martedì 30 novembre 2010

Eduardo sotto esame, riprende quota Marchetti

Marchetti vicinissimo al Genoa, anzi no, forse sì. Che il portiere della Nazionale all’ultimo Mondiale, ora ai margini della squadra nel Cagliari e in attesa di arbitrato per ottenere lo svincolo causa mobbing, piaccia parecchio alla società rossoblù è noto, tanto che a luglio era stato a un passo dal passaggio al Grifone, in cambio di Acquafresca, prima che la situazione si ingarbugliasse ed Eduardo battesse Sorrentino in volata. Dopo uno scontro con il presidente del Cagliari, Marchetti è finito in pratica fuori dai giochi, tanto che i sardi hanno Agazzi come titolare e Pelizzoli come vice. La data dell’arbitrato in Lega (13 dicembre) è fissata da tempo, il Cagliari sta cercando una soluzione che limiti i danni, perché rischia seriamente di perdere a zero uno dei migliori portieri italiani. Il Genoa, dal canto suo, ha iniziato a fare i conti con qualche incertezza di Eduardo, anche se, numeri alla mano, le parate decisive del portoghese hanno portato più punti di quelli persi per errori. In attesa di fare un bilancio al momento della pausa natalizia (mancano solo tre partite), un giro di orizzonti è stato fatto.

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Kaladze out per un mese

Ancora un problema muscolare in casa Genoa. Gli accertamenti strumentali ai quali si è sottoposto il difensore georgiano Kakhaber Kaladze hanno infatti evidenziato una lesione di secondo grado all’adduttore destro che lo obbligherà a una sosta di almeno tre settimane. Kaladze dopo la gara di Coppa Italia mercoledì scorso aveva lamentato un risentimento muscolare tale da impedirgli la trasferta di ieri a Brescia. Per il giocatore rientro previsto solo dopo la sosta natalizia.

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domenica 28 novembre 2010

Nel pantano zero gol per Brescia e Genoa

Finisce 0-0 al Rigamonti in una gara condizionata da una forte nevicata, anche se le due squadre disputano un bel primo tempo ricco di emozioni e lottano fino al 94'

Il colpo di testa di Caracciolo salvato sulla linea da Mesto. Ap
Il colpo di testa di Caracciolo salvato sulla linea da Mesto. Ap
BRESCIA, 28 novembre 2010 - Nevica fitto a Brescia, ma ciò non impedisce alla squadra di Iachini e al Genoa di condurre in porto uno 0-0 mai noioso e giusto. Risultato però che non cambia lo stato delle cose per entrambe. Per il Brescia che ottiene il terzo punto nelle ultime 10 partite; per il Genoa che non riesce a decollare.
Mesto dice no a caracciolo — Le due contendenti chiudono la prima frazione senza gol, ma regalano agli spettatori del Rigamonti un'ottima prestazione. La partenza della gara è tutta rossoblù. La squadra di Ballardini attacca con personalità e già nei primi due minuti mette in condizione Toni di andare a rete. Il Brescia va subito in affanno e fatica a contenere il pressing dei liguri. Iachini fa alzare la squadra per placare il furore dei rossoblù e la grande occasione-gol dell'11' cambia completamente l'assetto della gara. Il colpo di testa di Caracciolo nell'area piccola viene fermato sulla linea da Mesto, con l'aiuto del palo. La replica è di Toni al 15'; una conclusione al volo dell'ex di turno che esce di pochissimo. Due miracoli di abilità su un campo che comincia a cedere sotto i fiocchi. Banti ne approfitta per fermare l'incontro e far ridisegnare le linee del campo cancellate dalla nevicata.

 

 

Brescia 0 Genoa 0



Pareggio al Rigamonti. Il Genoa parte bene: nel primo tempo Toni pericoloso in due occasioni, poi palla gol del Brescia. Mesto salva sulla linea. Gara sospesa 6’ per neve. Nel secondo tempo succede poco

BRESCIA (3-4-2-1): Sereni; Zebina, Bega, Martinez; Zambelli, Vass, Hetemaj, Berardi (st 26’ Dallamano); Diamanti (st 39’ Konè), Eder (st 18’ Possanzini); Caracciolo. A disp. Arcari, Cordova, Mareco, Budel, Dallamano. All. Iachini 
 
GENOA (4-3-1-2): Eduardo; Mesto, Ranocchia, Dainelli, Criscito; Rossi, Milanetto (st 40’ Moretti), Veloso (st 48’ Modesto); Kharja;Palacio (st 16’ Palladino), Toni. A disp. Scarpi, Tomovic, Rudolf, Jankovic. All. Ballardini 

 
Note. Gara sospesa per 6’ per ritracciare le righe del campo cancellate dalla neve. Recuperi 6’ E 4’: . Ammoniti: Bega, Vass, Rossi
Arbitro: Banti di Livorno (Carrer, Petrella, IV uomo Merchiori)



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sabato 27 novembre 2010

Veloso, dieta e gol o si cambia

Troppo belli per giocare a calcio. Accusa spesso fatta ai fascinosi del pallone, come Borriello. E lui a botte di gol e impegno smentisce. Un esempio, l’ex rossoblù, che vale pure per chi in rossoblù è appena arrivato. E, parola furente di Enrico Preziosi, «non ha ancora capito cosa significa giocare a Genova». Il presidente indica i modelli in casa: «Toni e Milanetto». Destinatario primario: Miguel Veloso. Bello e pure bravo, anche sa la seconda parte finora si è vista poco al Ferraris. Lusitano con caviglia sinistra da curare (ieri, dopo l’ennesimo guaio contro il Vicenza, era gonfia: oggi accertamenti e Brescia a forte rischio), tecnica sopraffina, collocazione tattica da definire, vis pugnandi da aumentare, peso da diminuire. Dieta pronta, iperproteica equilibrata, per portarlo al top nell’arco di 3 o 4 settimane (salvo altri stop prolungati per infortunio). Cambiare la linea, Preziosi fa capire che non è soltanto questione di chili.

