martedì 16 novembre 2010

Ballardini: «Qui, l’ambiente ideale»


Immagine dal piazzale del Sant’Elia, dove sono parcheggiati i pullman delle squadre: Acquafresca, ex Genoa, vicino all’entrata del mezzo e tutti i suoi compagni della passata stagione scendono ad abbracciarlo. In una fotografia, il discorso di Ballardini dopo il successo del Grifone a Cagliari. Anche se Robert ora è in Sardegna per rinascere, simbolo di ciò che il tecnico intende per gruppo. «L’autostima è meritata dai ragazzi, con il loro sacrificio. Questa è stata una partita di attenzione, carattere, umiltà. A tratti ho visto anche buon gioco, ma soprattutto voglia di aiutarsi, così abbiamo battuto un avversario molto forte e motivato. Al Genoa ci sono ragazzi giusti, che hanno voglia di fare e qualità. Poi, è chiaro, ogni tecnico porta la sua organizzazione. Però qui c’è un unico segreto: abbiamo trovato una società organizzata, una rosa attrezzata e un gruppo giusto». “Giusto”, non un’altra parola viene ripetuta dal tecnico di Ravenna, accolto da applausi nel suo ex stadio: «Grazie per questo benvenuto». Lo saluta con tre punti, mentre da oltre i cancelli dell’impianto arrivano le urla dei tifosi sardi: «Vattene». No, non sono rivolti al tecnico dell’impresa salvezza 2008, bensì a Bisoli, da giocatore idolo cagliaritano, da allenatore, ora, decisamente più in basso nel gradimento. Massimo Cellino medita sul da farsi. Bisoli: «Io mi sento tranquillo, perché la squadra ha giocato bene. Mi rimetto alle decisioni della società, come sempre. È mancata solo l’ultima espressione, il gol. Loro l’hanno trovato, questa è la bravura delle grandi squadre». Ballardini intasca complimento e punti. Una battuta sul cambio di Rudolf con Dainelli: «Non volevamo avere dietro l’uno contro uno e intendevamo dare più libertà a Rafinha nelle ripartenze, visto che le loro mezz’ali faticavano a prendere i nostri esterni». Prove di organizzazione, verso la Juve: «Squadra attrezzata per vincere il campionato, per stare nelle zone alte della classifica. Ma noi abbiamo mezzi e pubblico per competere con loro».

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