giovedì 10 settembre 2009

Genoa-Napoli sfida da 120 milioni

Tutto esaurito per il grande show. Domenica sera le luci di Marassi illumineranno la sfida tra Genoa e Napoli, squadre che hanno avuto in questi anni un percorso comune e aspirano a raggiungere una posizione di vertice, alle spalle delle big Inter e Juve. Gasperini è già lassù: sei punti e i primi applausi, ancor più graditi perché c’erano dubbi dopo le cessioni di Milito e Thiago Motta, diventati subito protagonisti nell’Inter. Donadoni ha sfiorato il colpo a Palermo, fallito per errori arbitrali e ingenuità, e ha piegato il Livorno, mostrando la qualità dei suoi attaccanti. Le ambizioni del Napoli e del Genoa, che insieme hanno vissuto le sofferenze della C1 e la gioia del ritorno in A (che festa il 10 giugno 2007 a Genova, lo 0-0 che riportò due gloriosi club nel calcio vero), sono dichiarate dagli investimenti di De Laurentiis e Preziosi, il produttore cinematografico e il re dei giocattoli che hanno avuto differenti approcci con il calcio. Quasi 120 milioni. Ne ha investiti 52 il Napoli, il club che ha speso di più perché poco è arrivato da prestiti e cessioni. Il Genoa ne ha messi sul tavolo 65, acquistando giocatori che erano stati nel mirino del dg napoletano Marino, come gli attaccanti Floccari e Acquafresca, prestato all’Atalanta, e il portiere Amelia. Ma i rossoblù hanno incassato tanto, soprattutto attraverso le due illustri cessioni all’Inter: Moratti ha speso 40 milioni per Milito e Thiago Motta.

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