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venerdì 26 novembre 2010

Borini, missione a Genova Jelenic rossoblù fino al 2015

Intendiamoci, per adesso quello di Enrico Preziosi è un richiamo, duro e diretto, per stimolare giocatori da cui si aspetta di più, molto di più. Miguel Veloso, Houssine Kharja, in parte anche Eduardo. Non un addio annunciato per i centrocampisti e ancor meno per il portiere. Semmai un ultimatum, con tempistica: un mese per dimostrare. «Non capiscono ancora cosa significa giocare a Genova, gennaio è l’occasione per farglielo capire». Se non lo intendono prima, sì, addio. E qualcosa si muove sulle possibili idee in entrata, in sostituzione o affiancamento: da McDonald Mariga a Marco Biagianti e Jasmin Kurtic, passando per suggestioni di ritorno come quella che giunge dalla Spagna, Sergio Canales, sebbene di non semplice concretizzazione. Adesso, esami per chi è in rosa. E studio di ciò che serve. «Gennaio? Uno o due inserimenti, ne parleremo con il mister», dice Preziosi. Primo appuntamento la settimana prossima, approfondimento a metà di dicembre. Due uomini di livello. Due uomini in più rispetto a quelli già acquistati. «Hallenius arriverà a dicembre», ha annunciato il presidente rossoblù. E l’altro? Mentre è seguita la pista londinese che porta a Fabio Borini del Chelsea (ieri al Signorini c’era Marco De Marchi, agente della punta della Nazionale U21 oltre che di Andrea Ranocchia), sono stati definiti gli ultimi dettagli per un altro talento d’attacco, colpo messo a segno dal ds Stefano Capozucca: Enej Jelenic, stellina slovena, ha firmato fino al 2015 con il Genoa. 

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giovedì 25 novembre 2010

Su Kharja e Veloso le “picconate” di Preziosi

La partita con il Vicenza lascia il segno. In attacco? Sì, certo, le poche note positive in una serata tutt'altro che esaltante. Ballardini: «Felice per il ritorno al gol di Toni e Destro, oltre che per il rientro di Palacio e di Jankovic, sebbene Bosko più indietro. Peccato per il primo tempo, da 1 a 10 teniamo 10 alla Coppa Italia, ma a lungo abbiamo giocato male, sotto ritmo, slegati, nell'intervallo eravamo dispiaciuti».
Non Enrico Preziosi, lui era proprio nero, come dice lui “un po’ parecchio incazzato”. . Genoa-Vicenza lascia il segno a centrocampo, in negativo, con le picconate secche del presidente rossoblù: «Veloso? Ci sono giocatori che non hanno ancora capito cosa significa giocare nel Genoa e gennaio è l'occasione per farglielo capire». S'intende, mercato aperto in entrata ma pure in uscita. «Meglio avere asini che corrono piuttosto che cavalli fermi. Qui non si fanno passeggiatine e tocchetti, anche se si è dei nazionali. Mentre gente come Toni e Milanetto entra e si sbatte. Anche Kharja, oltre a Veloso che non ha trovato la forma: a centrocampo stiamo soffrendo e, a gennaio, o si svegliano i nostri o cambiamo».

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martedì 23 novembre 2010

Coppa Italia, ecco il turnover di Ballardini

«Domani sera abbiamo due obiettivi: cercare di far recuperare qualcuno e avere rispetto dell’ avversario, della competizione e della nostra gente». Davide Ballardini alla vigilia della sfida di Coppa Italia contro il Vicenza fotografa così la partita. (clicca e ascolta )
«È una competizione a cui teniamo e che va affrontata bene», dice il tecnico. C’è la voglia di passare il turno ma soprattutto di rivedere in campo alcuni assenti di lungo corso.
«Giocherà chi ha bisogno di giocare e chi ha giocato meno come ad esempio Moretti - annuncia Ballardini -. Per Jankovic l’idea è di riuscire a fargli fare un po’ di partita (clicca e ascolta ); per Palacio vedremo se ce ne sarà bisogno a partita in corso (clicca e ascolta). Milanetto e Criscito hanno bisogno di recuperare (clicca e ascolta) mentre deciderò fra Ranocchia, Dainelli e Kaladze chi far riposare. Rossi è squalificato e anche Toni ha giocato tanto nelle ultime giornate. In porta? giocherà Scarpi». (clicca e ascolta )

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lunedì 22 novembre 2010

(S)visti dal lontano - Eduardo, Dainelli, Veloso e Toni, ovvero la spina dorsale del Grifone

Esprimo un sentimento. La Juve di ieri mi ha ricordato una squadra con la maglietta molto colorata versione 2009-2010: calci, fortuna, catenaccio organizzato. Il doppio autogollonzo Dainelli Eduardo è già leggenda. Le traverse del Luigi Ferraris ancora tremano. La Juventus è stata abilissima a raddoppiare e arroccarsi con un 8 – 2 – 0 nella propria area di rigore. Legittimo per carità: la Vecchia Signora non ha “rubato” nulla, anzi, ha meritato di vincere. Consentitemi però, una riflessione: le grandi, grandissime squadre sono altre. Chi ricorda in quel di Marassi una spaziale Inter targata Special One, capace di giocare ed esaltarsi a prescindere dall’evoluzione del risultato?
Oltre la singola partita, il ragionamento da fare è tuttavia un altro. In ogni squadra ci sono quattro giocatori essenziali, portiere, libero, registra e centravanti. L’anno delle meraviglie Rubinho, Ferrari, Thiago Motta e Milito erano interpreti capaci di far rendere anche i compagni al massimo (Bocchetti, Biava, Juric e Sculli su tutti).
Il rimpiazzo di questi quattro giocatori ha costituito e continua a costituire un problema: Amelia, Moretti, Dainelli, Kharja, Floccari, Suazo, Acquafresca e Crespo sono incorsi in problemi fisici o ambientali che ne hanno ridotto il rendimento atteso.
Quest’anno il Presidente Preziosi ha puntato su Eduardo, Veloso e Luca Toni, oltre su un recuperato Dainelli. Se l’Ex Viola è efficace ed encomiabile per grinta, grazie anche alle ottime prestazioni di due Ranocchia e Kaladze, l’inserimento degli altri è ancora da completare. Eduardo è fortissimo e decisivo sulle uscite basse, più incerto tra i pali. La domanda è: con il cambio di allenatore serve ancora un portiere abile soprattutto nell’uscire a valanga sui piedi dell’avversario lanciato a rete? Questa situazione tattica con Gasperini si verificava spesso. Con Ballardini, si spera, molto meno.


