martedì 5 ottobre 2010

MarcanToni

Un simbolo per un mondo, mondo del centravanti, dove si respirano gol. Pure quando manca il fiato, perché il giorno della partita volge al termine, e serve un ultimo respiro. Quel simbolo c’è, è la mano a svitare l’orecchio. «Ci sentite?». Luca nello spogliatoio, con i compagni di rossoblù, la chiama “elica”. È già mania anche a Genova. E non basta. Serve un simbolo diverso per andare oltre, più dentro quel mondo. Nella fenomenologia di Luca Toni.
Magari il quadro che ha firmato e che ha contribuito alla raccolta di “Un cuore grande così”, ma anche lì fa l’elica. Allora un cane, quello giallo col ghigno del marchio di abiti di cui è testimonial, prodotti che ha regalato in queste settimane a tanti compagni e staff genoano. O il cocker della compagna Marta Cecchetto, Gigio. O ancora quelli del canile comprensoriale di Pavullo, che ha sostenuto insieme all’Associazione Vagabondi alla Riscossa. Ancora qualcos’altro. Una canzone? Facile pensare a “Luca Toni sei per me Numero Uno”, hit tedesca del periodo al Bayern Monaco. Poi c’è “Modena is Burning”, con «ho visto Luca Toni a Serramazzoni», e “Centravanti” composta da Cantautore giallorosso, semestre nella Roma prossima avversaria del Grifone: «La tua testa che si avvita, segni e giri le dita, è una gioia infinita».

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Fonte: Il Secolo XIX.it

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