lunedì 23 maggio 2011

In 30mila al funerale della Samp

Dal silenzio di sette giorni fa, domenica da “triste y solitario final” con la Sampdoria in serie B, alla festa dentro e fuori lo stadio di ieri colorata di rossoblù. Due immagini fissano la giornata dei circa trentamila che hanno festeggiato la caduta dei blucerchiati. La prima. Le centinaia di magliette bianche con la scritta “Non succede, ma se succede... è successo. Ciao ciao rumente”. La seconda lo striscione ovviamente tinto di blucerchiato che ha accolto, in via Venti Settembre, la testa del lunghissimo corteo: “Una giornata di Baldoria”. Tutto, cori, sfottò e striscioni intonati alla lettera “B”.

In uno sventolio di bandiere a doppia faccia, rossa e blu, con la “b”. Come lo striscione “Belin, è successo”. Già nel pomeriggio, dentro il Ferraris, l’aperitivo dell’amaro calice del tifo sampdoriano. Nella Nord il “Ci viene un dubbio, quanti sarete a Gubbio”. Nella Sud le bare blucerchiate appese alle balaustre. La partita va via nel 3-0 del primo tempo. E dalla ripresa in poi è uno scalpitare per il fischio finale. Colori e suoni, la tensione della manciata di minuti prima della gara si annega nella “festa”. Un centinaio di tifosi del Cesena arrivati in auto e che avevano parcheggiato sulla “piastra” si erano trovati a passare dal Pontetto, ritrovo rossoblù prepartita. Tra i cesenati qualche “sherpa” della tifoseria blucerchiata. Poi in via Bobbio il fronteggiarsi dei due gruppi, vola qualche bottiglia, cori, insulti, il Reparto Mobile si schiera tra i due gruppi e tutto si risolve senza troppi scossoni.

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