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La parola ai lettori - Diego Grillo: «Il regolamento Fifa è chiaro: Marchisio non poteva giocare a Marassi»

Riceviamo e pubblichiamo questa interessante email del nostro lettore Luigi Grillo
Quella che giustamente il ns. Presidente Preziosi rimarca come "furbizia" nel non sprecare energia nelle varie nazionali è in realtà un contravvenire alle regole FIFA.
Sulla base dell’Art. 5 dello Statuto FIFA il Comitato Esecutivo ha adottato un regolamento sullo status e sui trasferimenti dei calciatori ( vedi link http://www.figc.it/other/bando_agenti_2010/Regolamento_Status_Trasf_Gioc12ott09-itafinal.pdf ) che nell'allegato 1- Svincolo dei calciatori per le squadre nazionali - dice testualmente :
· Art. 5 Limiti imposti ai calciatori: «Un calciatore che sia stato convocato dalla propria Federazione per far parte della rosa di una delle sue squadre nazionali non ha diritto, salvo diverso accordo con la relativa associazione, a giocare per la società con la quale è tesserato durante il periodo dello svincolo…. La suddetta limitazione imposta sulla possibilità di giocare per la società deve inoltre essere prolungata di 5 giorni qualora il calciatore, per un motivo qualsiasi, non abbia voluto o potuto rispondere alla convocazione».
· Art. 6 Misure disciplinari – par. 2 «Ove una società si rifiuti o non provveda a svincolare un calciatore nonostante le disposizioni contenute nel presente Allegato, la Commissione per lo Status dei Calciatori richiederà alla Federazione di appartenenza della società di dichiarare persa/e la/le partita/e alla/e quale/i il calciatore ha partecipato per la società stessa. Tutti i punti ottenuti dalla società in questione devono essere annullati».

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L’errore del Genoa? Cedere il centrocampo alla Juventus – Senza correttivi non c’è nulla da fare

Cari amici genoani vicini e lontani la sconfitta del Genoa a Marassi contro la Juve è derivata da due aspetti precisi. Uno lo ha spiegato in conferenza stampa mister Ballardini (a cui va riconosciuta una grande onestà intellettuale): «Nel primo tempo la Juve ha fatto meglio di noi. Ci schiacciavamo troppo e abbiamo concesso loro troppi metri di campo». La gara è stata decisa tutta nella prima frazione: l’errore è stato quello di schierare in teoria quattro difensori, ma che in realtà diventavano cinque. Al quartetto Rafinha-Ranocchia-Dainelli-Kaladze si aggiungeva Criscito che retrocedeva non riuscendo a contenere Krasic.

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Un bomber in redazione - Mino Francioso: «La Juve vince sfruttando le disattenzioni della difesa genoana»

A Marassi il Genoa affronta una delle squadre che sta attraversando un periodo di forma smagliante. Per questo il Genoa, a inizio partita, cerca di rimanere nella sua metà campo per evitare di lasciare spazi liberi agli attaccanti avversari, adottando dei raddoppi su Krasic e Quagliarella. Il Genoa parte aggressivo creando due occasioni da goal con Luca Toni che non è riuscito a concludere davanti a Storari,e con Rafinha su calcio di punizione laterale direttamente in porta, esaltando le qualità del portiere.Su un rilancio dal centrocampo la Juve realizza il goal con la sponda di testa di Quagliarella su Marchisio che calcia in porta trovando una deviazione di Dainelli. La palla finisce alle spalle dell' incolpevole Eduardo.

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domenica 21 novembre 2010

Ancora Krasic, la Juve stende il Genoa

I bianconeri espugnano Marassi grazie ai gol del serbo e Marchisio

GENOVA
Il ritorno di Krasic regala una marcia in più alla compassata ma arcigna Juventus di Del Neri, che grazie al serbo vince senza problemi al Ferraris contro un Genoa confuso e riesce a mantenere il passo, seppur da lontano, del Milan capolista.

Oltre al serbo, Del Neri ringrazia anche il collega Ballardini per la sua tattica difensiva, che nel primo tempo ha lasciato in mano degli avversari il pallino del gioco. Rimpiangere Gasperini è lecito vedendo in campo cinque difensori (anche se Criscito può spingere sulla fascia) e quattro centrocampisti. Toni è l'unica punta e nessun inserimento degli esterni cambia per i genoani la triste realtà. La Juventus si conferma solida, con Melo e Aquilani bravi a fermare gli avversari e a ripartire.

Detto del livello superiore di Krasic, che annienta Criscito, reduce da prestazioni superbe, è il gioco corale che risalta al Ferraris. Spicca anche Marchisio, che ha evitato la Nazionale per non perfette condizioni e fa scappare una critica a Preziosi, che i suoi nazionali stranieri (Kharja e Rudolf) li ha visti tornare acciaccati. Del Neri schiera la formazione annunciata e invita subito i suoi a spingere per non perdere di vista il Milan. La diga eretta da Ballardini cade al primo affondo bianconero, complice anche una buona dose di sfortuna. I cinque difensori non riescono a impedire a Marchiso di calciare al volo in area: la palla, colpita senza pretese, viene deviata da Dainelli e va sul palo, rimbalza in campo ma finisce addosso a Eduardo e carambola in rete.
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IL PAGELLONE - Rossi è un moto perpetuo, Veloso ha fosforo e classe. Kharja: rientro incoraggiante

