domenica 15 febbraio 2009

CALCIO:GENOA-FIORENTINA;PARI TRA SPETTACOLO E POLEMICHE

GENOVA, 15 FEB - Spettacolo, gol, polemiche. Ce' un po' di tutto un questo pirotecnico 3 a 3 tra Genoa e Fiorentina, capace di entusiasmare prima i tifosi rossoblu', pronti a stropicciarsi gli occhi vedendo la loro squadra esaltarsi nel gioco e nella manovra e mettere sotto la diretta concorrente per la Champions addirittura di tre reti a zero, e poi i sostenitori viola, quasi increduli nell'assistere ad una rimonta fantastica che si e' conclusa proprio sul fischio finale. Spettacolo di gioco, soprattutto nel primo tempo, con un Genoa praticamente perfetto ed una Fiorentina annichilita dalle manovre precise, dai dialoghi quasi ad occhi chiusi, dalla corsa, dalla concentrazione dei rossoblu'; spettacolo di gol, con una tripletta di Mutu ed una quasi doppietta (due assist ed un rigore realizzato) di Milito; fuochi d'artificio di emozioni, per l'incantevole volo rossoblu' dei primi 56 minuti e per la disperata rincorsa viola, conclusa con il 3-3 e le proteste di diversi giocatori del Genoa innervositi con l'arbitro. A condizionare il risultato, alla fine dei conti, e' stata l'espulsione di Biava, per doppia ammonizione, gia' alla mezz'ora del primo tempo, sul risultato minimo a vantaggio dei padroni di casa. Ridotti in 10 i genoani hanno raddoppiato gli sforzi, riuscendo persino a triplicare il punteggio, ma poi hanno pagato con gli interessi la fatica e complici alcune scelte non del tutto azzeccate di Gasperini (cambio di Palladino con Milanetto) e qualche intervento dubbio dell'arbitro Rizzoli (sotto gli occhi del designatore Collina) non sono piu' riusciti a rimanere in partita, subendo e soccombendo all'assedio viola. Alla fine, insieme all'amarezza per un pareggio che ad inizio ripresa pareva impensabile, ai rossoblu' e' rimasta anche la rabbia per un arbitraggio considerato a senso unico. E le polemiche si sono spostate dal campo alla tribuna, e poi negli spogliatoi. La gara degli uomini di Gasperini e' stata un capolavoro per 59 minuti. Con una difesa molto chiusa, un centrocampo mobilissimo, diretto da un Thiago Motta stratosferico, ed un attacco a tre, con Mesto e Palladino a supporto del 'principe' Milito, i padroni di casa hanno aggredito da subito gli avversari, annichilendoli sul piano della manovra e della velocita'. I due gol, bellissimi come fattura, hanno rappresentato il giusto premio per una supremazia netta in ogni zona del campo. La Fiorentina per tutto il primo tempo non e' mai entrata in partita, limitandosi a cercare con lanci lunghi i suoi attaccanti Gilardino e Mutu. Con Jovetic alle spalle delle due punte e Montolivo schierato nella sua naturale posizione di centrocampo, gli uomini di Prandelli hanno mostrato lentezza nella manovra e scarsa propensione alla precisione nelle (poche) conclusioni a rete. Il copione sembra identico ad inizio ripresa, quando Gasperini tenta di ovviare alla inferiorita' numerica richiamando in panchina Palladino (fino a quel momento brillante) ed inserendo un centrocampista in piu', Milanetto. La mossa ottiene pero' l'unico risultato di accorciare troppo la squadra, favorendo cosi' il ritorno degli ospiti. E' a questo punto che esplodono la classe di Mutu, la potenza e l'intelligenza tattica di Jovetic, scatenato nei suggerimenti e nelle conclusioni. Probabilmente caricati a mille dall'allenatore, i viola cominciano a premere con piu' veemenza verso il portiere Rubinho, dando avvio ad un autentico assedio al quale il Genoa non sa rispondere con efficacia. Milito, sebbene grandissimo nella protezione della palla, e' lasciato troppo solo in avanti e la formazione rossoblu' si rintana via via nella propria area, concedendo spazi e possibilita' ai viola. Il rigore su Gilardino, trasformato da Mutu, e' come il suono della tromba per una pattuglia di bersaglieri. La Fiorentina si riversa in massa verso la porta dei padroni di casa, rischiando anche di subire contropiedi che pero' nessuno dei genoani, stanchissimi per il gran correre, riesce ad innescare. Si gioca cosi' ad una sola porta, con la difesa di casa che, sotto la costante pressione viola, comincia a perdere lucidita'. La sfortunata deviazione di Thiago Motta (il migliore dei suoi) su una punizione di Mutu favorisce poi la rincorsa degli ospiti che a quel punto credono davvero all'impossibile rimonta. Tra i padroni di casa si fa contemporaneamente sempre piu' viva la paura e con le gambe rese molli dalla fatica e dal nervosismo i genoani si lasciano andare solo all'attesa del fischio finale, arrivato proprio nell'istante in cui Mutu alza le braccia al cielo per festeggiare la sua ultima prodezza ed il pareggio. Troppo tardi per il Genoa, almeno oggi, per mettere in cassaforte il sogno Champions.
Fonte: Ansa

Dal blog di Marco Liguori

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