domenica 17 aprile 2011

Il Genoa blinda la serie A Il Brescia sempre più giù

I rossoblù vincono 3-0 e allontanano la squadra di Iachini dalla salvezza. Nella ripresa i gol di Rafinha, l'autorete di Accardi e il sigillo di Antonelli tutti in gol grazie agli assist di Palacio

GENOVA, 17 aprile 2011 - Il Genoa batte in crescendo il Brescia 3-0 e a 42 punti si candida per una nuova stagione in serie A. Precipita invece la formazione di Iachini, trafitta nella ripresa dai gol di Rafinha, dall'autorete di Accardi e dalla rete di Antonelli, in tutti i tre casi grazie agli assist di Palacio. Una vittoria maturata con estrema pazienza, dopo avere subito il pressing del lombardi che non mollano mai e che devono fare i conti con un Eduardo mai visto.
Rodrigo Palacio mattatore a Marassi. LaPresse
Rodrigo Palacio mattatore a Marassi. LaPresse
frenesia — Per nulla soddisfatto delle ultime prestazioni, Ballardini ritiene opportuno conferire più autorità a centrocampo e schiera il predestinato Rafinha al posto di Konko come esterno destro. Per il resto nulla di nuovo, mentre Iachini senza lo squalificato Eder affianca Diamanti a Caracciolo. Il tema di Marassi è noto: i rossoblù lottano per la vittoria-serenità, il Brescia invece per tentare il colpo e conquistare una miracolosa salvezza. La partenza della formazione lombarda è fin troppo chiara: pressing costante e ben organizzato, mentre il Genoa arranca sorpreso. I liguri riescono comunque a fatica a ricucire gli strappi, senza però riuscire mai a spaventare la difesa ospite. Ma in entrambi i casi c'è troppa frenesia e poca lucidità negli ultimi venti metri. Atteggiamento che penalizza lo spettacolo e regala poche emozioni, anche se le contendenti attaccano a viso aperto senza inutili tatticismi. Le uniche occasioni, a dire il vero, sono casuali, come la palla che va a sbattere sulla coscia di Floro Flores e sfiora la traversa, oppure le carambole davanti e Eduardo.
Festa dopo il gol di Rafinha. LaPresse
Festa dopo il gol di Rafinha. LaPresse
super palacio — La partenza della ripresa e i primi minuti non cambiano lo stato delle cose. Il ritmo è indiavolato, ma la testa è sgombra da idee. Così Ballardini e Iachini fanno la prima mossa: nel Genoa Antonelli per Kucka, nel Brescia Lanzafame per Kone. Tra i rossoblù Rafinha si sposta al centro della linea mediana, mentre Palacio arretra rispetto a Floro Flores. Mosse azzeccate, perché il Genoa trova equilibrio, sfruttando anche una certa stanchezza del Brescia. Momento che coincide con il gol rossoblù. E' il 14' quando Palacio si scatena in fuorigioco. Rafinha lo accompagna e raccoglie l'assist da trasformare in gol. Il Brescia reagisce subito, ma tra la punizione di Diamanti e il pareggio ci si mette di mezzo Eduardo che toglie letteralmente la palla dal sette. Iachini inserisce anche Berardi per Accardi. Cambio fatale, perché il neo entrato al 25' permette al Genoa di raddoppiare con la più classica delle autoreti: palla deviata in rete sul cross dalla sinistra di Palacio. Ma non molla il Brescia che ingaggia un duello con Eduardo, ma il portoghese manda a quel paese i suoi detrattori almeno con tre interventi decisivi. La ciliegina sulla torta è di Antonelli che in pieno recupero raccoglie di destro l'assist di super Palacio per poi insaccare con un piattone sinistro. Giù il sipario!

Gaetano De Stefano

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