domenica 30 novembre 2008

Serie A - Il Genoa si illude, ma è punito dall'ex





























Per la prima volta dopo 6 partite di campionato, il Genoa non vince a Marassi e viene fermato sul'1-1 dal Bologna. Succede tutto nella ripresa: padroni di casa in vantaggio con Sculli al 55', pareggia Di Vaio al 63'

Mihajoliovic incassa l'ennesimo 1-1 da quando è alla guida del Bologna ma questa volta, contrariamente a quanto accaduto al Dall'Ara la settimana prima, il pari è accolto con soddisfazione anche se la classifica dei felsinei rimane critica. Eppure l'1-1 rimediato a Marassi rappresenta quasi un'impresa per la formazione emiliana, visto che nessuna squadra prima d"ora era riuscita a fermare il Genoa in casa propria.

Gasperini propone l'11 più ovvio con il tridente Sculli-Padalino-Milito e con l'eccezione in difesa di Bocchetti al posto di Biava. Mihajoliovic recupera in extremis Adailton, che si posiziona alle spalle di Di Vaio.

Il Grifone prova subito a prendere in mano le redini del gioco ma il Bologna non sta a guardare e nel primo tempo, a conti fatti, sono proprio gli ospiti a creare le migliori occasioni da gol, con Marchini, Di Vaio e Mingazzini: Rubinho ci mette una pezza, oppure la mira dei bolognesi fa cilecca, così si va al riposo a reti bianche.

Nel secondo tempo Gasperini decide di far entrare Gasbarroni per Palladino: cambio provvidenziale, perché il centrocampista del Genoa prima impegna Antonioli con un destro da fuori e poi sfiora il gol con una conclusione a giro che sorvola la traversa; non soddisfatto, al 55' confeziona l'assist per Sculli che colpisce di testa indisturbato sfruttando una dormita della difesa ospite.

La legge dell'ex è più forte di quella di Marassi: Adailton e Di Vaio puniscono la loro vecchia squadra: un traversone dalla sinistra del brasiliano è raccolto perfettamente dal bomber rossoblu, che porta a 8 il bottino personale in questo campionato. Di Vaio può beffare il Grifone a tempo scaduto, ma Rubinho e il palo gli negano la gioia del raddoppio. Al 93' anche Milito sfiora il vantaggio allungandosi troppo la palla e permettendo così ad Antonioli di chiudergli lo specchio della porta. Finisce con un punto a testa, il risultato più giusto al termine di un match divertente, nonostante la pioggia.

Alessandro Dal Lago / Eurosport

domenica 23 novembre 2008

Lazio-Genoa 1-1: Milito e Rubinho croce e delizia del Grifone

Accettabile spettacolo all’Olimpico di Roma dove Lazio e Genoa si sono affrontate a viso aperto e senza timori di sorta: alla fine dei 90 minuti le due squadre hanno raccolto un punto a testa, anche se forse sono gli ospiti a dover recriminare per un gol di Milito incredibilmente annullato da Mazzoleni, un rigore dello stesso argentino mandato alle stelle e una paperissima di Rubinho a dieci minuti dalla fine sul tiro di Dabo da distanza siderale: il gol del francese ha pareggiato la rete del Principe rossoblu, ancora una volta scatenato e sempre al comando della classifica marcatori.

Tridente contro tridente, ma in realtà Gasperini opta per una formazione nettamente più prudente rispetto a Delio Rossi, non fosse altro perché i terzini laziali spingono nettamente di più rispetto a quelli genoani. Il primo terzo di gara non è eccitante, Cribari ha il suo da fare per arginare alla meno peggio le scorribande di Milito, mentre l’assenza di Rocchi (Foggia preferito all’attaccante veneziano) pesa sulle sorti offensive dei padroni di casa. Quando non ci riescono i difensori, è Carrizo a fermare Milito, mentre dall’altra parte Meghni e Kolarov trovano pronto Rubinho. Sul finire della prima frazione il Genoa trova il vantaggio, ma Mazzoleni incredibilmente annulla.

