sabato 11 aprile 2009

Genoa in estasi: 3-2 e Juventus a -10



IL GENOA SI IMPONE 3-2 SULLA JUVENTUS!!! Alla fine risulta decisivo il gol all'88' di Palladino, che risponde alla rete di iaquinta che aveva riportato gli ospiti in linea di galleggiamento! Successo meritato per il Grifone, nonostante i tanti episodi che faranno discutere...

Del Piero e Iaquinta rispondono alla doppietta di Motta, ma alla fine Palladino decide la sfida del Ferraris con il suo gol all'88': il Genoa supera la Fiorentina ed è quarto, mentre la Juventus rimane a 10 punti dall'Inter capolista

Non è bastato tutto il cuore della Juventus per negare al Genoa la gioia del quarto posto che vale la Champions, confermato anche dopo qualche ora di sorpasso viola, in nome di un sogno che non vuole finire mai.

La squadra di Gasperini batte 3-2 una Juve che riesce a uscire dalla morsa del Grifone solo nella ripresa e solo - curiosamente - dopo essere rimasta in 10 a seguito dell'espulsione di Camoranesi. Il verdetto finale, però, lascia i bianconeri a leccarsi le ferite a -10 dall'Inter, a una settimana dallo scontro diretto di Torino.

In avvio di gara il Genoa è straripante: l'occasione migliora arriva con il salvataggio sulla linea di Legrottaglie che nega il gol a Palladino al 7', ma è la manovra stessa dei padroni di casa a rendere le cose difficili a Ranieri, incapace di offendere di fronte al pressing avversario.

Al 29' il meritato vantaggio, ma irregolare. Mesto si infila verso il centro e va giù al limite, l'arbitro fischia e Thiago Motta insacca con il sinistro all'angolino. Si dovrebbe ripartire con la punizione dal limite ma Rocchi decide di convalidare il gol tra le proteste bianconere.

Poco male, perché la serata nera dell'arbitro si abbatte come una scure anche sul Genoa: al 44', infatti, Del Piero entra in area da destra, Ferrari entra in tackle colpendo il pallone e Rocchi dà rigore, con lo stesso capitano che insacca spiazzando Rubinho. Uno pari, in tutti i sensi.

La sensazione di superiorità genoana, però, si traduce nuovamente nel punteggio con la prima marcatura limpida della serata, in pieno recupero. E' ancora Motta a gettarsi di testa sul corner di Juric, depositando la sfera sotto il 'sette' per il 2-1 dell'intervallo.


Ad inizio ripresa Iaquinta e Nedved fanno capire che la musica è cambiata, ma Biava azzecca la respinta provvidenziale al 58' sul sinistro a botta sicura del ceco e così Camoranesi trova il tempo di mortificare le ambizioni della Juve facendosi espellere per un'entrataccia su Sculli.

Ci si aspetterebbe quindi un finale tranquillo, ma il cuore della Vecchia Signora non è uno qualsiasi e così, dopo un miracolo di Buffon e un palo di Jankovic, all'85' ecco il gol che rimette tutto in equilibrio: Nedved sfonda centralmente e tocca di punta per Iaquinta che supera Rubinho in pallonetto e fa 2-2. Clamoroso.

La Juventus vorrebbe anche provare a vincerla, ma alzando la linea difensiva si espone al contropiede. Mortifero. Corre il minuto 88, infatti, quando Rossi scappa a destra sul filo del fuorigioco: la sua corsa verso la porta di Buffon viene interrotta solo dall'assist comodo per l'accorrente Palladino, grande ex da tre punti.

Il 3-2 finale non placherà le polemiche causate da un arbitro in evidente stato confusionale (da condannare in particolare i mancati fischi in occasione di un paio di scontri testa contro testa), ma il verdetto del campo è corretto: il Genoa gioca benissimo e merita il quarto posto, mentre la Juve senza Amauri deve smettere di affidarsi quasi solamente ai lanci lunghi.



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