domenica 26 aprile 2009

Bologna, funziona la cura Papadopulo Genoa flebile in difesa, Milito non basta

I felsinei costruiscono il vantaggio con un autorevole primo tempo. A segno Di Vaio su rigore e Terzi. I liguri non beneficiano del rientrante Principe: ora la questione Champions si complica di DIEGO COSTA

BOLOGNA - Genova per chi sta in fondo alla campagna non è un'idea come un'altra. Il Bologna, che con le spalle al muro non ha alternative (otto gol al passivo nelle ultime due partite) rialza la testa, tornando al successo proprio dopo la vittoria sulla Sampdoria (genovese pur'essa) e dopo cinque "stecche" casalinghe di fila (primato negativo di sempre eguagliato: nove ko interni stagionali). Cade invece il Genoa, ed è la seconda sconfitta di fila, forse un segnale preoccupante nella lotta per la conquista di un posto in Champions League. La Fiorentina scappa, la bella realtà di Gasperini sembra un po' appannata.

La differenza la fa l'atteggiamento. L'abito mentale, se preferite. Il Bologna, del resto, non aveva alternative. Papadopulo è finalmente l'antibiotico che a Palermo non aveva abbassato la febbre. Altissima. Più cinicamente: non vorremmo proprio indicare nei 2 milioni di euro fissati dal club in caso di salvezza la medicina che guarisce tutti i mali.

La squadra è grintosa, aggredisce gli ospiti in avvio di azione, in ogni angolo di campo. Papadopulo è stato chiaro: dettiamo noi i ritmi, non subiamoli. Se il Bologna ci riesce è perché la cerniera centrale è efficace, Mudingayi regna sovrano e ai suoi fianchi Mutarelli e Mingazzini fanno bene la loro parte. Valiani ha una posizione intelligente, sostenendo sia la mediana che Belleri, finalmente tornato quarto di una difesa a 4. Anche se adattato a sinistra. I gol arrivano su azioni occasionali, ma frutto dell'attenzione psicologica. E della voglia che induce Mingazzini a correre su un pallone perduto (Bocchetti non controlla e lo aggancia: rigore); che spinge Terzi a una deviazione d'istinto, sul secondo palo, di contro balzo, difficile per chiunque non fosse "lì con la testa". E' un terribile 1-2 al mento che stende il Genoa che... fa il Genoa solo nei minuti finali del p. t. Quando davanti a Colombo c'è un assedio. Solo che a Jankovic (sullo 0 a 0) si aggiunge Palladino nel fuoci
a salve.

Ripresa, aspetti la reazione del Genoa che Gasperini invoca, anzi impone, inserendo Milanetto e Sculli, togliendo Bocchetti e Jankovic, per accentuare l'atteggiamento offensivo. Ma il Bologna risponde all'appello di Papadopulo: torna a dettare il ritmo, alza la soglia dell'attenzione, è più pericoloso nelle ripartenze di quanto non sia il genoa nella sua fitta ragnatela sulla trequarti. Di Vaio quindi sfiora il tris, prima che Palladino colpisca il palo; Rubinho vola su un maligno tiro di Adailton, prima che Colombo si opponga a una sventola di Olivera. Finisce 2 a 0. Ineccepibile. Genova, per chi sta in fondo alla campagna, ha un sapore diverso. Mentre l'arbitro Orsato, in cabina di regia conferma le sue qualità.

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