Sull’assist di Vanden Borre, Milito è nettamente dietro la linea della palla, ma non la pensa così la terna arbitrale; e con questo giallo si va negli spogliatoi. Nella ripresa è il turno di Rocchi per uno spento Pandev, la partita si vivacizza nettamente. Dopo soli 7 minuti l’arbitro cerca di raddrizzare le cose e concede un generoso rigore agli ospiti per presunto fallo su Sculli: tiro del Principe, ma palla alta sulla traversa. La Lazio si scuote, sfiora il vantaggio con Foggia e Rocchi, quando Rubinho non può nulla ci pensa Papastathopoulos che salva un gol praticamente fatto sempre di Rocchi. E nel momento migliore dei biancocelesti, Carrizo combina la frittata: uscita scriteriata su cross di Palladino e gol di Milito con un bel diagonale su assist di Mesto.

La Lazio subisce il colpo, ma undici minuti dopo lo svantaggio raddrizza le sorti del match con Dabo che tenta il tiro della domenica da 35 metri e trova un Rubinho distratto che prima pare stoppare il tiro centrale, poi si fa sfuggire la sfera che si deposita in rete. Non succede molto altro, un punto a testa a coronamento di una partita gradevole in cui forse il pareggio è il risultato più giusto. Anche se gli episodi hanno sfavorito un ottimo Genoa; da rivedere la Lazio che da un mesetto viaggia col freno a mano tirato, soprattutto se Zarate non fa gli straordinari.

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Per la seconda volta in due partite, gol regolare annullato a Milito (per fuori gioco inesistente).

venerdì 14 novembre 2008

Juventus-Genoa 4-1

La Juventus strapazza il Genoa nell’anticipo di Serie A. Iniziano subito forte gli Juventini che al 5 passano grazie ad un incursione di Grygera che si incunea in area servito da Del Piero e con un secco diagonale batte Rubinho.

Il Genoa prova la reazione con Ferrari ma senza successo dietro Chiellini è un muro invalicabile.

Siamo al 25 Grygera effettua un cross al centro dell’area dove svetta Amauri che con un preciso colpo di testa batte Rubinho. Siamo alla ripresa, il Genoa prova subito la reazione ma non riesce ad andare oltre un paio di tiri fuori di Milito e un tiro sull’esterno della rete di Sculli ben servito all’interno dell’area.

Siamo all’85, splendido appoggio di Del Piero per Iaquinta che si infila al momento giusto tra i difensori centrali del Genoa, decisamente in ritardo, e insacca. Gioia quasi rabbiosa di Iaquinta, entrato in campo da pochi secondi e subito in gol. Siamo sul 3-0.

CALCIO DI RIGORE PER IL GENOA, fallo di mano di Legrottaglie che istintivamente va con il braccio incontro al pallone, batte Milito e segna la sua 10 rete stagionale.

Cross di Camoranesi e sfortunata deviazione nella propria porta di Sokratis Papastathopoulos, ma il risultato è comunque molto, troppo pesante per il Genoa.

Partita a senso unico con il Genoa mai in partita che si è limitata a tirare da fuori ma senza precisione ne’ fortuna, Milito ben imbrigliato da Chiellini poco ha potuto, Tiago apparso un po’ involuto rispetto alle buone prestazioni offerte nelle recenti partite, Del Piero bene fino a metà del secondo tempo è apparso un po’ stanco nel finale, si è rivisto Camoranesi per 20 minuti al posto di Marchionni bene , ma ancora fuori forma. Da rivedere Giovinco , entrato al posto di del Piero.

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domenica 9 novembre 2008

Genoa a valanga sulla Reggina; Marassi ringrazia il suo "Principe"


GENOVA - Sei partite in casa, diciotto punti: il Genoa continua a sognare in grande, al Ferraris non sbaglia mai e ringrazia ancora una volta il suo Principe, Diego Milito, che con la tripletta realizzata alla Reggina sale in testa alla classifica cannonieri con nove reti. Segna anche Sculli. Non inganni il 4-0 finale. Il Genoa merita indubbiamente la vittoria, ma sull'economia del match pesa enormemente l'espulsione per doppia ammonizione di Costa a fine primo tempo. Nella ripresa la valanga rossoblù. I calabresi sono ancora ultimi in classifica, Orlandi adesso rischia il posto anche se in parità numerica la Reggina se l'è giocata alla pari.