GENOA
EDUARDO 5,5: la sfortuna ci mette lo zampino ma con un po’ più di esplosività avrebbe potuto evitare il primo gol. Non irreprensibile neppure sul gol di Krasic. Nella ripresa bravo su Iaquinta e Quagliarella.
RAFINHA 6: stantuffo inesauribile sulla destra, sbaglia qualche appoggio più del solito.
RANOCCHIA 6,5: la solita sicurezza. Anche al cospetto di fior di attaccanti gioca con grande eleganza ed efficacia.
(KHARJA 6,5): appare trasformato rispetto alle ultime opache prestazioni pre – infortunio. Colpisce anche una traversa.
DAINELLI 6,5: sfortunato in occasione del gol di Marchisio, chiude in maniera perentoria su Iaquinta lanciato a rete.
KALADZE 6: altra buona prestazione. Qualche sbavatura nella ripresa.
ROSSI 6,5: costante spina nel fianco della Juve. Si trasforma spesso in attaccante aggiunto e dispone anche di due ottime palle gol. L’anima della squadra.
MILANETTO 6: il centrocampo della Juve non lo lascia ragionare e, soprattutto, nel primo tempo, ne risente. Meglio nella ripresa.
VELOSO 6,5: giostra palloni su palloni, cambiando gioco in continuazione. Calcia una serie di corner al bacio.
(RUDOLF SV)
CRISCITO 5,5: Krasic è una forza della natura. Prova a limitare i danni ma viene saltato nell’azione del gol. Colpisce una traversa che grida vendetta.
MESTO 5: non entra in partita. Sbaglia anche i palloni più semplici e la manovra offensiva ne risente.
(DESTRO 5,5): nel finale sfiora il gol ma è l'unica volta in cui riesce ad eludere il controllo bianconero.
TONI 5,5: si procura più occasioni rispetto al solito ma non riesce a concretizzarle. Male quando è chiamato a dettare l’ultimo passaggio.

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Criscito: il ds del Bayern al Ferraris



© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Secondo quanto riportato da Sky Sport, il direttore sportivo del Bayern Monaco, Christian Nerlinger, avrebbe anticipato il viaggio in Italia (martedì sera i bavaresi affronteranno infatti la Roma all'Olimpico per il quinto turno della fase a gironi della Champions League) per osservare da vicino il laterale sinistro della nazionale italiana Domenico Criscito (24), nuovo obiettivo primario dei Roten, alle prese con l'odierna gara di campionato contro la Juventus. Nel mirino anche di Inter e Milan, Criscito è attualmente legato al Genoa fino al giugno 2014, e il costo del suo cartellino è stimato intorno ai 9 milioni di euro.

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Colpo Juve a Genova Krasic è uno spettacolo

I bianconeri superano il Genoa 2-0 grazie a un'autorete di Eduardo e a un gol del serbo nel primo tempo. Ripresa in sofferenza per la squadra di Delneri, che sbaglia il colpo del k.o. e rischia il ritorno dei rossoblù. Traverse di Criscito e Kharja

 GENOVA, 21 dicembre 2010 - La lieta sorpresa per la Juve a Marassi non è solo il recupero di Krasic, ma anche il ritorno alla vittoria, dopo due pari consecutivi (ma 11 gare senza sconfitte). Il 2-0 contro il Genoa nasce nel primo tempo da un'autorete di Eduardo al 18' e da un gran gol dello stesso Krasic al 23'. Nella ripresa è invece il Genoa, rianimato dagli innesti di Kharja e Destro, a farla da padrone, ma la Juve soffre resiste e alla fine vince. Con Ballardini al primo k.o. sulla panca rossoblù.

Krasic c'e' — Delneri in extremis si decide a rischiare Krasic, fra i probabili infortunati fino a ieri e oggi protagonista assoluto in campo, con Lanzafame in panca insieme a Del Piero, perché in attacco c'è la coppia di friulana memoria Quagliarella-Iaquinta (con Pepe squalificato e la solita mezza dozzina di indisponibili in infermeria). Anche Ballardini, alla terza gara sulla panchina del Genoa, si ritrova fra le mani un Kharja quasi imprevisto dopo l'infortunio con la nazionale marocchina, e lo fa accomodare in panca. In campo manda invece Kaladze a dar man forte a Criscito sulla sinistra, là dove impazza furia Krasic. Veloso in avanti completa il reparto con Toni e Mesto. La prima occasione è proprio per l'ex azzurro, lanciato a rete ma fermato da Storari. Ma la prima nota di cronaca degna di nota è l'ammonizione a Criscito, arrivata per un'entrataccia su Krasic al 14'. Al 18' la Juventus spezza gli equilibri: Marchisio batte a rete, Dainelli tocca senza riuscire a deviare lontano dallo specchio, il pallone innesca una carambola fra Eduardo e il palo finché l'ultimo tocco del portiere fa finire il pallone oltre la linea. Grottesco ma vero, e la Juve è in vantaggio. La blanda reazione del Genoa non basta, i bianconeri trovano il raddoppio, al 23'. Stavolta è Krasic stesso a fare tutto da sé: penetrazione da destra, Criscito - condizionato dalla precedente ammonizioni - lascia fare e lascia passare, il serbo non si perde in ringraziamenti, supera anche Veloso e batte a rete di destro. Eduardo ancora tocca ma non devia, e il pallone finisce ancora in rete. E per Krasic è il quarto gol.

traverse per criscito e kharja — Il Genoa si scatena, e al 27' sfiora il gol con Criscito, il più attivo fra i suoi: il suo sinistro al volo si stampa sulla traversa e sul rimbalzo Toni manda alto. Identico destino tocca alla successiva occasione genoana, che capita sulla testa del centravanti (su cross del solito Criscito). Al 32' i padroni di casa trovano anche il gol, ma il tocco di Toni è con la mano, e dunque l'attaccante viene pure ammonito. La Juve si rifà viva al 38', con Krasic che mette Iaquinta in condizione di chiudere il match, ma l'attaccante manda fuori la più facile delle deviazioni. Il primo tempo si chiude con Storari che a fatica chiude su Mesto. E' il preludio di quel che accadrà nella ripresa. Ballardini innesta forze fresche nel match, mandando in campo Destro e Kharja al posto di Mesto e Ranocchia. La Juve è chiusa all'angolo, il Genoa dà l'impressione di poter dimezzare lo svantaggio da un momento all'altro, con una raffica di quasi gol, salvataggi (bianconeri) in extremis, errori di mira millimetrici. E invece la Juve resiste nel suo bunker (Sorensen prenderà il posto di Motta), dal quale esce poco (e male). Al 17' Sissoko prende il posto di un Krasic affaticato, e la Juve perde spinta. Chiellini continua a fare gli straordinari, Iaquinta sbaglia ancora la palla del k.o., Delneri sta per mandare in campo Del Piero ma Aquilani intanto chiede il cambio e dunque il prescelto è Salihamidzic. Intanto si moltiplica la raffica di occasioni rossoblù, Kharja colpisce ancora la traversa, ma finisce con la prima sconfitta di Ballardini al cospetto di Delneri e il (momentaneo?) terzo posto in classifica della Juve.
Livia Taglioli

