lunedì 16 agosto 2010

Zuculini, il fiore del Genoa

La sveglia era alle cinque del mattino. «Alle cinque e mezza la partenza, in auto con mio padre Marcelo, per evitare il traffico. L’allenamento del Racing era alle nove, arrivavamo presto e io dormivo un paio d’ore in macchina prima di andare negli spogliatoi». Al ritorno, anche tre ore di viaggio per tornare da Avellaneda a Escobar, quartiere della Grande Buenos Aires. La subte, la metropolitana fino a Plaza Italia. «Poi il bus numero 60». Ancora un altro tratto per giungere a casa. Magari un compagno gli dava un passaggio fino a Belgrano o Palermo, altre volte c’era papà pure al ritorno. «Se non aveva altre cose da fare veniva a prendermi». E capitava che Franco andasse con Marcelo a distribuire le macetas realizzate dal padre: «Sono vasi per fiori piccoli». L’impresa Zuculini. Ora trasferita nel pallone. «Mio fratello Bruno gioca nel Racing, è un ’93, centrocampista, molto bravo». Franco, quello vecchio (20 anni a settembre), nel Genoa.

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