Con Santos per Lanzaro e Cozza a formare con Brienza il duo a supporto di Corradi, la Reggina tiene per un tempo intero. Crea tanto la squadra di Orlandi, con un Brienza ispirato e pericoloso (destro dal limite al 22', bene Rubinho), ma soprattutto riesce a limitare le offensive di un Genoa meno brillante del solito. Con Palladino che vince il ballottaggio con Gasbarroni (l'ex juventino colpisce una clamorosa traversa attorno alla mezz'ora) e Biava quello con Papastathopoulos, i padroni di casa tengono il possesso palla ma non servono palloni giocabili al Principe, ben marcato da Valdez. Reggina senza timori quindi, Barreto e Carmona tengono bene il confronto con i dirimpettai Motta e Juric.

Al 46' arriva l'episodio che dà una svolta alla partita: Costa (uno dei migliori), già ammonito per proteste, falcia Biava e riceve l'inevitabile secondo giallo dall'arbitro Pierpaoli. Non fa cambi Orlandi, arretra Vigiani sulla sinistra e chiede sacrificio a Cozza e Brienza.

Gasperini ha più frecce al proprio arco, e a inizio ripresa manda in campo Gasbarroni per l'impalpabile Mesto (ex della gara). Gasbarroni è subito protagonista. Numero in area e Valdez lo atterra: rigore che Milito realizza.

Orlandi toglie un incredulo Cozza (dentro Barillà), la Reggina continua a mettere in campo l'orgoglio tenendo in piedi la partita nonostante l'inferiorità numerica. Due tiri di Motta, un paio di salvataggi di Cirillo, un destro di Milito: il Genoa continua a produrre ma non chiude i conti perché sbagliano clamorosamente sia Gasbarroni che Vanden Borre, innescati alla grande da Milito.

Al 29' l'argentino fa tutto da solo, Campagnolo toglie il pallone dall'incrocio dei pali. Dall'angolo, però, Milito realizza il 2-0 con un preciso colpo di testa. Pochi minuti più tardi Sculli mette anche il suo sigillo concludendo al meglio l'ennesima iniziativa di Milito. Al 45' il Principe cala il poker con un sinistro nell'area piccola.

giovedì 6 novembre 2008

Giuseppe Sculli

Giuseppe Sculli (Locri, 23 marzo 1981) è un calciatore italiano che gioca nel ruolo di attaccante nel Genoa. È alto 177 cm e pesa 71 kg.

Viene notato da un osservatore di Luciano Moggi mentre giocava nel Brancaleone; viene quindi prelevato dalla Juventus. Dopo la trafila nelle giovanili bianconere è andato in prestito al Crotone per due anni, fra il 2000 e il 2002 in serie B.

Poi sono arrivate diverse esperienze in serie A: Modena, Chievo e Brescia. Poi passa al Messina, sempre in serie A. Nell'estate del 2006 passa al Genoa.


Giocatore di buone qualità tecnico-tattiche nella stagione 2007/2008 cerca riscatto dopo le brutte vicissitudini disciplinari, di seguito citate, grazie alla fiducia dell'allenatore Gian Piero Gasperini, suo estimatore e conoscitore fin dalle giovanili della Juventus, fiducia che verrà ripagata visto che Sculli diventerà un tassello importantissimo nello scacchiere rossoblu. [1]

Da non dimenticare le buone esperienze con le nazionali giovanili con le quali ha vinto l'Europeo Under-21 2004 e il bronzo olimpico alle successive Olimpiadi di Atene.


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domenica 2 novembre 2008

Udinese, un pari d'orgoglio. Il Genoa sfiora l'impresa











Partita spettacolare al Friuli: finisce 2-2 con le reti di D'Agostino, Milito, Sculli e Quagliarella. I bianconeri agganciano l'Inter in vetta ma rischiano di essere sorpassati dal Milan o dal Napoli. Ospiti nel complesso migliori, ma fermati da un super Handanovic.