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Genoa 0 Juventus 2

Protesta dei tifosi per l’orario del match. La Juve batte il Genoa: autogol di Eduardo (indeciso) e raddoppio di Krasic. Rossoblù sfortunati: colpite due traverse

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sabato 20 novembre 2010

«Criscito interessa al Bayern»


Per risollevare le sorti del proprio travagliato reparto difensivo, il Bayern Monaco starebbe cercando il colpo grosso sul mercato di riparazione a gennaio, e avrebbe messo gli occhi su Domenico Criscito, 23 anni, in forza al Genoa e nel giro della Nazionale di Cesare Prandelli, come lo era già con Marcello Lippi.
Lo afferma oggi il quotidiano `Bild´, il più diffuso in Germania, secondo cui gli osservatori bavaresi seguirebbero Criscito da parecchio tempo; i vertici societari avrebbero anzi già avviato contatti con il più antico club italiano.
Difficile però che l’affare vada in porto: l’eclettico difensore di origini campane l’estate scorsa ha rinnovato fino al 2014 il contratto con il Grifone, che conta di farne il futuro capitano della squadra. Campione in carica ma attualmente solo sesto in BundesLiga, il Bayern d’altra parte in difesa ha parecchi problemi: puntava molto sul giovanissimo italo-tedesco Diego Armando Contento, che però in prima squadra ha stentato ed è comunque fuori per infortunio dalla fine di settembre

Ballardini: contro la Juventus ho poche alternative


Non è stata sicuramente la settimana che si aspettava, quella appena trascorsa, per Davide Ballardini. Tra impegni con le rispettive nazionali e rientri con infortuni, le possibilità di lavorare con calma in vista della sfida con la Juventus di domani al Ferraris sono svanite presto.
«La Juventus? È una squadra costruita per essere protagonista, non so se riusciranno ma hanno preso dei giocatori importanti e rispetto all’anno scorso sono un gruppo molto più compatto - spiega in conferenza prima dell’allenamento Ballardini - Hanno perso solo due gare fino ad ora, facendo tra l’altro risultato con il Milan a San Siro e a Manchester. È una squadra che se la può giocare con chiunque».
Avversario dunque non facile contro il quale le possibilità di scelta sono ridotte al minimo. «La formazione? Purtroppo non ci vuole tanta fantasia. Ci sono poche alternative. Facciamo riferimento al gruppo di giocatori delle ultime due giornate». Formazione che vedrà in avanti naturalmente Luca Toni. «Per noi un giocatore fondamentale. È il giocatore del quale il Genoa non può fare a meno proprio per il suo modo di giocare. È davvero un giocatore completo».
I convocati: 
PORTIERI: 1 Eduardo, 88 Perin, 73 Scarpi. 
DIFENSORI: 4 Criscito, 3 Dainelli, 13 Kaladze, 24 Moretti, 16 Ranocchia, 5 Tomovic. 
CENTROCAMPISTI: 11 Kharja, 20 Mesto, 23 Modesto, 77 Milanetto, 18 Rafinha, 7 Rossi, 42 Veloso, 36 Zuculini. 
ATTACCANTI: 25 Boakye, 22 Destro, 17 Rudolf, 9 Toni.

Possibile la formazione del secondo tempo di Cagliari, con il 4-3-3: 
Eduardo, Rafinha, Ranocchia, Dainelli, Criscito; Rossi, Milanetto, Veloso; Mesto, Toni, Rudolf.

***RECUPERA RUDOLF, CI SARA' CONTRO LA JUVE***


Dopo gli spostamenti che in settimana hanno depauperato la rosa, regalando lo strascico dell’infortunio in nazionale per Kharja, la squadra ha serrato le fila svolgendo una seduta tecnico-tattica. Agli ordini di Ballardini e del suo staff, i giocatori hanno provato a lungo gli schemi, cimentandosi in una serie di addestramenti funzionali. La situazione in infermeria non presenta novità rilevanti, a parte quella citata. Non destano preoccupazioni, nello specifico, le condizioni di Rudolf alle prese con i postumi di una contusione. Il nazionale ungherese si candida a essere della partita. Fuori causa per domenica, oltre probabilmente a Kharja, Chico, Palladino, Palacio e Sculli.

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venerdì 19 novembre 2010

Il derby in posticipo

Il derby Sampdoria-Genoa in programma domenica 19 dicembre si giocherà alle 20.45. Lo comunica la Lega Calcio, che ha accolto le richieste provenienti da Genova, affinché la partita non si giocasse di pomeriggio, in modo da non compromettere una giornata considerata fondamentale per le compere natalizie.
Quando la data e l’orario, originariamente fissato per le 15, vennero resi noti, Paolo Odone, presidente di Ascom e della Camera di Commercio, dichiarò al Secolo XIX: «Ho parlato con il prefetto e ho anche contattato il Genoa. Come Ascom scriveremo alla Lega calcio per chiedere di anticipare la partita alle 14.30, in modo che resti il tempo per gli acquisti, o di posticiparla alle 20.30».
Nei giorni scorsi la stessa richiesta era stata avanzata dal Comune di Genova.

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giovedì 18 novembre 2010

JANKOVIC: «Datemi un po' di tempo, tornerò più forte di prima»

L'attaccante rossoblù ha risposto alle domande dei tifosi sulla Fan Page ufficiale del Genoa su Facebook



© foto di Giacomo Morini
 
Non si è sottratto alle domande. Anzi, ha rilanciato: "E' stato un periodo duro, mi ha aiutato la mia famiglia e mio figlio Sergej... Mi è mancato il contatto con il pubblico, sentire la Nord gioire con me... Tornerò presto con la prima squadra, sabato penso di giocare 90 minuti con la Primavera". Polenta e compagni lo aspettano a braccia aperte. Nel frattempo Bosko Jankovic ha preso parte, con entusiasmo, alla chat sulla Fan Page ufficiale del Genoa su Facebook. Tanti contatti, un incalzante botta e risposta (venerdì su Genoa Live in onda un servizio). In totale 217 post. C'è chi addirittura gli ha scritto dalla Serbia. E lui, senza battere ciglio, ha risposto in lingua madre. Chiaro il messaggio ai suoi sostenitori: "Datemi un po' di tempo, tornerò più forte di prima".

