadra in campo. Gilardino? No. Obiettivi puntati, clic pronto, resta in canna. Per ultimo esce Marino. Dopo il capitano, tocca al tecnico: «A saperlo, andavo dal parrucchiere». E la zazzera bionda del centravanti? Cominciano le esercitazioni tattiche, 8 che attaccano e 4 che difendono, punta centrale è Pratto. Tra i millecinquecento, qualcuno comincia a domandare, qualcuno a temere. Che è, un giallo? No, viola. Come il fumogeno acceso all’ingresso di Gila sul terreno di gioco. Sono le 15 e 22.


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