UDINE, 2 novembre 2008 - Bisognerebbe assegnare degli scudetti alternativi. Tipo alle squadre più divertenti o all'allenatore più abile nei cambi. Udinese e Genoa salirebbero perlomeno sul podio in queste speciali (e virtuali) classifiche. Il 2-2 del Friuli di oggi è stato il classico spot per il calcio. Un risultato giusto, che ha esaltato le qualità delle due squadre: velocità da una parte (l'Udinese), poliedricità dall'altra (il Genoa). Potevano vincere tutte e due, alla fine è più il rammarico. I friulani perdono la leadership solitaria in classifica, i rossoblù mancano la prima vittoria in trasferta. Ma dopo due rigori (D'Agostino e Milito), una rimonta, e gol splendidi (Sculli, ma anche Quagliarella mica male) non possiamo non apprezzare lo spettacolo.
BIG IN PANCA - Marino lascia in panchina Quagliarella e Di Natale, all'inizio. I loro sostituti, se possiamo chiamarli così, sono Floro Flores e Sanchez. Nel Genoa c'è un'improvvisa moria di difensori: Papasthatopoulos e Biava devono dare forfeit, e titolare diventa Potenza. Davanti, accanto a Milito, la girandola di mezzapunte stavolta premia Jankovic e Gasbarroni.
CRISCITO, CHE FAI? - Passano solo tre minuti e Criscito perde la bussola. Su una punizione da metà campo che Rubinho respingerebbe senza problemi, il difensore napoletano abbraccia Floro Flores in area. Fallo tanto netto quanto ingenuo, che costa carissimo: rigore e ammonizione del difensore. Dal dischetto il sinistro di D'Agostino è letale. Uno a zero; ovvero, come consegnarsi nel peggiore dei modi all'Udinese.
SARACINESCA - Eppure la reazione degli ospiti è perfetta. Subito ad aggredire, con azioni a raffica. Forse con un po' troppi tiri da fuori area, ma la pressione genoana alla difesa friulana è costante. Certo, in porta c'è un Handanovic a dir poco in giornata di grazia. Almeno quattro, le parate difficili del portiere bianconero. L'ultima, la più spettacolare, su punizione insidiosissima di Milito che sarebbe finita all'incrocio dei pali. Ma l'Udinese soffre, soprattutto sulla destra, dove Gasbarroni è incontenibile.
MAGO GASPE - E' il 16' della ripresa. E la partita, incanalata verso l'1-0 senza sussulti, ha la sua svolta. Merito di Gasperini, che ribalta il suo Genoa; fuori Criscito e Jankovic, dentro Sculli e Rossi. Difesa a tre e tutti all'attacco. Il risultato è immediato. Dopo tre minuti Lukovic pesta il piede a Vanden Borre in area. Tagliavento intravede un rigore piuttosto dubbio che Milito concretizza per l'1-1.
DOPPIO SCHIAFFONE - Altri tre minuti, e stavolta Milito veste i panni dell'uomo-assist. Il beneficiato è proprio Sculli, che sulla sponda del Principe anticipa anche Vanden Borre e trova un destro violentissimo: ad Handanovic si piegano le mani e il Genoa mette addirittura la testa avanti. Un risultato che in questo momento è più che meritato, viste le occasioni create. L'Udinese, però, ha ancora un jolly da giocare.
QUAGLIA-GOL - Quale? Di Natale, che Marino getta nella mischia subito per raddrizzare la partita, diventata un rompicapo. Lui più Quagliarella, entrato in precedenza, sull'1-0. Totò ci mette la verve giusta, anche se il pareggio arriva per merito degli altri due membri del tridente. Pepe dalla destra inventa, l'ex doriano azzecca il destro al volo. Un po' sporco, ma quanto basta per superare Rubinho.
OCCASIONE - La partita diventa intensissima. Oltre che bella. L'Udinese crede nel sorpasso e spinge. Rubinho respinge con la pancia un tiro di Di Natale, e Lukovic ha sulla testa la palla del 3-2, a porta semi-vuota. Ma sbaglia e si dispera. Sarebbe stata una punizione eccessiva per questo Genoa. Che non avrà ancora vinto in trasferta, ma gioca davvero bene. Per i friulani una reazione d'orgoglio, utile per mantenere la vetta della classifica. Momentanea.