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ESCLUSIVA PIANETAGENOA - GRAZIANO CESARI: «Scettico e perplesso della designazione di Morganti»

L'ex arbitro genovese, in esclusiva per Pianetagenoa1893.net, ammette che avrebbe preferito un giovane internazionale



Chi meglio dell'ex arbitro ed opinionista televisivo Graziano Cesari può valutare la designazione di Emidio Morganti per Genoa - Juventus? Pianetagenoa1893.net lo ha contattato in esclusiva per avere le sue impressioni al riguardo.
 «Sono molto scettico e perplesso - ammette - Le ultime direzioni di Morganti sono state assolutamente negative e per un match così delicato, atteso ed importante mi sarei aspettato un internazionale. Arbitro molto esperto? E' vero ma non vuol dire nulla, solo che fischia da parecchio tempo. Sarebbe stato molto meglio un giovane in forma piuttosto che un arbitro con tante partite sulle spalle ma nell'occhio del ciclone. Ed invece arriverà Morganti, con un retaggio mentale di errori e polemiche, un esempio su tutte, quelle seguite al recente derby Lazio - Roma».


Claudio Baffico

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Il gol più bello dell’anno, in corsa anche un neo-genoano

Un promettente ma ancora sconosciuto attaccante svedese, Linus Hallenius, è il favorito dai bookmaker per il Premio Puskas 2010, il trofeo che viene assegnato al giocatore che ha realizzato il gol più bello dell’anno. Hallenius da gennaio giocherà nel Genoa.

Il video

mercoledì 17 novembre 2010

Genoa verso la Juventus, allenamenti all’ora di pranzo

L’inconsueto orario della sfida con la Juventus, alle 12.30 domenica prossima, ha portato lo staff tecnico del Genoa a variare gli orari dei prossimi allenamenti. Oggi pranzo di tutta la squadra all’hotel Sheraton, tra il primo e il secondo allenamento. L’idea nasce dall’allenatore Ballardini, per approfondire la conoscenza con i giocatori e lo staff, anche lontano dal terreno di gioco.
Sia domani che venerdì, il programma per Toni e compagni prevede invece una sveglia anticipata alle 8, un brunch all’inglese alle 9.30 e una seduta, a porte chiuse, alle 12.30. Per fare in modo così che i giocatori si adattino all’orario e alle condizioni ambientali con cui avranno a che fare domenica al Ferraris.

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martedì 16 novembre 2010

Ballardini: «Qui, l’ambiente ideale»


Immagine dal piazzale del Sant’Elia, dove sono parcheggiati i pullman delle squadre: Acquafresca, ex Genoa, vicino all’entrata del mezzo e tutti i suoi compagni della passata stagione scendono ad abbracciarlo. In una fotografia, il discorso di Ballardini dopo il successo del Grifone a Cagliari. Anche se Robert ora è in Sardegna per rinascere, simbolo di ciò che il tecnico intende per gruppo. «L’autostima è meritata dai ragazzi, con il loro sacrificio. Questa è stata una partita di attenzione, carattere, umiltà. A tratti ho visto anche buon gioco, ma soprattutto voglia di aiutarsi, così abbiamo battuto un avversario molto forte e motivato. Al Genoa ci sono ragazzi giusti, che hanno voglia di fare e qualità. Poi, è chiaro, ogni tecnico porta la sua organizzazione. Però qui c’è un unico segreto: abbiamo trovato una società organizzata, una rosa attrezzata e un gruppo giusto». “Giusto”, non un’altra parola viene ripetuta dal tecnico di Ravenna, accolto da applausi nel suo ex stadio: «Grazie per questo benvenuto». Lo saluta con tre punti, mentre da oltre i cancelli dell’impianto arrivano le urla dei tifosi sardi: «Vattene». No, non sono rivolti al tecnico dell’impresa salvezza 2008, bensì a Bisoli, da giocatore idolo cagliaritano, da allenatore, ora, decisamente più in basso nel gradimento. Massimo Cellino medita sul da farsi. Bisoli: «Io mi sento tranquillo, perché la squadra ha giocato bene. Mi rimetto alle decisioni della società, come sempre. È mancata solo l’ultima espressione, il gol. Loro l’hanno trovato, questa è la bravura delle grandi squadre». Ballardini intasca complimento e punti. Una battuta sul cambio di Rudolf con Dainelli: «Non volevamo avere dietro l’uno contro uno e intendevamo dare più libertà a Rafinha nelle ripartenze, visto che le loro mezz’ali faticavano a prendere i nostri esterni». Prove di organizzazione, verso la Juve: «Squadra attrezzata per vincere il campionato, per stare nelle zone alte della classifica. Ma noi abbiamo mezzi e pubblico per competere con loro».

Fonte

Polemica Juve-arbitri, il Grifone è preoccupato

Verso Genoa-Juve sull’onda delle polemiche arbitrali post pareggio bianconero con la Roma. Dopo il rigore concesso ai giallorossi per fallo di mano di Pepe, il direttore generale della Juventus, Giuseppe Marotta, ha chiesto ripetutamente a gran voce «uniformità di trattamento». Ieri è arrivata la replica dell’amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani: «Credo che Marotta potesse evitare quelle dichiarazioni sul rigore non concesso al Palermo. Noi protestiamo come tutti ma mai mi sarei sognato di andare a parlare di rigori dati o non dati alla Juve».

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lunedì 15 novembre 2010

Pragmatismo, umiltà e un pizzico di cinismo: ecco il segreto di Ballardini per la vittoria di Cagliari

La dea Eupalla soccorre gli umili, soprattutto se sono un po’ anche audaci. Davide Ballardini è stato sicuramente aiutato dalla divinità evocata tanti anni fa dal grande Gianni Brera. Il tecnico del Genoa racchiude queste caratteristiche e le trasmette alla squadra: così sono arrivati i due successi contro Bologna e Cagliari. Oggi nel primo tempo ha mantenuto un atteggiamento difensivistico: forse a tratti è risultato eccessivo e ha rischiato in due/tre occasioni di subire un gol in contropiede. A tratti la squadra è sembrata “scollata” tra centrocampo e difesa come nelle precedenti trasferte. Di più: le fasce erano sfruttate molto poco. Nel secondo tempo l’allenatore ha cambiato le carte in tavola sostituendo un incerto Rudolf con Dainelli. Devo dire che all’inizio questa mossa mi ha lasciato perplesso: Toni aveva ricevuto pochi palloni giocabili e senza una “spalla” il reparto offensivo rischiava di incepparsi.

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domenica 14 novembre 2010

Colpo Genoa a Cagliari Ranocchia: gol e Nazionale

Per Ballardini seconda vittoria consecutiva. I liguri vincono 1-0 al Sant'Elia grazie a un gol del difensore allo scadere: in serata Prandelli lo convoca per la prima volta in Azzurro. Sconfitta immeritata per un Cagliari sprecone

CAGLIARI, 14 novembre 2010 - L’esame scritto di Ballardini è stato un trionfo. Strette di mano, promozione piena e tre punti, mercoledì sera a Marassi, con il Bologna. La prova orale è un distesa di silenzi sul capitolo gioco, ma il massimo per il risultato: Ranocchia spedisce dietro la lavagna un Cagliari sprecone, gelato nel finale. All’esame del Sant’Elia, Cagliari appena sufficiente. Bello nel gioco, buono nell’intensità: mediocre sotto porta. Se il Genoa non capitola, è solo grazie a un Eduardo in versione "The Wall". Nel finale, Agazzi si addormenta, e Ranocchia mette a tacere anche i fischi dello spazientito pubblico sardo.

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Cagliari 0 - Genoa 1 Ranocchia, gol azzurro




Il difensore di testa dà la vittoria ai rossoblù e festeggia la convocazione con la Nazionale maggiore. Eduardo migliore in campo, decisive le sue parate. Seconda vittoria consecutiva per Ballardini.

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sabato 13 novembre 2010

Milanetto: «Cassano al Genoa? Mi tengo Palacio»


«Per diventare una squadra che vuole recitare un ruolo importante in questo campionato bisogna cominciare a fare bene in trasferta». A tracciare il solco da seguire per il Genoa è Omar Milanetto, autore del gol vittoria contro il Bologna, uno che parla poco, tanto che dopo la gara di mercoledì non se l’era sentita di incontrare la stampa. Lo ha fatto invece oggi al termine della seduta mattutina.
«È stata una vittoria importante arrivata dopo due giorni strani - ha spiegato il `cervello´ del centrocampo rossoblù -. Era importante vincere per poter continuare a lavorare come avevamo fatto prima. Contro il Bologna è stata comunque una partita particolare, ci tenevamo troppo a portarla a termine e c’era sicuramente un pò di frenesia per il risultato». Una gara segnata dal’esordio in panchina di Ballardini, dopo quattro anni di Gasperini.
«Il mister è una persona educata, umile, è arrivato in punta di piedi e questo è importante. Gasperini? ha fatto tantissimo per questa squadra chiaro che avrà un posto di riguardo nella storia del Genoa, quello che volevo dirgli l’ho detto personalmente, adesso dobbiamo guardare avanti. La società ha preso una decisione che la squadra deve accettare, come abbiamo sempre lavorato al massimo con Gasperini faremo con Ballardini».
Da Bologna a Cagliari, pochi giorni per godere del successo, subito una sfida non facile. «Siamo pronti per affrontarli ma sappiamo che sono una squadra pericolosa, ormai ci conosciamo bene, ci incontriamo da tanti anni, sappiamo tutti e due come giochiamo, sarà una partita dura». Tra gli argomenti del giorno non poteva mancare un accenno a Cassano e alla possibilità che il talento barese possa non essere in campo per il derby, senza contare le voci che lo avvicinerebbero proprio al Grifone. «Non sarebbe un problema trovarmelo davanti - racconta Milanetto - anche perché abbiamo vinto dei derby anche con lui in campo. Lui al Genoa? sinceramente mi tengo il mio Palacio».

***I 21 CONVOCATI PER CAGLIARI***

Ecco l'elenco dei convocati per la partita di Cagliari (domani ore 15) diramato dal Genoa. Oltre a Jankovic, sono assenti anche Chico, Palacio, Palladino e Sculli.
PORTIERI: 1 Eduardo, 73 Scarpi, 88 Perin. DIFENSORI: 4 Criscito, 3 Dainelli, 13 Kaladze, 24 Moretti, 16 Ranocchia, 5 Tomovic
CENTROCAMPISTI: 11 Kharja, 20 Mesto, 77 Milanetto, 23 Modesto, 18 Rafinha, 7 Rossi, 42 Veloso, 36 Zuculini
ATTACCANTI: 25 Boakye, 22 Destro, 17 Rudolf, 9 Toni

«Cagliari indimenticabile, ma ora conta il mio Genoa»


Dopo la vittoria con il Bologna che ha segnato l’esordio di Ballardini sulla panchina del Genoa dopo l’esonero di Gasperini, i rossoblù cercano conferme domani a Cagliari, dove il nuovo allenatore guidò la squadra locale in una rimonta-salvezza memorabile.
Domani, i rossoblù si trovano ad affrontare un doppio ostacolo: un Cagliari reduce dalla sconfitta con il Napoli nel recupero e un mal di trasferta che nelle ultime tre sfide ha visto il Grifone sempre sconfitto. L’importanza della gara è dunque duplice e di questo Ballardini è consapevole. «La partita è molto importante - spiega Ballardini -, sappiamo di avere i mezzi per fare una buona gara. Il Genoa ha giocatori che possono sentire meno l’aspetto casalingo di una gara. Ma va anche detto che a parte poche squadre il problema dei risultati in trasferta è comune».

venerdì 12 novembre 2010

Ballardini: «Il traguardo? È un segreto»


Esce dal Ferraris mani in tasca come è stato per quasi tutta la partita. La squadra esulta sotto la Nord e la Sud, Milanetto si abbraccia con Rossi e Rudolf e lui, Davide Ballardini esce come se fosse uno di quelli di servizio al campo. Corpo estraneo?
Il suo primo commento dice di no: «Poche volte in carriera ho incontrato un gruppo così, di gente per bene, seria e professionale».”Madonna che silenzio c’è stasera” sul cementone che copre il Bisagno davanti al Ferraris. “Madonna che silenzio c’è stasera” come recitava Francesco Nuti che cantava “c’hai le poppe a pera”. “Poppe” che il tifo si augura abbiano le forme tonde di un 3. I tre punti della vittoria, perché ieri sera ha preso avvio l’asse “BoCaJu” che non è una squadra della Boca, ma Bologna, Cagliari e Juventus in rapida successione: aspettative e timori, aspettative di tirare fuori almeno cinque, sei punti, timori di pantano e mormorii e malumori da fondo classifica con una squadra dai molti nomi pesanti come gli infortuni che l’hanno falcidiata: «Il Genoa ha giocato una partita meritevole della vittoria, con intensità e generosità».

giovedì 11 novembre 2010

BALLARDINI: «Ho visto un grande Genoa»


© foto di Federico De Luca
«Ho visto un grande Genoa: ha corso molto, ha creato molto. Per sintetizzare: un bel Genoa». Davide Ballardini è molto soddisfatto del suo esordio rossoblù: lo è ancora di più dei suoi giocatori, conosciuti appena due giorni fa. «Durante la runione tecnica di oggi pomeriggio – racconta il mister – ho trovato un gruppo di ragazzi perbene, hanno grandissimo rispetto tra di loro e si aiutano: sono stati davvero ben educati. E’ molto difficile trovare un gruppo così. Nei giorni scorsi ho cercato di capirne le caratteristiche e di cercare di collocarli nelle posizioni più adatte per loro». Riguardo al cambiamento di modulo, Ballardini precisa che «non è un problema di disposizione, ma bisogna essere chiari nei principi di gioco. Solo in questo modo si può scegliere come giocare: se col trequartista, a volte con tre attaccanti oppure con due punte centrali.
Principi del gioco significa quando un compagno ha la palla come ci si deve muovere oppure cosa fare quando l’avversario ne ha il possesso». Ballardini è molto ottimista anche per il futuro: «Con la disponibilità e la qualità dei giocatori e il recupero degli infortunati la squadra fornisce sensazioni positive, poiché c’è un gruppo sano».
Ballardini poi racconta le sue impressioni riguardo al pubblico del Ferraris. «Quando si guardano le gradinate con le loro coreografie e i loro cori diventa difficile per i giocatori non dare il meglio di sé». Nemmeno il tempo di gustare la vittoria e bisogna già pensare alla trasferta di Cagliari: «Sarà una gara molto difficile poiché il Cagliari è una squadra che gioca allo stesso modo da quattro anni e che conosco bene per otto undicesimi. I giocatori posseggono degli automatismi ben collaudati: sono inoltre molto arrabbiati per aver perso stasera contro il Napoli».

IL PAGELLONE - Rudolf è un artista ma il capolavoro è di Milanetto


© foto di Filippo Gabutti
GENOA
EDUARDO 6: trascorre una serata di assoluta tranquillità.
RAFINHA 6,5: dirottato sulla linea dei difensori, si distingue per una serie di ottimi anticipi. Molto insidioso in fase di spinta.
RANOCCHIA 6,5: se il Bologna non tira mai in porta, il merito è anche il suo. Poco appariscente ma puntuale in ogni circostanza.
DAINELLI 7: guida con maestria la difesa senza perdere mai la calma. Abbina eleganza ad efficacia.
CRISCITO 6: il nuovo mister gli affida soprattutto compiti di copertura e lui non delude. Qualche sortita in più in avanti avrebbe fatto comodo.
ROSSI 6,5: corre, contrasta, combatte. A tratti perde lucidità ma è l’anima della squadra.
MILANETTO 7: il suo colpo di biliardo regala al Genoa tre punti pesantissimi. Nel primo tempo è il faro della squadra, confermando che la qualità non ha età.
VELOSO 6,5: vedergli accarezzare il pallone è un piacere per gli occhi. Solo la traversa gli nega la gioia del gol.
(KALADZE SV)
MESTO 5,5: l’impegno non manca ma spesso finisce per perdersi in un bicchier d’acqua.
(DESTRO SV)
RUDOLF 7: nel primo tempo tiene in scacco da solo tutto il Bologna. Ha classe da vendere e quando punta l’uomo risulta devastante.
(KHARJA SV)
TONI 5,5: può fare molto di più. Spizzica tanti palloni ma difetta in precisione. Si riscatta parzialmente con l’assist del gol.

mercoledì 10 novembre 2010

Ballardini, buona la prima Il Genoa supera il Bologna


Un gol di Milanetto al 36' della ripresa regala subito un successo al tecnico che ha sostituito Gasperini. Meglio i Grifoni per tutta la partita, emiliani rinunciatari e pericolosi solo con Di Vaio



GENOVA, 10 novembre 2010 - Un 1-0 per cominciare. Comincia così l'avventura di Davide Ballardini sulla panchina del Genoa, l'unica vera, grande novità di questa 11ª giornata giocata al Ferraris. "Gasperson" (lo striscione) è sempre lì, ma sulla panchina dei Grifoni c'è l'ex Lazio, Palermo e Cagliari, una Supercoppa italiana in bacheca e un curriculum da rinfrescare dopo il passaggio a vuoto nella Capitale. Un tiro di Milanetto a 15' dal termine gli permette di battere il Bologna di Malesani, l'unico altro subentrato (a Colomba) in questa stagione.



SPINTA RUDOLF — La difesa a quattro è l'unico marchio di fabbrica del nuovo tecnico, che per il resto si affida al tridente del suo predecessore, con Mesto a destra, Rudolf a sinistra e Toni al centro. Malesani gli piazza addosso Portanova, Britos per i raddoppi, Garics e Rubin sulle corsie esterne. In avanti, ancora Di Vaio largo a sinistra con Meggiorini punta centrale di movimento e Buscè sulla fascia opposta. In mezzo, Milanetto ed Ekdal a battagliare. Parte meglio il Genoa, più deciso a sfondare, soprattutto sulla sinistra. Rudolf è il primo a saggiare i riflessi di Viviano: quella del portiere emiliano all'8' è una parata che vale un gol. L'ungherese alla fine risulta il migliore in campo, ma è nel primo tempo che fa la differenza, saltando costantemente Garics.


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Genoa-Bologna 1-0

Luca Toni in azione

Nel turno serale di campionato, esordio di Davide Ballardini sulla panchina rossoblù. Nel primo tempo, molte occasione per il Genoa; nella seconda frazione, traversa di Veloso e gol di Milanetto